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«La libreria di Vito Mattera era un cenacolo culturale»

 

FORIO – È morto Vito Mattera. Il mitico “Capitano”, fondatore della Libreria Mattera a Forio: insieme al Bar Internazionale di Maria Senese, un autentico Cenacolo Culturale. Un uomo incantevole, innamorato della Bellezza, che contribuiva a “creare” con le sue iniziative. Amava la Musica, quella lirica in particolare, al pari della letteratura e della pittura. Ma amava anche la terra, la coltivava con sapienza e con amore. Orgoglioso del frutto del suo lavoro: gli ortaggi e poi l’uva e poi il vino, che produceva con il metodo antico, quello artigianale. Anche qui per recuperare identità. Ha impreziosito la sua terra, la nostra Isola. Ha arricchito quanti lo hanno conosciuto ed hanno avuto il privilegio di essergli amici. Al tempo delle iniziative per Luchino Visconti, pensate da Maurizio Scaparro, la Libreria Mattera era un “luogo” obbligato. Ricordo come nella edizione “Per Luchino Visconti” del 1990, Scaparro volle che si tenesse lì l’incontro, e la conversazione, con Jean Babilée, grande ballerino, scomparso di recente, protagonista alla Scala di un balletto con la regia di Luchino Visconti. Appunto. Quella sera in Libreria c’erano Suso Cecchi D’Amico e Giancarlo Menotti, Franco Zeffirelli e Maurizio Scaparro. Consapevole dei miei limiti, con i ragazzi, abbiamo fatto in modo che la sua intuizione restasse viva. Le iniziative culturali che abbiamo curato in questi anni avevano sempre una denominazione: “Le Cantine Pietratorcia nell’antica Libreria Mattera”. E Vito era felice che quella nobile “insegna” si perpetuasse nel tempo. Un rammarico profondo: con Massimo Jelasi, la sua carissima Brigida ed i suoi figli avevamo pensato di celebrare la sua opera con una serata di “memoria”. Non abbiamo fatto in tempo, perché la morte ce lo ha sottratto. Ma porteremo avanti quella iniziativa, perché Vito continui a vivere nella testa e nell’animo di quanti lo hanno conosciuto e lo hanno amato. E ne hanno apprezzato la bella opera per costruire Bellezza nel segno della Cultura. Qui a Forio, sull’Isola d’Ischia. Ed oltre i suoi confini angusti.

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