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L’isola pulita: saponi biodegradabili, stavolta ci siamo

ISCHIA – E’ un altro momento importante e significativo, e stavolta le questioni di natura contabile (la rinegoziazione dell’ormai famigerato mutuo contratto e non onorato con la Cassa Depositi e Prestiti) e quelle di natura giudiziaria, con l’azione di responsabilità nei confronti dei soggetti che hanno utilizzato somme di denaro per meri fini clientelari, potrebbero quasi passare in secondo piano. Di fronte a un treno, di quelli che non passa una volta sola perché in effetti è già passato ma che ritorna alla stessa fermata. Stavolta, beninteso, l’imperativo categorico è salire tutti a bordo, per cominciare a dare un chiaro segnale alle nostre comunità. E nel mirino, manco a dirlo, ci sono serie problematiche legate all’ambiente.

Il sindaco di Forio Francesco Del Deo, nelle sue vesti di presidente , ha convocato l’assemblea del Cisi che si svolgerà ad Ischia presso gli uffici di via Leonardo Mazzella in prima convocazione lunedì prossimo, 12 settembre alle ore 10.30 e martedì 13 in seconda convocazione sempre alla stessa ora. L’avviso, come da prassi, è stato indirizzato agli altri sindaci dell’isola d’Ischia, al liquidatore unico Pierluca Ghirelli, al collegio dei revisori dei conti (composto da Anna Di Scala, Enrico Iovene e Gabriella Galasso) ed al segretario Giovanni Amodio. Decisamente corposo l’ordine del giorno, composto da sette punti, che andiamo di seguito a riportare: ratifica delibera liquidatore unico n. 10 del 26 gennaio 2016 avente ad oggetto “variazione al bilancio pluriennale; stage reparti tecnici ingegneri e geometri, presentazione avviso pubblico; verifica dello stato di attuazione del divieto di importazione, vendita ed uso di detersivi non biodegradabili e successive iniziative; piano di azione per il recupero degli oli alimentari esausti; atto di sottomissione ATO, stato di attuazione e messa in mora responsabili danno per debiti fondi rotativi; fattibilità azione responsabilità verso precedenti amministratori, parere legale; varie ed eventuali.

Nell’attesa di capire cosa dirà questo benedetto parere legale sul conto da presentare a chi ha scialacquato il denaro pubblico per fare delle assurde “menate di confetti” (che prima o poi magari riusciremo anche a documentare) a cavallo tra la fine e l’inizio del nuovo millennio, si può dire che siamo arrivati davvero ad una svolta per l’utilizzo effettivo – e non soltanto sbandierato e mai attuato – di saponi e detersivi non biodegradabili sul nostro territorio, per la gioia di Giovan Giuseppe Mazzella, acuto ed arguto opinionista de Il Golfo che per primo lanciò una proposta assolutamente geniale ed innovativa. Passi avanti in merito ne sono stati compiuti eccome, e lo testimonia una nota che Pierluca Ghirelli ha indirizzato ai sindaci isolani, avente ad oggetto “divieto di vendita detersivi non biodegradabili – suggerimenti per l’applicazione ad opera del personale di polizia giudiziaria”. In effetti, nel testo si è riusciti anche ad approfondire il discorso ed a riuscire a circoscriverlo. Ghirelli, rivolgendosi ai primi cittadini, scrive: “In riferimento alla strategia per realizzare e rendere effettivo il divieto di vendita e detenzione di detersivi non biodegradabili al cento per cento e con residuo contenuto di fosforo, questo ufficio di presidenza, approfondito ulteriormente l’argomento su esplicita richiesta delle SS.VV., segnala che, tra gli altri, uno dei metodi di controllo possibili, che sia semplice ed al contempo efficace, potrebbe essere costituito dall’accertamento della presenza, sui prodotti oggetto di verifica, di almeno uno dei seguenti certificati di qualità: Ecolabel; Bioceq-Cepb; Aiab-Icea. La presenza di tale certificazione è resa nota attraverso la stampa, sulla confezione del prodotto, del logo grafico ufficiale associato. La presenza del logo di certificazione sul prodotto è ragionevole garanzia di qualità, tanto più che il certificato Ecolabel ha un riscontro istituzionale ufficiale per l’Unione Europea, Bioceq è ente certificatore accreditato dalle autorità italiane mentre Aiab ed Icea, dal canto loro, sono certificati che godono di ottima reputazione di affidabilità e serietà”.

Insomma, stavolta tutto sarebbe stato approntato nei minimi dettagli. Tra l’altro, bisogna considerare che prodotti in vendita nei supermercati e negozi specializzati che esporrebbero i marchi suindicati, metterebbero anche in condizione la polizia locale o comunque i soggetti deputati ai controlli, di poter intuire immediatamente se un prodotto è o meno “fuorilegge”: non servirebbe, dunque, viaggiare con un prontuario e perdersi nei meandri dello stesso per capire se una marca di saponi o detersivi risponda ai requisiti richiesti o meno. Un’ordinanza più mirata e restrittiva, dunque, dovrebbe essere varata presto da tutti i sindaci isolani. Agli esercenti sarebbe concesso il tempo tecnico per smaltire le scorte giacenti nei rispettivi depositi, poi però tutte le bolle di acquisto saranno monitorate, non si faranno sconti e soprattutto saranno previste severe sanzioni per i trasgressori. Al tirar delle somme, dunque, pare che stavolta si faccia davvero sul serio e noi in fondo ce lo auguriamo. Certi treni, lo abbiamo detto, passano solo due volte.

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