Luci KO a Barano tra lampioni pericolanti e strade al buio
Nonostante un'interrogazione comunale e la risposta dell'Ufficio Tecnico Comunale che garantiva interventi entro 24 ore, le frazioni di Schiappone, Terone Vatoliere, ma anche zone di Buonopane, via duca Abruzzi e di via Nino Bixio, soffrono di frequenti blackout dell'illuminazione pubblica, lampioni fatiscenti e oscurità diffusa

Da giorni, numerose zone di Barano d’Ischia sono piombate nel buio più totale, lasciando i residenti in balia di strade pericolose e senza alcuna certezza di sicurezza. Camminare di sera è diventato un azzardo: torce alla mano, i cittadini cercano di farsi strada tra marciapiedi inesistenti e auto che sfrecciano incuranti del pericolo. Le frazioni di Schiappone e Terone Vatoliere sono tra le più colpite, ma anche zone come via Nino Bixio, Buonopane e via Duca Abruzzi vivono una condizione simile. Non si tratta di un semplice guasto occasionale, ma di una vera e propria emergenza che si ripete sistematicamente. Basta qualche acquazzone e tutti i lampioni cessano di funzionare, trasformando l’area in un percorso a ostacoli dove il rischio di incidenti aumenta a dismisura. Ma in realtà i blackout si susseguono anche quando le condizioni meteo non sono critiche.
LAMPIONI PERICOLANTI: IL CASO DI VIA TERONE VATOLIERE
Un episodio simbolico della situazione è il crollo di un lampione in via Terone Vatoliere avvenuto più di un mese fa. Fortunatamente nessuno si trovava a passare in quel momento, ma il rischio di una tragedia era altissimo. Il lampione è stato rimosso? Sì. Ma sostituito? No. Nonostante l’invio di PEC al Comune, la zona resta al buio e il rischio di ulteriori cedimenti rimane. La domanda che tutti si pongono è: quanti altri lampioni sono in condizioni simili? Chi dovrà pagare il prezzo di questa negligenza? Proprio in questa strada, la scorsa estate, ha perso la vita Marta Maria Ohryzko, la donna ucraina di 33 anni abbandonata dal compagno e trovata senza vita in un terreno adiacente alla strada. Oggi, la stessa oscurità che ha avvolto la sua tragica fine continua a dominare, lasciando dietro di sé solo silenzio e pericolo.
L’INTERROGAZIONE COMUNALE E LE PROMESSE NON MANTENUTE
Il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Barano” aveva presentato un’interrogazione al sindaco Dionigi Gaudioso e al dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale il 4 novembre 2024, chiedendo interventi immediati. La risposta dell’UTC fu chiara: la CPL Concordia, responsabile della manutenzione, avrebbe dovuto intervenire entro 24 ore. A distanza di settimane, la situazione è rimasta invariata. In Via Terone Vatoliere, come allo Schiappone e in tutte le altre zone dove l’oscurità la fa da padrona. Promesse su promesse, ma le strade continuano a rimanere al buio, e i cittadini si sentono sempre più abbandonati.
CHI SI OCCUPA DELLA MANUTENZIONE DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA A BARANO?
La manutenzione della pubblica illuminazione a Barano d’Ischia non è gestita direttamente dal Comune, ma affidata alla CPL Concordia, azienda incaricata attraverso una convenzione stipulata nel 2013. L’accordo prevede la gestione integrata degli impianti di illuminazione, inclusa la manutenzione, la fornitura di energia e interventi di efficientamento energetico. Tuttavia, nel 2021, la CPL Concordia ha citato in giudizio il Comune per il mancato pagamento di fatture, chiedendo una somma complessiva di 609.892,71 euro. Il Comune, dal canto suo, ha contestato l’inadempimento contrattuale da parte della CPL, accusandola di non aver eseguito alcune opere previste e chiedendo quindi un risarcimento per i danni subiti. Dopo un lungo confronto legale, il contenzioso si è concluso con un verbale di conciliazione, che ha rideterminato il debito a 340.000 euro, pagabili a rate per un totale di 269.892,71 euro.
SAN BENEDETTO E BARANO: UNA CURIOSA COINCIDENZA NEI DISSERVIZI CPL
Come riportato dal Corriere Adriatico, anche a San Benedetto del Tronto, la CPL Concordia sta affrontando problemi simili proprio in questi giorni. Blackout diffusi hanno lasciato i cittadini esasperati e hanno spinto il sindaco Antonio Spazzafumo a prendere una decisione drastica: diffidare ufficialmente la CPL Concordia, chiedendo interventi immediati per garantire la sicurezza pubblica. A Barano, invece, l’attesa continua e le promesse non si trasformano in azioni concrete. Mentre altrove le amministrazioni agiscono con determinazione, qui ci si arrangia con torce e preghiere, sperando che un nuovo scandalo, come quello di Don Antonio che proprio in questa zona ha attratto persino l’attenzione mediatica nazionale, possa portare visibilità su un problema che sembra interessare solo chi lo vive ogni giorno. Eppure, nonostante tutto, la TARI, la tassa sui rifiuti, arriva puntuale, gravando su una comunità che si sente sempre più trascurata. “Paghiamo per un servizio che non riceviamo, è assurdo vivere nel degrado e continuare a sostenere costi così alti senza alcun beneficio”, commentano amareggiati alcuni residenti.
In queste zone dovrebbero viverci i sindaci. Forse capirebbero la situazione e forse ci sarebbe la luce. Ma la verità è che se ne fregano. Tanto il guaio non lo tengono a casa loro.