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Livia Letizia e il dopo Trotta: Una missione…

DALLA REDAZIONE

PROCIDA – Dopo aver svolto il ruolo di Segretario generale in tante sedi e città diverse, Livia Letizia approda sull’isola di Procida nel mese di ottobre 2015. Accolta bene dagli Amministratori locali e dai dipendenti comunali, ha dato subito prova in questi mesi di capacità umane e professionali. E’ questa la prima intervista che concede alla redazione di “Vivere Procida”.

 

Partiamo dagli episodi che ultimamente hanno turbato l’isola di Graziella. Come ha vissuto la dott.ssa Letizia questo ciclone giudiziario che ha sconvolto l’isola e l’ha quasi costretta ad assumere la reggenza del Comando Vigili Urbani?

 

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Ho accettato questo nuovo impegno, oltre quello di Segretario generale, in considerazione della missione istituzionale del perseguimento del bene comune, particolarmente sentita in un momento difficile, nonostante le responsabilità legate al ruolo di Segretario e di Responsabile della prevenzione della corruzione. Dover vigilare sul buon andamento dell’Amministrazione pone al centro di importanti decisioni per il bene comune, a volte ineluttabili in ossequio alla legislazione vigente, anche se drammatiche per le conseguenze collegate ad esse. Tuttavia credevo che Procida, piccola isola con undicimila abitanti, fosse un’isola “felice” ed invece ho dovuto constatare che ci sono molti problemi da risolvere a livello amministrativo e nel funzionamento della macchina comunale che mi hanno personalmente coinvolta. Infatti il Sindaco, dopo le note vicende giudiziarie, ha dovuto individuare immediatamente una persona esterna alla guida del Comando Vigili per garantire la continuità del servizio, così mi ha comunicato la scelta della mia persona, irremovibile di fronte alle resistenze manifestate inizialmente.

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Al riguardo la stampa locale è stata ingenerosa, riportando notizie che la riguardano, che poi si sono rivelate false.

 

Sinceramente non è stato piacevole vedere la superficialità con cui sono state date ai cittadini da parte di certa stampa locale, notizie sulla mia persona a dir poco ingenerose, come nel caso in cui è stato riportato il dossieraggio a carico del Segretario comunale, senza specificare l’anno in cui ciò è avvenuto, con la conseguenza dell’automatica attribuzione alla mia persona da parte dei lettori ignari. Non ho letto servizi veritieri e mi sono state addebitate cose del tutto false, quali il mancato avvio del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente sottoposto a misura cautelare, al contrario la notifica dell’avvio del procedimento è avvenuta nello stesso giorno dell’irrogazione della misura, mentre la contestazione degli addebiti disciplinari è avvenuta immediatamente dopo l’acquisizione dell’ordinanza della Procura della Repubblica avente ad oggetto i reati contestati, non potendo avvenire in assenza degli elementi essenziali relativi ai reati ascritti al dipendente, da cui è derivato il procedimento disciplinare.

La stampa qualificata si attiene alla verità dei fatti e non alle supposizioni o alle maldicenze, spesso figlie di aspettative di carriera deluse. La missione del giornalista è scrivere la verità: per questo fine persone come Giancarlo Siani hanno sacrificato la propria giovane vita, ma se ci si lascia strumentalizzare da singoli interessi, si devia dal senso della professione e si eccedono i limiti della libertà di stampa, comportamento spesso fonte di cause risarcitorie. Pensi che sono state pubblicate notizie riguardanti persone, in particolare dipendenti comunali che, essendo allo stato del tutto ignari di qualsiasi evento, hanno appreso la novità dalla stampa.

 

Anche il Sindaco è stato attaccato dalla stampa per averle affidato il ruolo di guida della Sezione Polizia Locale.

 

Il Sindaco ha verificato questa possibilità, confrontandosi anche con la Prefettura, oltre alla consapevolezza che questa strada era già stata percorsa da altri Comuni, anche della stessa Provincia, addirittura in un Comune del Nord è stato proprio il Commissario Straordinario ad assegnare le funzioni di guida della Polizia Locale al Segretario Generale.

