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L’urlo dei liceali: «Giù le mani dal Polifunzionale»

di Francesco Castaldi

ISCHIA – Gli studenti del liceo di Ischia, come puntualmente riferito nelle scorse edizioni del nostro quotidiano, nella tarda mattinata di ieri sono scesi in piazza per rivendicare con forza il proprio inalienabile diritto allo studio. Nonostante le inclementi condizioni meteorologiche, i ragazzi dell’istituto superiore isolano hanno preso parte al corteo che, partito dal Polifunzionale, si è concluso all’esterno del tribunale di Ischia, per anni sede del liceo classico “Giovanni Scotti”. La manifestazione, come abbiamo avuto modo di specificare negli scorsi giorni, si è resa necessaria per rispondere alla lettera con la quale l’architetto metropolitano Francesco Russo «invita il dirigente scolastico del Liceo Ischia alla immediata riconsegna al Comune di Ischia degli spazi occupati “sine titulo” facendo presente che l’autorizzazione all’occupazione degli stessi risulta scaduta in data 30 giugno 2014».

Tanti striscioni a colorare una mattinata decisamente uggiosa, ma durante la quale gli studenti hanno espresso il proprio dissenso nei confronti della scellerata comunicazione giunta dalla Città metropolitana. I ragazzi del liceo, prima di “rompere le righe”, hanno dato vita a una sorta di catena umana che ha letteralmente mandato in tilt per diversi minuti il traffico di via Michele Mazzella. In prima linea, come di consueto, vi erano i rappresentanti d’istituto, tra i quali Alessandro Mele, che ha dichiarato al nostro quotidiano: «Dopo l’avviso del preside, che invitava la Città metropolitana a comprare l’ala nuova del Polifunzionale per spostare finalmente i ragazzi di Lacco Ameno, ci è arrivato un avviso che ci invita a sgombrare una parte del Polifunzionale di proprietà del Comune di Ischia, dal momento che la concessione al liceo è scaduta ormai da due anni».

«È vero che la concessione è scaduta – afferma Mele – ma la Città metropolitana si è svegliata solo ora? Vedono soltanto quello che gli interessa per mettersi a posto con le carte, ma non fanno nulla di concreto per aiutarci. In questo momento i campetti di Lacco Ameno non li abbiamo da più di un anno, mentre quelli di Ischia non ci sono stati ancora dati. I ragazzi di Lacco Ameno non fanno educazione fisica da un anno, e in più ci vogliono mandare ai doppi turni. Noi a questo non ci stiamo, abbiamo fatto il corteo proprio per questo motivo. Desiderano risolvere la situazione? Va benissimo, ma la prima matassa da sbrogliare è quella del tribunale. Sono sei anni che gli avvocati occupano la sede dell’ex classico in attesa che venga ristrutturata la loro».

«La soluzione migliore – sottolinea Mele – è sempre la stessa: devono concederci la verticale dell’ala del Polifunzionale, che deve essere acquistata dalla Città metropolitana prima che il Comune di Ischia l’affitti ad altri enti. In questo modo noi del liceo avremo una sede unica al Polifunzionale e, al tempo stesso, la possibilità di lasciare l’ex classico e lo stabile di Lacco Ameno all’istituto “Mennella” o a chi ne ha maggiormente bisogno. Nel corso della riunione del consiglio d’istituto che si è svolta ieri pomeriggio (mercoledì per chi legge, ndr), abbiamo deciso che non lasceremo l’ala, a meno che non ci venga offerto un altro posto dove andare per fare lezione di mattina. Molto probabilmente sarà presentata una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli per inadempienza, in quanto tutti i lavori di cui parlavo prima – ovvero quelli ai campetti – dovevano essere eseguiti già da tempo. Noi ragazzi ci teniamo a far sentire la nostra voce, perché questa situazione non è più sostenibile. Il corteo di stamattina (ieri per chi legge, ndr) è soltanto l’inizio, e la cosa non finirà fin quando non avremo un appuntamento con la Città metropolitana o non ci verrà data una risposta su quello che dobbiamo fare con la nuova ala. Il consiglio procederà per le vie legali, mentre noi – conclude Mele – proseguiremo in piazza».

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