L’isola si interroga sulle tragedie, Pascale: «Molteplici cause per un fenomeno che non accenna a diminuire»

«Un dato preoccupante è quello secondo cui sull’isola tutti gli incidenti accaduti a una certa velocità sono quasi tutti mortali. Le nostre strade non sono strutturate per consentire medie orarie elevate, come quelle mantenute durante queste assurde corse notturne. Assurde e scellerate, perché è davvero incomprensibile questa abitudine di lanciare ad altissime velocità le auto, a costo di rischiare la vita a ogni metro. Purtroppo l’uso dell’alcol è sempre più esteso tra i nostri giovani: sono cose che non scopriamo ora e la cui tendenza non accenna a invertirsi. Giocarsi la vita per una bevuta in più non ha alcun senso. Visti gli esiti letali del mettersi al volante in tali condizioni, si riaccende la necessità di prevedere forme alternative di trasporto, come i taxi collettivi, da predisporre magari in corrispondenza del fine settimana,  o almeno di mantenere i mezzi pubblici fino a tarda notte. Al di là del tragico episodio singolo, va comunque rivista anche la mobilità sull’isola. Bisogna mettere in campo iniziative che scoraggino l’uso dell’automobile. È inutile imporre divieti, perché di fatto si ottiene sempre l’esatto contrario, anche perché se non si crea un’alternativa, i divieti non hanno senso: al momento, ogni giovane per spostarsi usa una propria automobile. E da un certo punto di vista sono obbligati, visto che non esistono trasporti pubblici notturni. Purtroppo mentre parliamo la realtà è quella di una giovane ragazza strappata alla vita nel fiore degli anni. Nel materializzarsi di tragedie come questa i fattori, come si vede, sono molteplici: entra in gioco anche l’educazione stradale, visto che sull’isola moltissimi utenti guidano male, ma va anche considerato il malessere giovanile che trova sfogo in condotte spesso discutibili. Una campagna di prevenzione andrebbe condotta sin dai primi anni di vita, evitando di recriminare per sempre sulle conseguenze irreparabili di un minuto di follia».