Credo che la maggior parte dei cittadini abbia compreso che il Sindaco non ha avuto possibilità di selezionare più scelte e che è prevalsa la necessità di individuare immediatamente una persona esterna al contesto alla guida di un ufficio di vitale importanza in un momento delicato per la gogna mediatica in atto.

Il coraggio di affidare immediatamente questo compito ad una persona esterna avrebbe dovuto suscitare vivo apprezzamento, invece purtroppo la stampa locale ha preferito accendere i riflettori su perplessità e precedenti giurisprudenziali assolutamente diversi da questa fattispecie, comunque non applicabili, facendo stato esclusivamente tra le parti del giudizio.

 

Lei, quindi, ritiene che il Sindaco Ambrosino abbia agito saggiamente in tale circostanza.

 

Sono sicura che il Sindaco ha agito pensando esclusivamente al bene della collettività. Colgo l’occasione per ringraziarlo ufficialmente per la fiducia e sento di ringraziare anche il Vice Comandante, Maresciallo Domenico Ignaro, che si è addossato moltissime responsabilità con vivo impegno in questo ultimo periodo e l’intero Corpo dei Vigili, che sta lottando per ritrovare l’unità con spirito di servizio. L’intero Comando sta svolgendo un super lavoro, particolarmente difficile, essendo spesso oggetto di reazioni volgari dei cittadini nei loro confronti, che si lasciano andare a battute gratuite, invece di incoraggiare una rigenerazione dell’attività di vigilanza e sicurezza che può rinascere solo dalla compattezza del gruppo di lavoro, misura di civiltà dei luoghi. Ringrazio anche il Comandante dei Carabinieri Mar. Massimiliano Albero ed il Capitano dei Carabinieri di Ischia Andrea Centrella, sempre disponibili alle richieste di collaborazione per rafforzare la sicurezza.

 

L’isola è letteralmente sconvolta e turbata da quanto è accaduto e reagisce non sempre in maniera corretta, anche perché non si sanno gestire i conflitti. Abbiamo assistito tutti, purtroppo, ad episodi di linciaggio verbale verso i vigili impegnati nel loro lavoro sulle strade.

 

Questi episodi, di cui sono a conoscenza, esprimono certamente un grande malessere. Se qualcuno sbaglia, non si deve mai generalizzare, anzi comprendere la sofferenze di chi ha subito senza colpa le conseguenze degli errori di altri ed incoraggiare a rialzarsi con maggiore vigore. Per chi ha sbagliato la giustizia valuterà caso per caso per cui siamo tutti fiduciosi nel lavoro della Magistratura. Esiste comunque anche la solidarietà umana, nei confronti di chi sta soffrendo per i propri errori, non dimentichiamo che siamo in pieno Giubileo della Misericordia! Non riesco a comprendere come un’isola meravigliosa, che vanta secoli di storia, buone tradizioni, cultura, benessere, diventi così aggressiva verso i suoi stessi figli. Non si possono condannare tutte le persone di una categoria per l’errore di qualcuno. Le garantisco che qui al Comune ho trovato persone serie e responsabili, che lavorano con impegno, dedizione, coscienza e senso di responsabilità.

 

Quanto dice non può far che bene a tutti noi procidani che, per la verità, siamo rimasti turbati per il coinvolgimento giudiziario di persone nostre e ci è nata in cuore una domanda: ma cosa sta accadendo? Vorremmo sapere da Lei, vista l’esperienza passata in altri Comuni, cosa pensa possiamo fare per arginare gli effetti e ricostruire la fiducia nella politica e nei dipendenti comunali?

 

Credo fermamente che si deve ripartire dalla verità e dalla trasparenza, valori non negoziabili, valori che albergano nel cuore di ogni persona, anche se per la fragilità umana a volte rischiano di appannarsi. Dalla verità e trasparenza nasce la legalità, il rispetto delle regole e su questi tre valori si basa la vita di una comunità. Il venir meno di uno di questi valori può far scricchiolare il sistema, ma se si lotta uniti contro i tentativi di far prevalere altri valori, quali i singoli interessi, si può ricostruire su basi solide il futuro dei giovani.

