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LO DICO A IL GOLFO «Così hanno diffamato l’onore e il decoro di Ciro Castiglione»

Il sottoscritto avvocato, difensore di Castiglione Ciro, e pertanto, per conto dello stesso, invocando l’art. 8 della legge sulla stampa n. 47/1948 (diritto di replica), ed in riferimento alle affermazioni aventi ad oggetto la posizione del proprio assistito, pubblicate in data 15 febbraio 2018, su una testata giornalistica isolana (il riferimento è al quotidiano di Antonio Pinto, ndr), intitolato “il ‘regalo’ di Ciro Castiglione inguaiati tutti gli altri abusivi”, con la presente nota intende chiarire alcuni punti.

1) è preliminare evidenziare che l’articolista, unitamente alla fonte che gli ha trasmesso la sentenza, non ha fatto altro che diffamare ed offendere l’onore ed il decoro del sig. Ciro castiglione, incorrendo nella più becera ed inutile disinformazione. Difatti, il citato imprenditore non ha fatto altro che esercitare i propri diritti e, di certo le conseguenze di una sentenza negativa non possono essere imputabili al ‘condannato’, ma sono frutto della interpretazione di norme giuridiche da parte del magistrato.

2) in secondo luogo, chi frequenta il tribunale di Napoli, sezione distaccata di Ischia, sa che il magistrato che ha emesso la sentenza citata dall’ articolista, ha questo orientamento giurisprudenziale, ossia quello di non concedere il dissequestro in caso di sentenza di condanna, ancorché non irrevocabile che non disponga la confisca dei beni sottoposti a sequestro preventivo, a meno che non siano cessate le esigenze cautelari.

3) tale orientamento si conforma al principio di diritto (condivisibile o meno) enunciato dalla suprema corte anch’ esso richiamato dall’ articolista. Difatti gli ermellini già si sono pronunciati, a più riprese, sul punto, (si veda tra tutte Cass. Pen, sez. 3, n. 6887 del 24/11/2016), e, dunque, non può essere colpevolizzato il sig. Castiglione per un precetto già esistente nell’ ordinamento.

4) il sig. Ciro castiglione non ha ‘inguaiato’ nessuno, ma ha solo esercitato il proprio diritto di difesa. Chi invece non fa altro che demolire i cittadini con la disinformazione è l’articolista ed il collega che gli ha trasmesso la notizia, che, anziché commentare la sentenza in maniera intelligente e costruttiva, tenta, per motivi speculativi, di infangare il buon nome di un imprenditore che dà lavoro a ben 150 dipendenti e che contribuisce allo sviluppo ed al benessere della nostra piccola comunità. Naturalmente, per quanto contenuto nell’ articolo, questa difesa si riserva di sporgere formale denuncia-querela. Inoltre, da parte di chi scrive non verranno più effettuate repliche ad ulteriori provocazioni, ma verranno adite direttamente le competenti autorità giudiziarie.

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Avv. Michelangelo Morgera

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