CRONACAPRIMO PIANO

ADESSO NON SE NE PUO’ PIU’

Il plesso di Lacco Ameno che ospita gli studenti del Liceo (Scienze Umane e Linguistico) cade a pezzi ed è una “trappola” e così ieri mattina quasi tutti hanno preferito rimanere a casa. Si pensa ad una manifestazione di protesta, monta la rabbia anche per una comunità scolastica spaccata: ai giovani del Polifunzionale frega poco (o nulla) degli sfortunati coetanei

Alla fine hanno perso la pazienza tutti, indistintamente. Stanchi di una situazione che – per quanto ci si voglia sforzare di essere quanto più sobri possibile – non può che essere definita e sintetizzata con un solo termine: indecente, senza se e senza ma. Parliamo del plesso scolastico ubicato a Lacco Ameno nei pressi della rotonda che attualmente tra gli altri ospita parte degli studenti del Liceo Ischia, quelli che per mancanza di aule sono stati esiliati in uno stabile che definire fatiscente è poco. La verità è che è pure pericoloso e speriamo che non accada nulla perché altrimenti questa è una storia che finisce proprio male visto che tra genitori e alunni l’allarme lo stanno lanciando in tanti, da tempo e nemmeno così a bassa voce giusto per usare un eufemismo. Ieri mattina, però, la protesta dei ragazzi ha raggiunto il culmine. Quattro gatti quelli che hanno deciso di partecipare alle lezioni, tutti si sono astenuti preferendo rimanere “al sicuro” tra le mura domestiche piuttosto che far ritorno in una scuola dove appena pochi giorni fa una vetrata a causa del vento ha dato l’impressione di potersi staccare da un secondo all’altro travolgendo chiunque passasse da quelle parti. Non è un caso che un piano del plesso è stato dichiarato “off limits” per evitare guai peggiori.

Ma questo è soltanto l’ultimo anello della catena. Vi potremmo raccontare delle infiltrazioni d’acqua, dell’intonaco che si stacca dalle pareti, delle formiche assiepate qui e lì, di una sensazione di “terno al lotto” che si avverte quando si accede in quella struttura. Dove attualmente si recano a far lezione quelli di Scienze Umane (che si trovano lì per il secondo anno consecutivo, in barba alla annunciata “turnazione”) e il biennio del Linguistico. La situazione è di quelle a dir poco surreali per non dire kafkiane. I disagi ed i pericoli con cui devono convivere quotidianamente gli studenti sono stati esposti anche al sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale la cui risposta è stata tanto esaustiva quanto chiara: la Città Metropolitana non vuole mollare la gestione dell’immobile nonostante – ironia della sorte – il Comune del Fungo abbia ottenuto i fondi per rimettere a nuovo la struttura. Dal canto suo l’ente di Piazza Matteotti da una parte non molla l’osso, ma dall’altra si limita esclusivamente a mettere ogni tanto qualche pezza a colori che oggettivamente non risolve una emerita mazza. In questo quadro della disperazione, il fatto che i riscaldamenti rappresentino un miraggio e che spesso si faccia fatica pure a reperire la carta igienica diventano quasi un qualcosa di residuale, su cui si può tranquillamente passare sopra.

Nel frattempo anche il pomeriggio di ieri gli studenti hanno continuato a sfogliare la margherita decidendo se entrare o meno a scuola nella mattinata di oggi, ma crediamo che anche questo sia un discorso che se nella forma ha la sua valenza nella sostanza finirà col mutare ben poco. Non saranno due “assenze di massa” a svegliare qualcuno, nel frattempo però si stanno studiando anche soluzioni alternative quali ad esempio una manifestazione ufficiale di protesta per la quale però occorre la comunicazione alle forze dell’ordine con il doveroso preavviso e per la quale occorre ricevere la canonica autorizzazione. Intanto non possiamo non stigmatizzare – pur sapendo che ci ritroveremo dietro un carico di contumelie dagli haters del web – l’atteggiamento di tanti studenti che frequentano il Liceo ad Ischia, nei comfort del Polifunzionale. Per la serie, non sono c…i nostri e se li piangessero i compagni di sventura che affollano il plesso di Lacco Ameno. Un modus operandi francamente censurabile e incomprensibile, deprecabile per non aggiungere termini ancor più chiari ed espliciti. Un segnale di come la comunità scolastica rappresenti nel caso di specie un concetto astratto e poco altro. Ecco, se la turnazione annunciata in tempi non sospetti fosse stata fatta rispettare, magari anche il tasso di “strafottenza” sarebbe stato decisamente inferiore. Nel silenzio più assoluto, intanto, a manifestare solidarietà agli studenti è il consigliere comunale di minoranza Vito Iacono che così si è espresso: “Le condizioni in cui versa l’immobile che ospita alcune sezioni del Liceo e dove sono stati costretti a fare lezione, per mesi, i nostri giovani studenti, nel silenzio di tutti, sono vergognose. Ed è ancora più grave il silenzio, forse imbarazzato, della politica che ha evidenti e specifiche responsabilità. Gli assessori regionali, i consiglieri delegati della città metropolitana, che vede alla guida un illustre esponente del mondo accademico, ma gli stessi sindaci dovrebbero chiedere scusa non solo alla comunità scolastica dell’isola d’Ischia. Come si fa a parlare di turismo, di accoglienza, di sicurezza e di bellezza con un quadro desolante del pilastro per eccellenza sul quale si misura la civiltà e la crescita di un tessuto socio economico? Chiudiamola questa Isola, ma basta con le offese alla nostra intelligenza, alla nostra storia, ai nostri diritti lesi. E la cosa che fa rabbrividire è il silenzio della cosiddetta società civile, dei docenti, dei dirigenti scolastici troppo spesso che riservano una preoccupante piaggeria verso il potente di turno per il quale usiamo i nostri discenti per fare da claque o per le loro passerelle e poi sono severi con gli stessi discenti ai quali non perdoniamo i loro errori spesso frutto dei nostri cattivi esempi. Adesso basta! Rispetto per la nostra Isola, per i nostri Studenti, per il nostro Futuro, per la nostra Storia”.

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