CRONACAPRIMO PIANO

L’orco si difende: «Mai violentato mia figlia»

Ieri mattina l’interrogatorio del 65enne foriano finito a Poggioreale al termine di una lunga indagine. L’uomo ha negato di aver abusato della congiunta minore sia sull’isola che in provincia di Trapani giustificando le sue denunce col timore che lui potesse nuovamente essere autore di maltrattamenti verso la moglie, come ha peraltro ammesso

Un faccia a faccia davanti al gip, alla presenza del suo difensore. Un momento drammatico, soprattutto se si considerano le gravissime accuse di violenza sessuale su minore che gravano su un 65enne foriano finito in carcere al termine di una lunga e complessa indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Tiziano Laganà, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, che ha poi disposto l’ordinanza di custodia cautelare spedendo l’uomo a Poggioreale. Eppure il presunto orco ieri mattina ha negato ogni addebito, sostenendo di non aver mai mosso un dito sulla figlia, di non avere usato mai violenza sessuale nei suoi confronti. Dinanzi al magistrato, il 65 enne ha provato a fornire una ricostruzione dei fatti su quello che sarebbe stato l’atteggiamento della ragazzina che secondo quanto sostiene l’accusa avrebbe dovuto subire le violenze (anche da uno dei fratelli) sin dall’età di dieci anni. Ha sostenuto che la piccola fosse fragile e non avesse mai superato lo choc patito dalle violenze domestiche pregresse che l’indagato ha ammesso di aver perpetrato ai danni della mamma. E così la ragazza quando ha appreso che la scarcerazione del padre era ormai imminente, nel timore che certi episodi potessero ripetersi, lo avrebbe denunciato per allontanarlo definitivamente dal contesto familiare.

Va detto in premessa che dall’altra parte della barricata, stando alle scarne indiscrezioni che trapelano, la spiegazione fornita dal foriano sarebbe stata ritenuta poco attendibile, se non francamente del tutto inverosimile. In ogni caso come da prassi la difesa ha avanzato richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari, facendo leva in particolare sul decorso del tempo trascorso rispetto ai fatti denunciati (l’ultimo episodio contestato risalirebbe al gennaio 2022) ma anche sulla separazione della famiglia: l’uomo si è infatti trasferito a Forio, mentre gli altri congiunti risiedono in Sicilia. Il giudice si è riservato, in attesa di ricevere il paere del pm procedente (dott. De Franco) e una decisione potrebbe già arrivare a metà della prossima settimana. Ma l’esito sembrerebbe scontato, difficilmente il 65enne riuscirà a lasciare le patrie galere, questo almeno pare essere l’orientamento più diffuso e consolidato anche perché i riscontri investigativi ottenuti in sede di indagine sembrerebbero lasciare ben pochi dubbi sulla dinamica con la quale si sono succeduti i fatti. Va riconosciuto che allo stato l’accusa fonda esclusivamente sulle denunce della ragazza (i fratelli e la mamma infatti negato gli episodi di violenza), a spingerla a raccontare quanto patito sono state soprattutto alcune psicologhe che hanno notato e raccolto il suo malessere palesatosi in maniera netta ed indiscutibile appena rientrata da un breve periodo trascorso in provincia di Trapani per le vacanze di Natale. Periodo nel quale, e questa è una coincidenza che certo non giova all’indagato, c’era anche il padre (all’epoca detenuto perché stava scontando una condanna per maltrattamenti) che aveva usufruito di un permesso premio.

Il suo legale ha chiesto la misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari, ma l’impressione è che difficilmente l’uomo lascerà il carcere: il quadro indiziario nei suoi confronti è davvero pesante

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip è scritto che il 65enne foriano “con più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso, con violenza e mediante abuso di autorità consistito nello sfruttare il fatto che fosse il padre della minore, abusando inoltre delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, costringeva (omissis), sua figlia, a subire rapporti sessuali non consenzienti, in particolare: nell’arco di tempo dal 2013 al 2016, quando il nucleo familiare risiedeva a Ischia, di mattina e di pomeriggio, quasi ogni settimana, approfittando della momentanea assenza degli altri familiari, consumava rapporti sessuali completi con la figlia minore, nel 2021, dopo che il nucleo familiare si era trasferito a Salerni (in provincia di Trapani) quando era in stato di detenzione, usufruendo di un permesso premio, facendo temporaneamente ritorno presso l’abitazione familiare in Salerni, di primo pomeriggio, con la scusa di fare la lavatrice, si faceva raggiungere dalla figlia minore in bagno, dove prima (omissis)… e infine consumava con lei rapporti sessuali. Episodi che come ricorda l’ordinanza si verificarono anche durante le festività natalizie. Scrive il gip: “Il 26 dicembre 2021 quando, usufruendo di un nuovo permesso premio, con la scusa di cercare un cacciavite, si faceva raggiungere dalla figlia minore presso la camera da letto matrimoniale, dove consumava rapporti sessuali completi con la figlia minore per circa dieci minuti, raccomandandole, nei giorni successivi, di non raccontare nulla a nessuno. Con le aggravanti di aver commesso il fatto nei confronti della figlia, alla quale è derivato, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave. Con le ulteriori aggravanti di aver commesso il fatto nei confronti della figlia anche quando quest’ultima era minore di dieci anni”.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex