L’Italia che cambia
Nel pezzo principale abbiamo sottolineato come Benedetto Valentino abbia giustamente valutata l’incapacità di lettura della classe dirigente isolana dei fenomeni che hanno sconvolto la società moderna. La considerazione è esatta, ma non nuova. Proprio uno dei grandi giornalisti premiati da Valentino, Giorgio Bocca ( purtroppo scomparso), premio internazionale di giornalismo nel 1984, scrisse un libro nel lontano 1987, dal titolo “ L’Italia che cambia”, dove magistralmente riassumeva gli sconvolgimenti del nostro paese e sottolineava l’inadeguatezza della classe dirigente italiana nel comprendere il cambiamento e ad adeguarsi al nuovo, alle istanze moderne. Già trent’anni fa Bocca scriveva: “Negli ultimi quarant’anni il modo di vivere, di produrre, di consumare degli italiani è cambiato più che nei tremila precedenti, negli ultimi 10 anni più che dall’unità d’Italia”. Quello che scrisse in quel libro rimane valido ancora oggi, ciò che è cambiato è il ritmo. Il cambiamento dal 1987 ad oggi ha avuto un’ulteriore accelerata e,perciò, non ci stiamo capendo più niente. Il segreto per uscire dallo stato confusionale in cui ci troviamo, non è il tentativo di salvezza individuale, e nemmeno una generica solidarietà e unitarietà d’intenti. Il segreto è fare un lungo salto culturale collettivo che accorci la forbice tra realtà economica e realtà socio-culturale. In questa maniera comprenderemo di più e saremo più pronti a salire sul treno della modernità.
F.B.