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A tu per tu con Felice Meo, un artista si racconta

Manca poco alla Vigilia di Natale e tra le luci festose di Casamicciola abbiamo incontrato Felice, ci siamo fatti raccontare qualche capitolo della sua vita, il suo approccio con l’arte e l’equilibrio tra la creatività e la sua quotidianità. I suoi lavori, suscitano un forte impatto visivo emozionale e ci conquistano sempre di più. Egli è ispirato da ogni sua opera. Ha sempre creato qualcosa che prima esisteva soltanto nella sua fantasia.

Per lui, l’arte  è “l’ispirazione interiore che muove la creatività” e bisognerebbe puntare sulla riscoperta, la valorizzazione e la migliore fruibilità del prezioso patrimonio artistico culturale dell’isola.

 

 

Chi è Felice Meo nella vita di tutti i giorni?

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Sono nato a Casamicciola nel 1962. Sin da ragazzo ho lavorato presso l’azienda di trasporto pubblico prima denominata Sepsa, ora Eav , dove sono tutt’oggi impiegato. Nel 1990 mi sono iscritto alla scuola per per il recupero, la conservazione e la lavorazione del materiale lapideo a Pistoia. Da quel momento mi appassiono nel ridar vita a tutto ciò che proviene dal passato come il ferro di cui con rapidità ed entusiasmo inizio a studiare e comprendere i segreti e le tecniche di lavorazione. Recentemente ho scoperto, di possedere una vena artistica che mi porta a realizzare sculture in ferro e resina anche di grandi dimensioni ispirate alla natura che da sempre mi circonda nella mia bella isola.

 

 

Vogliamo tuffarci per un attimo nel tuo flusso di coscienza artistico. A cosa pensi quando crei un’opera d’arte? E quale impressione vuoi suscitare in chi osserva le tue opere?

Prima di nascere, l’opera, già si crea nella mia mente, si sviluppa attraverso un bozzetto, poi si va alla ricerca del materiale e inizio a realizzarla. È un processo delineato dal tempo e anche il tempo fa la sua parte. Quando creo, penso solo esclusivamente all’atto creativo anche perché come dicevo prima, parto da un bozzetto, ma nel corso della realizzazione, ci sono delle varianti dettate da varie situazioni. Ho sempre dato un tema alle mie creazioni. Quindi, chi le osserva già è proiettato a capire cosa l’artista abbia voluto dire in merito. Le mie opere hanno dei tratti delineati e nello stesso tempo stilizzati, quindi chi le esamina, può spaziare con la propria mente alla ricerca di una personale interpretazione.

 

L’arte ha modificato la tua vita?

 

L’arte non ha modificato la mia vita, anzi ha migliorato il mio stato psicofisico e quando creo mi sento libero e soddisfatto, immaginando soprattutto che da una vecchia lastra di ferro dismessa, riesco a ideare un’opera che tra virgolette si tramuta in arte, riqualificando con creatività, vari materiali ormai connotati come oggetti inservibili. È da sempre stata un’occasione per me, riflettere sul tema dell’ambiente. Da dove trova i suoi materiali, allo spazio in cui dà loro una ricollocazione estetica, fino al più intrinseco messaggio di salvaguardia delle risorse naturali.

 

 

Ischia secondo te ha bisogno di innovazioni artistiche?

 

Ischia sicuramente ha bisogno di innovazione e forse l’arte può essere la carta vincente, visto che in quest’isola meravigliosa ci sono tantissimi artisti affermati e tanti altri che nell’ombra fanno fatica ad emergere. Sfruttando  questa risorsa, si potrebbe creare o meglio sviluppare un progetto interessante creando un percorso artistico culturale con istallazione in piazze e strade principali, donando al turista in vacanza qualcosa in più. Penso che gli enti locali dovrebbero mettere in atto una progettazione del genere al fine di un cambiamento funzionale di tendenza. Spero che con l’anno nuovo si riesca a creare una situazione artistica a 360 gradi, dove l’arte non sia soltanto intesa come pittura o scultura, ma avvicinare tutte quelle realtà che attraverso un’ ispirazione interiore che fa di questo mondo un luogo migliore. Secondo me, tutti sono artisti nel momento in cui attingono alle proprie interiorità per creare cose belle a favore della comunità umana. La nostra amministrazione potrebbe approvare un progetto che servirebbe a tutelare la conoscenza al meglio degli inestimabili tesori artistici posseduti dall’isola, in modo da scaturire importanti input per l’economia  locale e per la crescita della nostra comunità. Avrebbe origine un’idea interessante,  quella di organizzare una Mostra-Concorso, riservata agli artisti dell’isola in cui viene fatta una selezione di opere giudicate da una commissione di esperti, i quali, dopo essersi consultati, proclamano le opere vincitrici, dando la possibilità agli artisti di ottenere un premio ed esporre le proprie creazioni in alcune importanti location isolane. “Un’ iniziativa collettiva  per dar vita ad un nuovo orizzonte”

 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

 

Di progetti futuri ce ne sono tanti bisognerebbe solo fermare il tempo…Nel 2019 uscirò con una rassegna artistica intitolata “Silhouette”, un processo lavorativo iniziato nel 2017 dopo un viaggio a Parigi.

 

 

Qual è stato il riconoscimento più gratificante che hai ricevuto nell’ambito della tua attività artistica? 

 

Il riconoscimento più grande che ho ricevuto è stato quello conferitomi dalla mia famiglia stando sempre al mio fianco in quello che faccio e appoggiandomi in ogni mia idea creativa in via di sviluppo. Nel corso di questi anni ho ricevuto molti riconoscimenti soprattutto da persone che con l’arte e per l’arte ci convivono giornalmente. Ma io, ho solo un forte desiderio al di là del riconoscimento e cioè creare e tirare fuori quelle espressioni che vengono dettate dal mio essere. L’arte è un vero volano di sviluppo, un elemento distintivo in grado di dare grande attrattiva a un’isola suggestiva che merita ancor più visibilità.

 

 

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