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L’ombra delle scommesse “anomale” su Ischia-Fidelis Andria

ISCHIA – Non è il primo caso che si verifica nel campionato di Lega Pro, particolarmente monitorato, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo. Ancora una volta l’ombra delle scommesse aleggia sul calcio professionistico, e specialmente nelle serie minori – dove i calciatori non guadagnano le cifre milionarie dei loro più illustri colleghi e spesso neppure vengono pagati viste le condizioni in cui versano molte società dal punto di vista finanziario   – l’allarme scatta immediatamente, non fosse altro che per i precedenti. L’ultimo episodio in ordine di tempo arriva proprio dalla nostra isola e riguarda da vicino anche l’Ischia Isolaverde, impegnata per l’appunto nel campionato di terza serie, nel girone C. Dove domenica, al triplice fischio dell’arbitro, c’è stato un inconsueto fuori programma, con i “tempi supplementari” che si sono disputati all’interno degli spogliatoi, dove si sono fiondati gli uomini della Procura Federale che hanno sentito ed interrogato i capitani di Ischia Isolaverde e Fidelis Andria (che si affrontavano al Mazzella) ed i rispettivi allenatori. La partita era terminata senza reti, col risultato di 0-0, ed i giorni precedenti alla stessa, secondo quanto si è appreso, erano stati caratterizzati da flussi anomali in termini di scommesse. Tradotto per i non addetti ai lavori, c’era stato un eccesso di puntate verso il segno “X”, che evidentemente ha insospettito e non poco diverse società di brokeraggio, al punto che società di scommesse sportive del calibro di Matchpoint, Snai e Lottomatica avevano eliminato la partita in questione dal palinsesto delle partite sulle quali era possibile puntare. Ovviamente, in questi casi la Federcalcio viene prontamente avvisata, è la prassi, ed è per questo che gli ispettori sabato scorso sono sbarcati sull’isola. Quando poi la gara è effettivamente terminata 0-0, ecco che la “visita” negli spogliatoi si è resa praticamente inevitabile, un atto dovuto a tutti gli effetti.

Subito dopo il triplice fischio del direttore di gara, gli allenatori Nello Di Costanzo e Luca D’Angelo e i due capitani Gennaro Armeno e Mariano Stendardo sono stati interrogati negli spogliatoi dagli esponenti della Procura che hanno chiesto informazioni sull’andamento della gara e su eventuali contatti fra le due società per influenzare il risultato. Un punteggio che sarebbe potuto cambiare dopo un’ora di gioco, quando l’Andria ha beneficiato di un rigore che però Bollino ha calciato sul palo. Neppure l’inferiorità numerica dell’Ischia ha pesato sull’esito della contesa, terminata senza reti. Per la verità entrambe le società sono accomunate dal destino e da un precedente che riguarda proprio la scorsa stagione sportiva.
Non è la prima volta infatti che la Fidelis Andria deve difendersi dalle accuse di combine. Era accaduto anche dopo il derby con il Foggia dello scorso ottobre, deciso a favore dei rossoneri da un gol al 93′, che Federbet aveva legato al flusso anomalo di quote nel finale. Ma il clima di quella sfida, in campo e fuori, era stato tutt’altro che amichevole ed entrambe le società hanno risposto in maniera forte alle accuse. E pronta, anche da Ischia, arriva la posizione del club andriese, affidata al ds Piero Doronzo: “Chi ha visto bene la gara si sarà reso conto che la stessa è stata giocata senza esclusioni di colpi”.

Un precedente riguarda anche l’Ischia che però, è bene precisarlo, uscì assolutamente pulita dalla vicenda. Nel mirino della Federbet, infatti, finì la gara disputata allo stadio “Celeste” di Messina con la formazione siciliana, e che terminò col risultato di 1-1: gialloblu in vantaggio a fine primo tempo, pari dei giallorossi nella ripresa ed il dettaglio è tutt’altro che trascurabile. Nella circostanza, infatti, furono rivelate scommesse e puntate anomale sul “2” come risultato della prima frazione di gioco e sul segno “X”, roba insomma da veri “maghi” e difficilmente pronosticabile soprattutto se si considera il sospetto volume di puntate. Anche in quella circostanza la gara scomparve dai palinsesti un giorno prima di essere disputata e inevitabilmente la Procura Federale si mise al lavoro. Ma non si approdò a nulla e le successive indagini, per la cronaca, portarono ad una sola conclusione. Alla società peloritana, coinvolta nell’inchiesta i“Treni del gol”, con avviso di garanzia per Pietro Lo MonacoAlessandro Failla e Fabrizio Ferrigno, veniva contestata proprio la presunta combine con l’Ischia, ma non fu riscontrato nessun illecito. L’unico coinvolto rimase Gianluca Impellizzeri, ex calciatore, ex calciatore, procuratore sportivo e titolare di punti scommessa su internet, accusato di slealtà sportiva e di omessa denuncia.

 

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