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Maledetto coronavirus, cosa ci mancherà del Natale ischitano

Il covid e l’ultimo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte costringeranno anche i nostri concittadini a festività in tono minore e tra mille limitazioni. Abbiamo chiesto agli isolani cosa rimpiangeranno e in cosa le loro abitudini saranno stravolte

Resta il dubbio. Il dubbio, detto per inciso, è che si potesse almeno salvare qualcosa del Natale. Invece il nuovo DPCM firmato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di fare tabula rasa di quelli che erano usi e costumi ormai consolidati in un periodo in cui lo “stare insieme” è da sempre il marchio di fabbrica e dunque evidentemente poco si presta con gli attuali problemi legati alla diffusione del coronavirus. Non si andrà a festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo in montagna, non ci si potrà spostare tra Regioni, ed in alcune giornate nemmeno tra Comuni a prescindere che nel frattempo si sia recuperato lo status di “zona gialla”.

E attenzione, a Capodanno guai a mettere il naso in strada anche un solo minuto prima delle sette del mattino. E non provate a cercare ricovero in qualche albergo, per aggirare l’ostacolo: a parte che i “nostri” nemmeno apriranno i battenti, c’è da sottolineare come in ogni caso se pure avessimo voluto celebrare l’arrivo del 2021 in maniera insolita avremmo dovuto farlo col cenone servito in camera. Non proprio il modo migliore per mettersi alle spalle l’anno vecchio e dare il benvenuto al nuovo. E che dire di chi era abituato a recarsi alla classica messa di mezzanotte, quella che annunciava la nascita del bambino Gesu, appuntamento irrinunciabile per i fedeli, spesso una vera e propria “prova di forza” per colui che aveva esagerato a tavola e magari avrebbe preferito il caldo delle lenzuola alla funzione religiosa.

E’ chiaro che anche a Ischia ci sono degli appuntamenti, delle tradizioni, delle abitudini, alle quali sarà davvero difficile rinunciare e la cosa verosimilmente potrebbe apparire addirittura surreale. Ma tant’è, volente o nolente dovremo farci l’abitudine? Ma in che cosa gli isolani vedranno stravolte le loro consuetudini? Certo, siamo davanti ad una tematica in cui ognuno avrebbe qualcosa da raccontare, ne siamo certi. Noi abbiamo voluto sondare gli umori di alcuni nostri concittadini e chissà che il lettore, magari, non possa riconoscersi nello stato d’animo di qualcuno di loro. Comunque sia buona lettura, e soprattutto, buon Natale a tutti. Passerà anche questa.

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