LO DICO A IL GOLFO «Grazie per l’attenzione dedicata al caso De Siano»
Spett.le redazione de Il Golfo,
vi ringrazio davvero tanto per avermi concesso il privilegio della prima pagina del Golfo (e poi, all’interno, mamma mia che bell’articolo è stato scritto!) per dare risalto alla mia lettera riguardo l’immobile abbattuto in via Calosirto. In passato ho avuto il piacere della prima pagina molti anni fa, nel 1994 quando mi presentai come candidato sindaco di Forio ma ebbi una pesante sconfitta nella sfida con Franco Monti (che era ed è un mio amico!) e così, nella veste inconsueta di politico, cominciai a scrivere spesso e volentieri lettere al Golfo. Credo di essere anche un po’ grafomane e perciò l’avverto di non dare troppo spazio al mio “ego letterario” altrimenti la inondo di articoli e di chiacchiere fino a farla pentire! Certamente appena sarà possibile (e purtroppo questo virus ci darà filo da torcere ancora per qualche tempo) invito tutti voi ancora e fin d’ora a bere un caffè al bar e magari approfittare per darle ancora qualche notizia riguardo la Sanità in generale e la campagna di vaccinazione, pessima, che si sta attuando e questo sta sotto gli occhi di tutti.
Ho un po’ di problemi medici in famiglia (e credo forse che li abbiamo tutti ed è vero il detto popolare “il calzolaio ha sempre le scarpe rotte” e cioè lavorando per gli altri bisognosi spesso si trascurano le proprie necessità) che spero di risolvere presto e così dedicarmi a completare i piccoli progetti di vita serena e tranquilla che credo di meritare dopo una vita spesa a studiare e lavorare. Riguardo al mio articolo da voi pubblicato vi confesso che davvero mi ha fatto impressione vedere buttato giù in un attimo il sacrificio di una vita intera. Vi confermo che invecchiando si diventa più buoni (anche se credo di non essere mai stato cattivo in vita mia e tutti i miei assistiti foriani lo potrebbero confermare!) e si vorrebbe lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo più bello più buono e più giusto di quello che abbiamo ereditato, ma al momento credo che c’è ancora molto da lavorare per tutti quelli della mia generazione. Insomma noi siamo la Vecchia Guardia e non ci tireremo mai indietro. Scusatemi le chiacchiere e vi saluto cordialmente augurandovi grandi successi nella vita e nel lavoro e arrivederci ad appena sarà possibile.
GIUSEPPE AMALFITANO
P.S. E chissà se un giorno, magari bevendo un altro caffè, tra un sorso e un altro, non possa io raccontarle anche un po’ della mia vita ormai al tramonto che è stata ricca di episodi e fatti anche molto belli e degni di ricordi come credo sia in fondo la vita di ognuno di noi, e magari col vostro aiuto scrivere in un articolo il “romanzo della mia esistenza. Grazie sempre per la stima che ho percepito, avete avuto per me e che avete trasmesso a tutti i vostri lettori.