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Continuò a insegnare da ospedale, il prof Gino Iacono è senza cattedra

Fu ringraziato personalmente dal premier Giuseppe Conte ed insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro da Mattarella per aver proseguito le lezioni a distanza nonostante fosse in ospedale perché affetto da Covid-19. Oggi, è disoccupato: «Io sono fuori, ma gli studenti sono senza insegnanti»

«Non sono un eroe, ma solo un insegnante precario che tiene a cuore ai suoi alunni». Così Ambrogio Iacono, per tutti Gino, esordisce al telefono. È docente precario di Scienze integrate e la scorsa primavera è stato indicato come esempio da seguire. L’insegnante era affetto da Covid-19 ed era stato ricoverato al ‘Rizzoli’ di Lacco Ameno. Nonostante ciò, aveva deciso di proseguire le videolezioni a distanza con i suoi studenti. Un gesto d’amore nei confronti degli alunni dei suoi ragazzi. «Non voglio lasciarli soli in un momento così delicato» furono le sue parole.

Pioggia di complimenti e titoloni sulle testate nazionali. Poi l’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che lo aveva indicato come «esempio da seguire». Ed a giugno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominato Cavaliere del Lavoro. Ma tutto ciò non fa punteggio per scalare posizione tra i precari e Gino Iacono è rimasto senza cattedra. «Sono in attesa di chiamata come migliaia di miei colleghi. Ma la beffa è che gli studenti sono rimasti senza insegnanti», ci dice dispiaciuto. «Dal punto di vista emotivo non la vivo bene», ci spiega l’insegnante, che ammette: «Avrei voluto cominciare il nuovo anno scolastico con i ragazzi che ho seguito fino allo scorso giugno.

Si tratta non solo di continuità didattica, ma anche una questione umana. Mi sono affezionato a questi ragazzi». Iacono, pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico aveva contattato la segreteria dell’istituto alberghiero Telese dove insegnava fino allo scorso giugno, per sapere se fosse arrivata la nomina ad insegnante di ruolo ricevendo risposta negativa. Il primo concorso nel mondo della scuola Gino Iacono l’ha vinto nel 2000 ed il secondo nel 2018. Malgrado ciò è ancora senza cattedra e resta: «La nomina potrebbe arrivare tra qualche settimana o magari tra sei mesi ma quello che mi spiace di più è non poter continuare a seguire gli studenti con cui avevo stretto un bellissimo rapporto; purtroppo alla fine i ragazzi sono quelli più penalizzati dalla precarietà», ci spiega il prof sinceramente dispiaciuto. «È la burocrazia», ci ripete.

Effettivamente tra graduatorie di prima, seconda e terza fascia, tfa, gps, gae e posti ad esaurimento, non è semplice districarsi. Il reclutamento scolastico resta complicato e sempre più meno meritocratico. «Non mi aspettavo trattamenti di favore – conferma Iacono – ma un segnale per gli studenti. Speravo che con tanti mesi di anticipo si pensasse a garantire loro un percorso sereno da subito. Speravo che la Ministra predisponesse per tempo l’avvio del nuovo anno scolastico. Invece si pensa solo ai banchi, alle distanze ed alle mascherine. E la didattica ed i ragazzi quasi vanno in secondo piano». E poi c’è un altro paradosso. «A breve sosterrò altri due concorsi per entrare di ruolo nel mondo della scuola e mettermi alle spalle il precariato. Si parla, appunto, di concorsi per assumere docenti che entreranno in servizio il prossimo anno. Intanto, i ragazzi sono mortificati come la didattica. Nelle scuole restano con cattedre vuote e con orari ridotti». Una vera assurdità.

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