ELEZIONIPOLITICA

Luigi Muro suona la carica: «Procida torni a essere per tutti»

Il candidato sindaco ha presentato la sua squadra in vista delle amministrative in programma il 20 e 21 settembre sull’isola di Arturo: bagno di folla nel corso della convention svoltasi a “La Torre”

C’è una frase che, senza voler mancar di rispetto all’abilità oratoria di tutti coloro che si sono alternati sul palco, racchiude come meglio non si potrebbe la serata di presentazione della lista “Procida per tutti” – che candida alla carica di sindaco dell’isola di Arturo nelle imminenti elezioni amministrative l’avvocato Luigi Muro – che si è svolta giovedì presso “La Torre”, cornice tanto incantevole quanto accogliente. E’ quella che pronuncia Mariano Cascone quando nel prendere la parola osserva proprio il candidato dritto negli occhi e poi gli chiede: “Luigi, dov’eravamo rimasti?”. Ora Cascone non è Enzo Tortora e Muro non è il pubblico che seguiva da casa ma capirete che dal punto di vista emotivo queste parole bastano per scaldare gli animi dei numerosissimi procidani presenti. Anche perché un istante dopo Cascone scoppia in lacrime visibilmente emozionato, e non sarà nemmeno l’unico a cui succederà. Il candidato sindaco Luigi Muro ha aperto e chiuso la covention, nel mezzo lasciando spazio ai suoi sedici candidati. Tra volti più o meno conosciuti (“giovani veterani”, come li ha definiti l’aspirante primo cittadino) e giovani e meno giovani magari alla prima esperienza politica, l’impressione è stata quella di trovarsi dinanzi ad una compagine eterogenea e ben armonizzata, fermo restando che il giudizio finale è sempre lasciato alle urne.

Dunque spazio ai candidati che nell’ordine sono Mario Barone, Rachele Aiello, Antonella Battinelli, Vincenzo Capezzuto, Mariano Cascone, Leonardo Cassinese, Giacomo D’Amico, Sandra Gentile, Rita Lubrano Lavadera, Salvatore Lubrano Lavadera, Celeste Mammalella, Carlo Massa, Claudia Riccio, Ignazio Righi, Menico Scala, Michele Scotto. Tutti hanno imbracciato il microfono ed hanno parlato di ambizioni, sogni e speranze per costruire un’isola diversa. E, naturalmente, migliore di quella che a loro dire ha lasciato l’amministrazione guidata da Dino Ambrosino, manco a dirlo bocciata su tutti i fronti. Ma il primo a prendersi la scena, come ricordavamo, era stato Luigi Muro. Il candidato sindaco ha voluto ricordare anche tutti coloro che non sono in squadra ma che sosterranno il progetto politico partendo proprio dall’ex primo cittadino Vincenzo Capezzuto. Ma non sono mancate citazioni e applausi consequenziali anche per Enrico Scotto di Carlo, Pasquale Sabia, Salvatore Costagliola e gli “aficionados” di Muro & co. ci perdonino se dimentichiamo qualcuno.

L’avvocato ha subito voluto puntare sul nome della lista, “Procida per tutti”, che non è affatto casuale: “Noi vogliamo essere l’amministrazione di tutti, portando quella pacificazione nel paese che oggi non c’è più – ha spiegato – il paese va governato garantendo pari diritti a tutti, anche a chi ha votato in maniera diversa. Qui le cose non sono andate così, mi pare evidente”. Non è un caso che Luigi Muro parli anche di “cerchio magico” facendo riferimento a Dino Ambrosino ed ai suoi e poi nel corso della serata dimostra anche di saper far affidamento su una buona dose di ironia quando si tratta di punzecchiare gli avversari: “La lista dei nostri competitor cinque anni fa si chiamava ‘La Procida che vorrei’, a distanza di un lustro porta ancora lo stesso nome. Insomma, è come se tutte le intenzioni fossero rimaste un libro dei sogni”. Poi un’altra considerazione: “Abbiamo riguardato gli obiettivi che nel 2015 si poneva l’attuale amministrazione, li abbiamo spulciati punto per punto. Sono circa settanta e sapete quanti ne sono stati rispettati? Ad essere generosi una decina, credetemi. Beh, fossimo stati in un’azienda, per i risultati ottenuti il manager sarebbe stato licenziato in tronco senza un minuto di preavviso…”.

