ARCHIVIO 5POLITICA

Luca Montella: «Lavoriamo per risolvere i problemi delle isole minori»

È stata una mattinata ricca di spunti di riflessione, ma anche caratterizzata dal monito del presidente dell’Ancim, che ha invitato tutti i Comuni che fanno parte dell’associazione a “fare sistema” per risolvere – o quantomeno tentare di risolvere – le problematiche che affliggono le isole minori, che spesso sono isolate e bistrattate dal Governo centrale e dalle Regioni.

«Sì, quello del presidente è un richiamo importante. Sono fermamente convinto che tuttavia le isole minori stiano già facendo passi da gigante nel giungere alla consapevolezza di avere problemi comuni e quindi comuni intenti nel volerli risolvere. Sono un ottimista di natura, e quindi dico anche che stiamo percorrendo velocemente la strada giusta. Stare assieme, vederci spesso e incontrarci per discutere significa poi trovare anche assieme le soluzioni. Sono inoltre convinto che il futuro ci possa riservare, così come abbiamo già fatto con gli amministratori dei beni culturali, altre soddisfazioni, e che ci siano davvero tutti i presupposti per arrivare a risolvere non tutti i problemi delle isole minori – sarebbe un’utopia – ma almeno alcuni problemi strutturali che in passato non sono stati compresi e gestiti correttamente».

Il sindaco di Procida Dino Ambrosino ha parlato di una problematica che ha afflitto e che continua ad affliggere l’isola, ovvero quella relativa all’ospedale. Ma sono anche altri i temi scottanti, ad esempio la giustizia. Lei di professione è avvocato, quindi capirà bene che cosa significa per un cittadino vedersi negati un presidio giudiziario e quindi anche i diritti costituzionalmente garantiti.

«Noi a La Maddalena siamo stati quelli che nel campo della giustizia hanno visto la chiusura del tribunale, che rappresenta una vera e propria iattura. E ora anche noi facciamo i conti con il decreto 70 del Ministero della Salute, con un tentativo di discutere dei piani sanitari con i numeri. Beh, con i numeri nelle isole minori non si risolve niente. A questo punto dovrebbero anche ordinare lo sgombero totale delle isole minori. Noi abbiamo destini comuni: abbiamo anche noi un ospedale isolano, ma ci hanno chiuso il punto nascita…».

Mi sta dicendo che quindi non potete nascere?

Ads

«No, noi non possiamo più nascere nelle isole, e siamo a oltre due ore dall’ospedale più vicino. Qualche mese fa una giovane mamma ha partorito sul tavolino di un pronto soccorso. Io non penso che ci sia un legislatore che abbia voluto prevedere una cosa del genere, ma che ci sia l’imbecillità vera e propria dal punto di vista politico e amministrativo nel non capire che qui si sta giocando con la salute, anzi, con la vita delle persone. Quello alla salute è un diritto costituzionale, certo, però anche la vita lo è, e non c’è bisogno di scriverlo da nessuna parte, perché essa è una cosa che ci appartiene, e che pertanto va preservata».

Ads

Un diritto naturale.

«Io sono anche convinto che il futuro di questi argomenti vada affrontato con il codice penale alla mano, e cioè come una grave omissione da parte dei vertici regionali e nazionali nel non risolvere questi problemi. E stiano bene attenti, perché se ci scappa il morto pagano loro».

Francesco Castaldi

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex