CRONACA

Luminarie sì, luminarie no: l’amletico dilemma nel Natale del covid

Ci siamo interrogati sulla questione delle luminarie di Natale che sulla nostra Isola saranno in tono decisamente minore. Abbiamo raccolto una serie di pareri, ecco cosa ne è venuto fuori

Dicembre è iniziato da ormai due settimane, la Festa dell’Immacolata è passata e ci si interroga quindi sul se sia utile o necessario installare le tradizionali (e dispendiose) luminarie natalizie nelle piazze e nelle strade dell’Isola. Tra la popolazione, tra le categorie economiche e tra le stesse amministrazioni comunali c’è chi si divide tra coloro che, guardando a quest’anno tumultuoso all’insegna del Covid, ritengono che l’installazione delle luci sia solo uno spreco ed un inutile sperpero di denaro pubblico e chi invece ritiene che ora più che mai sia necessario illuminare a festa le nostre strade per creare un’atmosfera gioiosa e per incentivare la popolazione a sostenere i commercianti grazie agli acquisti natalizi.

Abbiamo ascoltato le opinioni dei rappresentanti degli operatori economici del nostro territorio come Marco Laraspata, presidente dell’AICOM-AICAST, che suggerisce alle amministrazioni comunali una soluzione intermedia che possa coniugare la necessità di addobbare i nostri centri urbani e le nuove esigenze che si sono presentate a causa dell’emergenza sanitaria e soprattutto sociale che stiamo vivendo. Infatti, è certamente giusto dare un segnale all’insegna del risparmio, viste le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando, le quali vanno sostenute anche oltre la già prevista erogazione dei buoni-spesa. Il presidente dell’associazione dei commercianti isolani tiene anche ovviamente conto dell’effetto negativo dei minori introiti derivanti dalle tasse di soggiorno, a causa delle restrizioni agli spostamenti cui siamo sottoposti, che produrranno un gettito molto inferiore da destinare agli addobbi per le prossime festività.

La proposta si pone ad ogni modo l’obbiettivo di illuminare piazze e strade al fine di ricreare un’atmosfera natalizia che tenga alto il morale dei cittadini e che incentivi gli stessi a sostenere il commercio locale, anch’esso in difficoltà, ma con tono e sfarzo ovviamente minori rispetto agli anni passati, in modo tale da destinare le risorse economiche risparmiate ad altre priorità che le amministrazioni potranno individuare. Un invito diretto agli stessi commercianti è poi quello di addobbare ed illuminare, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione, i propri esercizi commerciali al fine di contribuire quanto più possibile a creare l’atmosfera che dal Natale ci si aspetterebbe.

Di segno opposto è invece l’opinione di Francesco Pezzullo, presidente di Confesercenti, che ritiene che ormai, passata l’Immacolata, sia quasi del tutto inutile parlare di luminarie di Natale quando vi son ben altre priorità da affrontare: in particolare, secondo il rappresentante degli esercenti isolani, le ingenti risorse economiche necessarie all’installazione delle luci andrebbero risparmiate ed utilizzate come forma di sostegno socio-economico per le famiglie in difficoltà, le quali non sono poche, spesso con figli a carico e con genitori che quest’anno sono riusciti a lavorare ben pochi mesi nei casi migliori. Una possibile soluzione sarebbe potuta essere quella di montare un albero di Natale simbolico per ogni comune, ma nulla di più.

Abbiamo poi intervistato anche uno dei sindaci dell’Isola, il Sindaco di Barano Dionigi Gaudioso, anch’egli dell’opinione che le luminarie siano comunque necessarie, pur se installate con meno sfarzo rispetto agli anni precedenti e con un’ottica di risparmio di risorse, vista la delicata situazione che stiamo affrontando e di cui egli è consapevole. In particolare, il Sindaco di Barano sta cercando di ottenere un contributo esterno che non intacchi le finanze comunali, come quello ricevuto l’anno scorso dalla Camera di Commercio che ha consentito il montaggio delle illuminazioni natalizie di Barano con un minimo impatto sulle casse comunali. Oltre a ciò, l’auspicio del primo cittadino è quello che in Campania si arrivi presto alla dichiarazione di “zona gialla”, in modo tale da riaprire bar e ristoranti e di dare maggiore respiro all’economia locale.

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Del medesimo avviso è la consigliera d’opposizione Maria Grazia Di Scala, che ritiene indispensabile la presenza di una minima quantità di luminarie al fine di creare un’atmosfera festosa che possa far vivere questo Natale con maggiore serenità alla popolazione, già provata da uno degli anni più difficili della nostra storia recente. Certamente parlare di addobbi e luminarie non è facile vista la situazione, ma è altrettanto triste vedere un’Isola così sottotono in un periodo che dovrebbe viversi all’insegna della positività. Dunque, secondo la Dott.ssa Di Scala, oltre che rappresentare un incentivo a spendere presso i commercianti locali, le luci servirebbero anche e soprattutto per far vivere questo Natale in una maniera quanto più normale possibile ai tanti bambini che hanno visto, in questo periodo buio, mettere completamente da parte le loro necessità ed i loro più elementari bisogni da parte delle istituzioni. D’altronde, secondo la consigliera, con tutti gli sprechi di cui le amministrazioni pubbliche si rendono protagoniste, di certo non si avrà un grave danno economico con il montaggio di poche luci natalizie.

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Ci avviciniamo dunque ad un Natale sui generis, diverso da come lo abbiamo da sempre immaginato, tra difficoltà, incertezze e divisioni. Luci sì, luci no; ciò che dovrebbe contare più di tutto dovrebbero essere però lo spirito tipico del Natale e le giuste attenzioni da parte delle amministrazioni verso le esigenze primarie di una grossa fetta di popolazione in evidente difficoltà.

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Rossy

Non interrogatevi più, tanto, oramai. Interrogatevi invece su un’altra cosa, risparmiare soldi per luminarie servirà poi a spenderli per dare a Ischia quello che manca?

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex