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Abusi a Palazzo Ciannelli, avanti con le demolizioni

Il Consiglio di Stato si è pronunciato rigettando il ricorso presentato da Antonietta Calise contro Caterina Ciannelli e il Comune di Lacco Ameno che chiedeva la riforma di una sentenza emessa precedentemente dalla VI Sezione del Tar Campania con la quale si era invano provato a bloccare gli effetti di ordinanze di demolizione emesse dall’ente di Piazza Santa Restituta

Si scrive un’altra pagina della vicenda legata ad abusi edilizi da demolire nel Comune di Lacco Ameno. Ed è una pagina di quelle che “pesano” perché a scriverla è la seconda sezione del Consiglio di Stato che ha pronunciato un’ordinanza sul ricorso presentato da Antonietta Calise, rappresentata e difesa dall’avvocato Antonio Iacono contro Caterina Maria Ciannelli, difesa dall’avvocato Alessandro Barbieri e contro Comune di Lacco Ameno, Ministero della Cultura e Sovrintendenza di Napoli (quest’ultima non costituita in giudizio). Di fatto la ricorrente chiedeva la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sesta sezione, ma nello specifico sono stati decisamente perentori i giudici del Consiglio di Stato che scrivono: “Ritenuto che l’istanza cautelare non appare supportata dal pericolo di pregiudizio grave e irreparabile che non è ravvisabile nel mero diniego di condono; Ritenuto, per tale ragione, che l’istanza non meriti accoglimento; Ritenuto, infine, di compensare le spese della presente fase cautelare; P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Seconda) Respinge l’istanza cautelare (Ricorso numero: 1703/2024)”.

Arriva il “no” alla sospensione della sentenza di rigetto del condono il che significa che a far data dal prossimo 20 aprile si andrà avanti con le demolizioni delle opere realizzate abusivamente

Come detto su questa infinita telenovela in un passato anche abbastanza recente si era pronunciato anche il Tar Campania con una ordinanza della VI Sezione presieduta da Santino Scudeller. Che aveva accolto il ricorso del difensore della Ciannelli, Alessandro Barbieri, che di fatto, segnavano il “là” alla necessità di dare esecuzione ad ordinanze di demolizione emesse a carico dei Calise-Rocchi ma che non erano state mai eseguite. Al punto tale che l’inerzia degli uffici comunali nell’ottemperare aveva anche portato alla nomina di un commissario ad acta, nella persona dell’ingegnere Fabio Menditto che si preoccupò con quella tempestività mancata fino ad allora di adottare un’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Ma anche in questo caso il professionista non avrebbe trovato la giusta collaborazione da parte dell’ente di Piazza Santa Restituta, della Regione e della Sovrintendenza. Alla fine comunque la scure della giustizia ha comunque fatto il suo corso con il Tar che poi è stato chiamato in causa dallo stesso commissario ad acta. Dopo che la magistratura amministrativa si è pronunciata – rigettando ancora una volta il ricorso di Antonietta Calise e Renzo Rocchi che si opponevano alle ordinanze di demolizione “sfornate” nel 2019 dal Comune di Lacco Ameno, adesso c’è stato il ricorso al Consiglio di Stato che non ha sortito l’effetto sperato. Di fatto nessuna sospensione della sentenza di rigetto del condono il che significa che a far data dal prossimo 20 aprile si andrà avanti con le demolizioni delle opere realizzate abusivamente.

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