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Luongo: «Creare al Maio un parco scientifico-naturalistico»

ISCHIA – “E’ interessante notare – si legge nel bollettino dell’istituto INGV – come nel dicembre di quest’anno la variazione tiltmetrica registrata alla stazione BRN sia triplicata, seppur mantenendo quasi inalterato l’azimuth, in confronto a quelle relativa a dicembre 2017 mentre i tilt nella stazione di ISC e For rimangono al contrario confrontabili tra di loro anche se quest’ultima subisce una piccola contrazione in ampiezza nel 2018’. Per quanto non in linea con le registrazioni degli anni passati, la triplicazione della variazione tiltmetrica registrata dalla stazione BRN, installata presso l’Hotel Villa al Mare è da considerarsi inferiore rispetto alle variazioni registrate nelle altre stazioni situate dell’isola, quindi assolutamente in linea con le variazioni tipiche di un territorio animato da attività vulcanica. L’analisi del professor Giuseppe Luongo ricorda che Ischia è un’isola vivace e che i dati sono in linea con le normali attività vulcaniche.

A Ischia permane una lieve subsidenza generale, più evidente nella parte meridionale dell’isola. Nel mese di dicembre si è osservato un incremento della variazione tiltmetrica registrata presso la stazione BRN, quella di Barano, installata presso l’Hotel Villa al mare. Secondo il professor Luongo è necessario applicare un’interpretazione del meccanismo. Probabilmente, il condizionale è sempre d’obbligo, non c’è faglia, ma attrito tra blocchi che porta ai fenomeni sismici.  Quando si ha a che fare con i terremoti è difficile fare previsioni, è necessario essere cauti. Storicamente, ricorda il professor Luongo, il doppietto del 1881, 1883 è un punto di riferimento studiato, ma non un modello che è certo possa ripetersi.

“Per il futuro dell’isola e dell’intera ricerca scientifica – chiarisce Luongo – lavorerei molto sulla ricerca per studiare la propagazione delle onde nelle aree epicentrali. Abbiamo terremoti molto superficiali, la propagazione delle onde è molto complessa e la ricerca scientifica è in ritardo su questo frangente.  La zona colpita dal sisma – ha ricordato il vulcanologo – sarebbe una porzione di territorio ideale da far diventare centro di ricerca, importante non solo per l’isola d’Ischia, ma per la ricerca internazionale, in modo da conoscere meglio i terremoti superficiali, sui quali non abbiamo modelli adeguati per difendere le costruzioni. Avevo proposto che questo centro si facesse a Ischia  magari nella zona colpita dal terremoto per creare un centro di ricerca e un parco scientifico naturalistico. Ma volare così alto – conclude amaramente Luongo – non è costume per certi politici che rimangono sordi ai nostri appelli”.

Nel corso del 2018 sono stati registrati 35 eventi sismici sull’isola d’Ischia. Cinque soltanto nel mese di dicembre. L’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha definito “interessante”, inoltre un fenomeno registrato a Barano, presso la stazione BRN, quella di Barano. La centralina di rilevazione che misura l’inclinazione del suolo a nord del comune collinare. Secondo i dati raccolti, nel 2018, nota l’INGV, tale inclinazione è triplicata rispetto a quella misurata l’anno precedente.

Antonello De ROsa

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