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L’ombra della “mannaia” sull’ufficio tecnico di Ischia

ISCHIA – E’ l’ennesimo strappo voluto dal sindaco Giosi Ferrandino, che ha deciso ancora una volta di rimescolare le carte. Stavolta, però, non poteva passare inosservato un repulisti che probabilmente ha sia matrici politiche che di opportunità. Perché è chiaro che, quando si parla dello svuotamento dell’ufficio comunale di Edilizia Privata il pensiero non può che correre in due direzioni: da una parte si sarebbe portati a pensare che il primo cittadino abbia voluto indebolirlo per evitare a qualche consigliere che ne frequentava con assiduità le segrete stanze, ma non manca chi sostiene che quella giosiana possa essere una sorta di “sterminio di massa” che in alcuni casi potrebbe avere anche delle motivazioni diverse. Il buon Giulio Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, ma è chiaro che se stavolta il “malevolo” sospetto dovesse avere anche un minimo fondamento di verità, allora ci troveremmo dinanzi a decisioni gravi, azzardate e soprattutto tali da poterle definire “border line”.

Dicevamo di un ufficio, quello dell’edilizia privata, che è stato letteralmente raso al suolo. E come se all’improvviso all’allenatore Franco Fermo venissero ceduti i migliori calciatori, senza che questi siano rimpiazzate nemmeno da giovani della primavera o da qualche svincolato. Paradossale, imbarazzante, quasi surreale. Senza voler per questo apparire blasfemi, è come se all’improvviso l’ufficio tecnico comunale avesse fatto la fine del Grande Torino, capace di sparire in un attimo per la tragedia di Superga, anche se stavolta nessuno ci ha rimesso le penne sul serio. L’attenzione, con tutto il rispetto per gli altri dipendenti che sono stati destinati ad altre mansioni, non può che cadere su Ciro Di Meglio. Partendo dal presupposto che è ben lungi da noi il fatto che la decisione di Giosi Ferrandino abbia una genesi e sia frutto di valutazioni ben diverse, non si può fare a meno di sostenere che parliamo del tecnico che non molto tempo fa ha accertato una serie di abusi edilizi presso l’Hotel Le Querce. Che, fino a prova contraria (e su questo c’è ben poco da discutere) è sempre la struttura ricettiva di proprietà dei familiari del primo cittadino. Insomma, è chiaro che l’essere umano è “debole” e dunque diventa abbastanza facile fare il cattivo pensiero, quello cioè che possa essersi trattato di una vendetta consumata non nell’immediatezza ma a scoppio ritardato. Non sarà così, lo ripetiamo, ma il ragionevole dubbio non può non essere consentito. Parliamo di una figura che nel suo settore è stimatissimo, al punto tale di essersi guadagnato la fama di dipendente che fa il suo dovere e soprattutto non guarda in faccia a nessuno, e di questi tempi scusate se è poco. Non solo, gode di fiducia ed altrettanta stima anche da parte dei superiori e dei colleghi ma finanche dei magistrati con i quali da anni collabora e si interfaccia costantemente con profitto e che hanno sempre trovato nel Di Meglio una “sponda” della quale potersi fidare ciecamente. Non è un caso che il dipendente, ancor più di recente, sia colui che ha contestato diversi abusi “eccellenti”, ivi compreso quello presso la proprietà di un ex giudice.

Secondo quanto si apprende, la notizia della destinazione ad altri incarichi ha lasciato perplessi anche molti esponenti delle forze dell’ordine, in particolare coloro che nei vari corpi operano sull’isola da un lasso maggiore di tempo e che hanno avuto modo di conoscere e testare il modo di lavorare di Ciro Di Meglio, inizialmente stentando a credere al suo passaggio presso l’ufficio manutenzione. Non a caso spesso veniva nominato ausiliario di polizia giudiziaria per verificare la legittimità o meno di una serie di interventi, ma addirittura anche per valutare la bontà e la linearità dell’operato di suoi colleghi appartenenti al personale tecnico di altri Comuni: una prova, questa, di quanto il suo operato fosse ritenuto al di sopra di ogni sospetto e le sue qualità e competenze assolutamente indiscutibili. Se in molti nutrono perplessità sull’operato di Giosi, di sicuro chi sarà rimasto sconcertato e di stucco, lo ripetiamo, sarà stato l’attuale dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Franco Fermo, che di fatto si trova impossibilitato allo stato a far funzionare il suo ufficio: dovrebbe essere uno dei motori della macchina amministrativa, in questo momento è invece letteralmente sommerso da un “mare magnum” di richieste provenienti da cittadini, tecnici esterni, amministratori, polizia giudiziaria e magistrati della Procura.
All’interno dell’UTC sono ormai rimasti soltanto Franco Fermo ed il geom. Michele Scotti, che ha anche avuto seri problemi di salute. Insomma, non proprio un esercito o un super organico per far fronte a quello che è un perenne e quotidiano assedio.

 

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