CULTURA & SOCIETA'

Lo chef Angè riveste la tradizione ischitana

Danilo Angè sbarca al Ristorante Aragonese di Ischia con la sua cucina tra tradizione e innovazione e già pensa al suo coniglio all’ischitana. “Un piatto con nuove consistenze e contaminazione con le mie origini lombarde”.

In una tre giorni di alta cucina, ospite dello chef Camillo Grosso del Ristorante Aragonese di Ischia, lo chef Danilo Angè porta sull’isola verde la sua scuola di formazione e un concetto di cucina che vede la ricerca costante di nuove armonie di sapori quale elemento irrinunciabile di una proposta culinaria originale e sorprendente.

Milanese, classe ‘66, ha collaborato con molti chef internazionali ed è un volto noto al piccolo schermo per la sua partecipazione ai programmi come “la Prova del Cuoco”, “la Vecchia Fattoria” “Verde Mattina” e il Gambero Rosso”. Da sempre appassionato delle nuove tecniche di cottura e primo in Italia nell’utilizzo del Sifone in cucina, nel suo ultimo libro “ N20 declinazioni del Sifone”, Angè racconta come l’utilizzo di questo strumento permette un nuovo gioco di consistenze e sapori al palato, portando una ventata di novità nelle preparazioni dolci e salate.

«La fusione tra tradizione e innovazione è più semplice di quanto si creda – racconta lo chef dall’alto della magnifica terrazza del Ristorante Aragonese, all’ombra dell’iconico Castello di Ischia – nella mia cucina il territorio e la tradizione vengono solo vestiti in modo diverso, si trasforma la materia ma non il gusto».

Sostenitore del mangiar sano, è sempre alla ricerca dell’eccellenza nelle materie prime, dando particolare attenzione alla stagionalità. Il suo lavoro di consulenza e formazione a professionisti ed appassionati di gourmet, lo porta a viaggiare molto, conoscendo sempre nuovi prodotti e nuovi sapori.

“Di ogni luogo mi porto a casa i gusti e i profumi tipici ”. Ed è quello che è accaduto provando il tradizionale piatto isolano . «Tornerò al Ristorante Aragonese di Ischia il 4 settembre per un evento a 4 mani con lo chef Grosso e sto già pensando alla mia proposta del coniglio all’ischitana, voglio unire la tradizione locale alle mie origini, da buon lombardo immagino riso e un gioco di nuove consistenze».

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