 

Ma cosa intende per legalità in un Comune come il nostro?

 

Sicuramente la condivisione di un progetto di onestà e giustizia orientato al bene comune dovrebbe prevalere in ogni Comune, nel senso di condivisione a tutti i livelli, non solo nella Casa comunale, ma in tutte le istituzioni: scuole, associazioni, famiglie, comunità parrocchiali.

 

Quindi puntare alle tante forze positive dell’isola per favorire maggiore aggregazione e questo senso della comunità che oggi sembra venire meno?

 

Non conosco ancora bene la realtà procidana, sto cercando di approfondirla soprattutto attraverso i rapporti umani. Posso però affermare che anche in altri Comuni ho registrato questa forte tendenza al rifiuto delle regole in nome di una falsa libertà, asservita ai singoli interessi, che impedisce di vedere oltre il proprio orizzonte e di ascoltare gli altri, specchio della crisi della società, non solo italiana. Probabilmente ha inciso la crisi politica degli ultimi anni… Oggi siamo chiamati tutti, politici e cittadini insieme, a rifondare un nuovo progetto di città, coerente con i principi costituzionali che purtroppo non sempre sono conosciuti e vissuti. E’ importante dare grande valore alle sane relazioni sociali, saperle costruire quando si sfaldano, realizzare una comunicazione trasparente e non violenta. Su basi solide rinasce un paese. Sono sicura che dopo questi momenti così dolorosi l’isola rinascerà rigenerata e ritornerà la pace sociale che oggi sembra compromessa.

 

Ho sentito ultimamente un intervento di Don Patriciello alla Camera dei Deputati. Diceva che se cittadini e politici insieme lottano contro i tentativi di disgregazione sociale, la Terra dei Fuochi potrà salvarsi. Forse anche Procida ha bisogno di un patto politico-sociale più forte?

 

E’ un problema nazionale, quindi di tutti i Comuni. Penso però che in questa rigenerazione abbiano un ruolo fondamentale tutti coloro che svolgono ruoli educativi. Le scuole di Procida nel preparare il piano di offerta formativa dovrebbero fissare obiettivi precisi, come la pace, le relazioni sociali, la legalità, il rispetto della natura, la mobilità alternativa… Procida non può permettersi ottomila auto e motorini in un territorio di pochi chilometri quadrati e con strade di limitate dimensioni! Se le istituzioni-famiglia, scuola, ed amministrazioni comunali non formano in questa direzione, chi lo farà?

 

Ma tra le istituzioni c’è anche la Casa Comunale?

 

La Casa comunale deve offrire servizi ai cittadini e realizzare il progetto politico dell’Amministrazione. Tutto il gruppo di lavoro del Comune, se unito, può sostenere l’isola nel ritrovare la sua dimensione vera e costruire un progetto che ponga verità, giustizia e fraternità sociale come fondamenti della pace sociale.

 

Quindi Lei ci dà speranza?

 

La speranza ci accompagna sempre nel corso della vita. Credo che unita all’umiltà, è in grado di realizzare con forza la rinascita. Si deve chiedere aiuto, come il Sindaco già sta facendo, anche ai Comuni limitrofi, a persone serie di provata esperienza, imparando dalle testimonianze di persone che stanno lottando per questi stessi obiettivi e creando alleanze forti anche con risorse che vengono da lontano…..E dare fiducia a questi giovani Amministratori che si stanno spendendo tanto per il bene del paese. I cittadini capiscono che amministrare un paese quasi in dissesto finanziario è davvero faticoso, suscita ammirazione lo spirito sobrio, di sacrificio con cui tutti gli Amministratori lavorano in modo infaticabile senza scoraggiarsi di fronte alle difficoltà o rassegnarsi, in particolare il Sindaco, sempre determinato a trovare la soluzione agli innumerevoli problemi che ogni giorno si propongono alla sua attenzione.

 

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