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Maestro, continui a dare scappellotti a mio figlio

Che farebbero oggi il maestro Agostino Mancusi o la maestra Rosaria Buono, che un tempo insegnavano alla scuola Marconi di Ischia. Come avrebbero affrontato questa storiaccia gli alunni e soprattutto i loro genitori e la nostra società? Il ruolo degli insegnanti non è più riconosciuto da una buona parte dei genitori. In una classe c’è il genitore che vuole più compiti, quello che ne vuole meno, quello che cerca l’insegnante intransigente, quello che ama il maestro ‘flessibile’,  quello che non può vedere le faccine e preferisce i voti. Insomma una situazione non sopportabile dove i docenti sono sempre più sviliti e i genitori salgono continuamente in cattedra. E’ il paradosso della scuola al contrario.

Il caso scoppiato in questi giorni dove, in una chat, le mamme del Marconi lamentavano i modi utilizzati da un maestro nei confronti del proprio figlio, ha del paradossale. Una delle mamme presente in chat, ha ‘girato’ le comunicazioni al giornale locale Il Dispari, il cui direttore, offuscato dalla sua solita voglia di danneggiare gli altri, ha sparato il ‘mostro’ in prima pagina con il titolo “Orrore Marconi”. Il direttore del Dispari non è riuscito neanche a  ‘proteggere’ il nome del suo informatore, e già nella metà mattinata dell’altro ieri, tutti sapevano chi era la mamma che aveva ‘reso pubblica’ la chat. Due personaggi (il direttore del Dispari e la sua ‘informatrice’) immaturi. Il primo fa parte di quei personaggi che pensano di viaggiare soli in autostrada e non si accorgono di essere gli unici contromano. Vivono pensando di buttare fango addosso agli altri, con intento diffamatorio disperdendo in un attimo il lavoro di una vita. L’altro personaggio credo proprio che avrà problemi in quanto, almeno spero, la scuola si costituirà parte civile contro di lei.

La cosa più assurda è che spesso quando vado a prendere a scuola (proprio al Marconi) mio figlio, ascoltando le altre mamme, mi accorgo che il rapporto scuola/famiglia si è rovesciato. Le famiglie sono sempre più protettive e difensive nei confronti dei figli e chiedono alla scuola di adeguarsi al loro metodo, mentre un tempo era l’alunno a doversi adattare alle regole della scuola. Quando io andavo a scuola al Marconi, i miei genitori affiancavano i maestri mentre oggi i genitori sono schierati con i comportamenti poco urbani dei propri figli. Sempre quando andavo a scuola i miei genitori erano pronti a rimproverarmi, oggi i genitori sono pronti a ‘schiaffeggiare’ i maestri. Quando andavo a scuola  la mia famiglia valorizzava l’opera educativa dei maestri, oggi molte mamme esaltano la difesa dei propri figli.

Non voglio generalizzare ma ci sono alcuni genitori che riporterei a scuola serale per insegnar loro come educare i propri pargoletti. Ma cosa credete di fare voi genitori buttando fango contro gli insegnanti per uno scappellotto o una forte ramanzina? Credete forse che così facendo potete condizionare l’insegnante dall’esimersi di rimproverare i vostri figlioletti? Io sono la prima ad intervenire se un maestro picchia, da pugni o maltratta mio figlio. Ma questa è un’altra storia. Voi genitori cosa vi potete mai aspettate dai vostri figli se prendete sempre e comunque le loro difese. Si ricordino questi genitori che «chi semina vento, raccoglie tempesta».

E immaginate che tempeste quando i vostri figli, una volta grandi, restituiranno tutto con gli interessi come capitato in una famiglia di Treviso dove due sorelle di 17 e 20 anni hanno picchiato e minacciato con un coltello la propria mamma, perché non voleva pagare la loro vacanza all’estero. Di sicuro stiamo assistendo alla lenta agonia di alcuni principi etici che hanno mantenuto per secoli le sorti del percorso educativo. Purtroppo questi atteggiamenti ci fanno capire che questi genitori chiedono di non voler più alleati nella guida dei propri figli lungo il percorso della vita; di non accettare più che qualcuno, fosse anche un insegnante, possa permettersi di redarguire il proprio figlio di fronte a delle mancanze di responsabilità. Attenti cari genitori “ribelli”. La scuola è l’ultimo baluardo educativo rimasto efficace dove valori e principi possono ancora essere mantenuti in vita e affermarsi grazie all’opera dei tanti insegnanti, tanti maestri oggi ritenuti degli “sfigati”, screditati e relegati in una riserva sociale di “vecchi tromboni” (vista l’età media), malpagati (visti gli stipendi), nei confronti dei quali la parola “rispetto” sembra aver perso lucentezza, importanza e significato. Eppure ad aver perso il rispetto siete proprio voi genitori, perché in questo modo avete perso il rispetto di voi stessi, avete rinunciato al vostro compito primario perché troppo impegnati a inseguire un nuovo magnifico universo fatto di pseudo valori, di false promesse, di messaggi ammalianti, di scelte libertine. Ahinoi! Sono finiti gli ideali, nessuno vuole far più sacrificim, la famiglia è sempre più precaria e ora stiamo uccidendo anche la scuola. Eppure se non ci fossero gli insegnanti, i nostri prof che indicano la retta via, sarebbe una confusione educativa. Certamente qualche scappellotto può starci e non deve scuoterci. Non dimentichiamo che «Mazz’ e panella fann e figl’ bell, panella senza mazz’ fann e figl’ pazz». Un ultimo consiglio: voi genitori fate più i genitori e lasciate stare la scuola, forse ‘salverete’  i vostri figli….

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LETTERA FIRMATA

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UNAM MAMMA DELLA SCUOLA MARCONI

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