Lo schiaffo di Luca Montagna: «Giosi e i suoi? Al paese serve una minoranza»
Il consigliere comunale “sciarappino” parla dell’allargamento della maggioranza e non risparmia una stoccata a chi è rimasto fuori dal nuovo accordo. E poi non mancano spunti e riflessioni
La prima domanda, ovviamente, è decisamente scontata: in tutta onestà, ti aspettavi questo allargamento della maggioranza?
«Sinceramente no, ma questo non influisce sul mio giudizio. La trovo una cosa positiva in particolar modo per il paese, specie in una fase come quella che stiamo vivendo attualmente. Avere una maggioranza più ampia e coesa è un fatto da apprendere con favore».
Lo abbiamo chiesto anche al sindaco Enzo Ferrandino: questo ricongiungimento con Gianluca Trani arriva nel momento in cui forse nessuno se lo aspettava più, non trovi?
«Non lo so, di certo posso dire che arriva nel momento più indicato per Ischia. Abbiamo grossi problemi da risolvere, nei momenti di difficoltà bisogna unirsi non tanto per una questione politica ma per cercare di trovare le giuste soluzioni a una serie di criticità».
«Giosi Ferrandino e i suoi non erano più organici alla maggioranza da ormai diverso tempo, non è certo un fatto di oggi né tantomeno credo rappresenti una sorpresa. Ottorino Mattera pronto ad aderire al nuovo progetto politico? Non credo che sia il caso, in fondo come ha di recente ricordato e sottolineato Giorgia Meloni, il paese ha anche bisogno di un’opposizione »
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L’esclusione di Ottorino Mattera e Maurizio De Luise è un chiaro segnale di definitivo distacco di questa maggioranza da Giosi Ferrandino, inutile girarci intorno…
«Ma credo che questo fosse accaduto parecchio tempo fa, non è certo un fatto di oggi né tantomeno credo rappresenti una sorpresa».
Ti aspettavi un ingresso in maggioranza di alcuni consiglieri di opposizione senza che il passaggio fosse invece collegiale?
«”Per Ischia” è un gruppo consiliare, non un organismo politico. Insomma, voglio dire che non c’era la necessità di muoversi in blocco».
Ottorino Mattera in una nota ha spiegato di essere pronto ad aderire a questo nuovo progetto politico.
«Non credo che sia il caso, in fondo come ha di recente ricordato e sottolineato Giorgia Meloni, il paese ha anche bisogno di un’opposizione».
Cosa rispondi a chi sostiene che Enzo Ferrandino si sia voluto blindare in vista del 2022 con questa operazione?
«Chi lo dice questo?»
Dai, è un pensiero che ci può stare.
«Non credo francamente ci fosse tutta questa necessità di blindarsi, ad essere onesto. In fondo questa coalizione aveva già registrato una buona performance nel 2017 e nel frattempo da allora ha acquisito tra le proprie fila le parti politiche afferenti ad Antonio Mazzella ed Antonello Sorrentino. E’ vero, abbiamo perso qualche pezzo per strada, ma non sono importanti i pezzi quanto piuttosto le liste».
«Con questa operazione Enzo ha voluto garantirsi la rielezione? Non credo ci fosse tutta questa necessità di blindarsi. In fondo questa coalizione aveva già registrato una buona performance nel 2017 e nel frattempo da allora ha acquisito tra le proprie fila tra gli altri Antonio Mazzella ed Antonello Sorrentino. E’ vero, abbiamo perso qualche pezzo per strada, ma non sono importanti i pezzi quanto piuttosto le liste»
Quanto può avere influito nel dare un’accelerata a questa operazione il fatto che a un certo punto si sia iniziato anche a parlare di terzo polo?
«Decisamente poco, forse addirittura nulla. Innanzitutto, a un anno dalle elezioni si parla sempre di terzo polo, poi riuscire a metterlo in piedi è sempre più facile a dirsi che a farsi. Il terzo polo poteva e potrebbe venir fuori se l’attuale maggioranza si spaccasse, ma allo stato dell’arte francamente non ne vedo i presupposti».
Il sindaco, da questa operazione, ne esce decisamente bene.
«Ne usciamo bene tutti, mi pare evidente».
Anche Gianluca Trani, Giustina Mattera e Ciro Cenatiempo?
«Ma sicuramente, ci mancherebbe. Io ritengo che quando si tratta di lavorare per il paese, spendersi anche al di là delle proprie aspettative politiche è un dato positivo e una cosa che fa decisamente onore. E permettimi di aggiungere una cosa».
Prego.
«Da questa storia ne esce bene, anzi benissimo, soprattutto Luigi Di Vaia, il quale sebbene non sarà più il vicesindaco d’Ischia (e non certo per demerito, perché ha offerto un impulso e contributo determinante nell’ambito dell’azione politico-amministrativa) ha dimostrato grande maturità e senso di responsabilità, facendo un “sacrificio” personale. E’ da ammirare, ha dato la possibilità alla coalizione di allargarsi. E il suo assenso non era affatto scontato, avrebbe potuto tranquillamente dire di “no”».
«Da questa storia ne esce benissimo soprattutto Luigi Di Vaia, il quale sebbene non sarà più il vicesindaco d’Ischia ha dimostrato grande maturità e senso di responsabilità, facendo un “sacrificio” personale. E’ da ammirare, ha dato la possibilità alla coalizione di allargarsi. E il suo assenso non era affatto scontato, avrebbe potuto tranquillamente dire di “no”».
Una cosa è certa, in vista del 2022 non c’è dubbio che l’allargamento della maggioranza – dopo l’iniziale e comprensibile “scossone” – serve anche a placare i “bollenti spiriti” di qualche consigliere che da qui all’appuntamento con le urne avrebbe potuto reiteratamente alzare il prezzo del proprio sostegno. O sbaglio?
«Sinceramente, nella nostra attuale compagine amministrativa non vedo persone che alzano il prezzo giocando sul fatto di essere consiglieri o assessori. Il sindaco ha creato rapporti umani importanti facendo un grande lavoro».
Qual è stato il commento più frequente e gettonato che hai sentito in giro da quando si è sparsa la voce dell’allargamento della maggioranza con l’ingresso di Trani, Mattera e Cenatiempo?
«Che il sindaco ha messo a segno un bel colpo. Ma in realtà la gente ha altri pensieri per la testa in questo momento, molti addirittura quello di mettere il piatto a tavola e te lo dice chi lavora in un patronato. Ma certamente il segnale di unità in questo momento è un fatto positivo».