Egregio direttore, sono ormai da anni un habitué dell’isola di Procida, da subito apprezzata per i suoi paesaggi e per la sua dimensione a misura d’uomo. Ed ho fortemente gioito per la sua nomina a Capitale della Cultura. L’unica cosa che mi da’ veramente noia e che credo debba essere affrontata in maniera drastica è la questione dell’elevato numero di auto e ciclomotori che sfrecciano per le stradine spesso anguste, percorse da tantissimi pedoni (tanti tanti bambini e ragazzi). Oltre all’intenso volume di un rumorosissimo traffico, la mia forte preoccupazione è per la velocità con cui molti guidatori sfrecciano indisturbati e senza motivo (che c’è di così urgente su un’isola vacanziera da rendere necessaria una simile fretta) all’interno delle varie stradine su cui si aprono varie traverse e portoncini.
Finora tutto bene ma faccio una previsione nefasta: scommettiamo che di qui a non so quando (spero mai) leggeremo sulle colonne del suo giornale di qualche tragico investimento procidano? Possibile che non si possa fare nulla per limitare traffico e velocità? Se Capitale deve essere, che dimostri anche di esserlo della cultura del senso civico, nel rispetto di tutti.
PS – il mio sogno resta una mobilità procidana totalmente elettrica!!!
