ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

L’isola che non ci sta, primo summit per dire basta al “caro benzina”

ISCHIA. Si infiamma il dibattito sul caro-carburante. Ieri  sera, al piano superiore del Bar Calise  di Ischia a Piazza degli Eroi, oltre sessanta persone hanno partecipato all’incontro sul problema che da alcuni giorni tiene banco sull’isola, raccogliendo l’appello di Giovanni Cricco, il giovane blogger che ha organizzato l’incontro, che si è svolto emblematicamente proprio  il giorno successivo allo “storico” traguardo: come è noto, domenica scorsa il prezzo della benzina ha sfondato quota due  euro. Un salasso che si ripercuote  in un aumento  dei prezzi delle merci che arrivano a Ischia. Tra i partecipanti, non soltanto numerosi cittadini, ma anche esponenti del settore alberghiero e del commercio locale, fino alla politica, con gli interventi della consigliera comunale di Ischia Giustina Mattera e della consigliera regionale Maria Grazia Di Scala.

Giovanni Cricco ha salutato i presenti ricordando l’assurdità del fenomeno che da anni costringe di fatto gli isolani a un’ingiustizia pesante, obbligandoli a pagare differenze di prezzo con le tariffe della terraferma che raggiungono cifre così rilevanti da far pensare a speculazioni perpetrate senza troppi complimenti.

Il 24enne ha più volte posto l’accento sulla necessità che i cittadini si uniscano per far sentire la propria forza, anche con le altre isole vicine, che in molti casi vivono la stessa situazione: «Quello che vi chiedo – ha detto Cricco – è di aiutarmi in questa battaglia. È necessario raccogliere documentazione, firme, dimostrare che siamo una massa compatta per fare valere il diritto alla continuità territoriale». I disagi sono quelli noti, aumenti di prezzi per ogni genere di beni, e molte famiglie con un solo stipendio, per di più frutto di lavori stagionali, non riescono più a fare fronte. «Anche l’indennità di disoccupazione con cui affrontare l’inverno si è in pratica dimezzata», ha dichiarato Cricco, allargando il discorso ai problemi dell’insularità, con numerosi lavoratori e studenti che affrontano il progressivo aumento dei biglietti e i ricorrenti guai della sanità locale. «Tempo fa l’Antitrust ha iniziato a esaminare la faccenda, ma poi tutto si è arenato». L’ambiente si è rapidamente “riscaldato” e sono poi iniziati gli interventi. L’albergatore Mario Romano ha inveito contro la mancanza di iniziativa degli isolani: «Un popolo di pecoroni – ha detto – e voglio evitare definizioni peggiori». Gli ha fatto eco lo stesso Giovanni Cricco: «In effetti molti isolani hanno paura di esporsi: il risultato è che uno come me, a 24 anni, si trova a organizzare per primo una protesta, mentre le sei amministrazioni isolane sostanzialmente latitano». Un cittadino è intervenuto sulle modalità per dar forma alla protesta: «È necessaria una manifestazione di protesta pacifica, per non mettere nei guai nessuno, ma efficace al punto da diventare un segnale forte anche verso la terraferma». Il consigliere comunale Giustina Mattera dal canto suo ha invitato i cittadini a dar vita a una continuità nei momenti aggregativi, in modo tale da “indirizzare” la stessa politica locale, anche se si tratta di un processo che richiede tempo. Soprattutto, il consigliere ha posto l’attenzione sulla necessità di un mutamento di prospettiva: «Conosciamo tutti il problema, ma ora non dobbiamo più focalizzarci su di esso, perché rischia di rendere sterile la nostra indignazione. Concentriamoci piuttosto sulle possibili soluzioni». Il dibattito è diventato via via sempre più partecipato, con un cittadino pensionato che ha proposto di concludere l’incontro con un documento firmato da inviare in tutte le sedi istituzionali. Secondo Luigi Pisani, conducente di bus di linea, servono invece azioni diverse dalle manifestazioni: «Compriamo la merce direttamente a Napoli e cerchiamo di verificare le differenze di prezzo, e poi chiediamo conto a chi vende il carburante come sia possibile arrivare a tali enormi disparità, non certo giustificabili col solo trasporto marittimo». È persino stata lanciata la proposta di boicottare a turno le varie stazioni di servizio dell’isola, anche se tale iniziativa è stata giudicata di difficile attuazione pratica dall’uditorio, rapidamente trasformatosi in una specie di workshop dove tutti si sono sentiti coinvolti nel cercare di dare il proprio contributo. L’avvocato Maria Grazia Di Scala ha spiegato che da alcune settimane sta studiando il problema, raccogliendo dati con l’intenzione di scrivere una documentata nota anche al dottor  Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. In ogni caso, secondo la consigliera regionale, è difficile affrontare la questione. Anche tra il pubblico alcuni convenivano quanto sia impegnativo provare l’esistenza di un “cartello” che eluda la concorrenza e imponga prezzi elevati. Dopo oltre un’ora, la serata si è conclusa con la raccolta delle firme tra i cittadini presenti e la promessa di non lasciar cadere nel vuoto i propositi e le possibili iniziative illustrate.

Francesco Ferrandino

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex