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Paralisi monnezzara, i sindaci pronti a dire “basta”

Dopo i cinque giorni di impasse dei collegamenti via mare deputati al trasporto dei rifiuti, le amministrazioni isolane studiano possibili rimedi diretti a evitare il ripetersi del grave disservizio

La situazione dei trasporti via mare della nettezza urbana si è infine sbloccata l’altra notte. Dopo uno stallo durato da venerdì scorso fino a mercoledì, sono ripresi infatti i collegamenti marittimi dei traghetti deputati al trasporto dei rifiuti tra l’isola e la terraferma. Una impasse che ha messo drammaticamente a nudo non solo la vulnerabilità del territorio in caso di disservizi, ma soprattutto ha amplificato i dubbi e le perplessità circa la qualità del trasporto stesso.

Sì, perché rimanere cinque giorni con la nave Traspemar impossibilitata a effettuare le traversate ha riaperto il dibattito sull’opportunità di trovare soluzioni alternative, in quanto negli stessi giorni i traghetti delle altre compagnie di navigazione (ma anche diversi aliscafi) hanno effettuato diverse corse senza rimanere ormeggiati nei porti. Circostanza che aveva fatto circolare l’ormai consueta indiscrezione secondo cui l’impossibilità di collegare lo scalo casamicciolese con quello puteolano è da collegarsi a cause “tecniche”: in altre parole il traghetto Traspemar avrebbe guai tali da farlo viaggiare con un solo motore, cosa che anche in caso di mare non proibitivo renderebbe rischiosa la traversata. Ma di fronte i salatissimi aumenti di tariffe imposti dalla Compagnia per il trasporto dei compattatori (un raddoppio secco in soli sei mesi), è lecito che le comunità isolane pretendano un servizio adeguato all’esborso richiesto. Scartati i rimedi estemporanei, le amministrazioni isolane sono nuovamente chiamate a studiare una soluzione stabile a un problema che rischia di divenire strutturale.

Enzo Ferrandino: «Non è più rinviabile un’iniziativa che risolva il problema alla radice, anche coinvolgendo altri fornitori di servizi»

Il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, lascia intendere che le amministrazioni isolane potrebbero rivolgersi ad altri vettori: «Di concerto con gli altri sindaci dell’isola dobbiamo assolutamente adottare delle iniziative oramai non più rinviabili, per evitare che il servizio di rimozione della spazzatura sul nostro territorio possa essere condizionato da situazioni che non risultano essere ben chiare. In modo particolare, anche in condizioni meteorologiche non tanto avverse, tanto che i collegamenti marittimi non risultano pregiudicati in qualche maniera, purtroppo dobbiamo registrare immotivatamente e reiteratamente l’interruzione di un servizio che per noi è fondamentale, per esigenze igienico-sanitarie. A fronte di questi disservizi, è indifferibile l’assunzione di iniziative che risolvano alla radice il problema, coinvolgendo eventualmente in maniera stabile altri fornitori di servizi che ci garantiscano i livelli di raccolta rispetto a questi disservizi di mancato collegamento reiterato e immotivato».

GB Castagna: «Non possiamo più tollerare questi disservizi, Casamicciola è la prima a pagare dazio: è ora di finirla»

Ancora più duro Giovan Battista Castagna. Il primo cittadino di Casamicciola sembra averne piene le scatole di disservizi che, sotto alcuni punti di vista, creano al comune termale conseguenze ancora peggiori: «La situazione creatasi nei giorni scorsi ha portato allo scoperto due ordini di problemi, ormai atavici. Innanzitutto non possiamo più continuare a sopportare questa precarietà: dobbiamo avere la garanzia che il trasporto venga effettuato regolarmente, a parte ovviamente i casi in cui le condizioni meteomarine siano effettivamente insormontabili. Tuttavia quando il mare è poco agitato non si può giustificare il mancato servizio, con tutti i problemi che ne conseguono. Inoltre c’è la questione relativa ai disagi che Casamicciola deve sopportare, visto che il nostro scalo è quello dove confluiscono i mezzi e dove avvengono le operazioni di imbarco e sbarco. Stiamo vagliando quindi la situazione ai fini di un possibile provvedimento che faccia comprendere che Casamicciola non può essere trattata in questo modo, finendo puntualmente per essere la prima a pagare dazio per questi disservizi ormai frequenti».

Giacomo Pascale: «Il problema è innegabile, che si aggiunge agli altri guai indotti dall’insularità, e lo stiamo valutando insieme alle altre amministrazioni»

Da Lacco Ameno, il sindaco Giacomo Pascale punta il dito anche contro l’insularità: «È un discorso che va affrontato in maniera complessiva, ne stiamo trattando anche in sede Cisi. Il problema è innegabile, anche perché il meteo avverso è una causa ostativa tutto sommato limitata nel tempo: non può infatti persistere a lungo. Se sussistono impedimenti dovuti ad altre cause, che penalizzano il servizio e quindi l’isola intera, che non può rimanere sottoposta a simili disservizi, allora il problema va affrontato adeguatamente, visto che in caso di meteo incerto è difficile contestare le decisioni di un comandante. La situazione è un altro prezzo che paghiamo all’insularità, che rende subalterne le isole minori: continueremo a monitorare la situazione e a valutare possibili rimedi».

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