E non è mica finita qui. Muro, nel corso della serata, si chiede ad esempio che fine abbiano fatto i 500mila euro destinati al progetto sui migranti (“E adesso non datemi del razzista, ma veramente pensate che una somma del genere ricada sul territorio e passi inosservata? Qui nessuno si è accorto di nulla, magari ne avrà beneficiato qualche fortunato…”), poi rintuzza e rispedisce al mittente una serie di critiche ironizzando sugli avversari: “Questi ragazzi giovani, bravi, onesti, integerrimi volevano cambiare l’isola ma purtroppo hanno trovato quelli che definiscono i guai lasciati da chi c’era prima. E per cinque lunghi anni non hanno fatto altro che propinarci questa solfa. Il problema è che, con un utilizzo quasi martellante dei social, qualcuno magari creda pure a delle assurde falsità. Mi si accusa di aver venduto il porto di Procida quando gli atti dimostrano chiaramente il pasticcio che hanno combinato. I debiti? Quando divenni sindaco nel 1996 il Comune aveva una passività mostruosa, io mi rimboccai le maniche e lavorai nell’interesse del paese, riuscendo anche a produrre risultati. E non piansi per un quinquennio lamentandomi costantemente dell’operato di chi mi aveva preceduto”. C’è poi un plauso a Vincenzo Capezzuto per aver ridato lustro e vita all’ex carcere di Terra Murata, che però secondo Muro oggi nell’ente locale porta zero euro di introiti a fronte di centomila visitatori annui. Ma, evidentemente, frutta bene a chi “bazzica” intorno sempre col placet dell’amministrazione. E a dimostrazione di come non veda l’ora di confrontarsi su certe tematiche, manifesta ancora una volta la sua disponibilità ad un faccia a faccia con Dino Ambrosino.

Poi guarda avanti, Muro. Pensa alla Procida che verrà, a quella che ormai non può più guardare con diffidenza al turismo ma davvero classificarlo come una risorsa supplementare al lavoro marittimo. Tocca poi ai candidati. Menico Scala si prende la standing ovation, perché davvero in questa consiliatura ha rappresentato un “baluardo” alla maggioranza guidata da Dino Ambrosino. C’è il tuttofare “Nic Noc” che ricorda i tempi belli di una volta, quando a Procida in agosto su 31 serate si facevano… 32 spettacoli. E ancora Michele Scotto che nemmeno riesce a trattenere le lacrime e la travolgente energia di tante donne, quote rosa tutte in modo diverso impegnate nel sociale. Ci sono quelli come Carlo Massa che hanno capito anzitempo che era giunto il momento di abbandonare la nave di Dino e chi come Sandra Gentile fa tornare alla mente la radiosa figura di Carla Gentile, che mai e poi mai potrà essere dimenticata. C’è tanto, c’è tutto, c’è un video che ripercorre non soltanto la vita del politico Luigi Muro ma anche dell’uomo, l’inno di Mameli e anche un pizzico di entusiasmo. Vietato abbracciarsi in tempi di covid, ma sia pure con tutto il garbo e le precauzioni del caso tutti a fine serata (e non mancava molto allo scoccare della mezzanotte) hanno voluto stringersi attorno a Luigi Muro. Chiedendogli di scardinarne un altro di muro, quello di chi a detta dei presenti ha ridotto Procida ad una questione per pochi. E allora tutti a nanna, sognando di voltare pagina.

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Foto Giada Ferrandino

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