CULTURA & SOCIETA'

Maggio, mese mariano. Il culto a Maria

Giovedì 8, supplica alla Madonna di Pompei

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Maggio è il mese mariano per eccellenza, mese consacrato alla Vergine Maria, mese del Santo Rosario. Speciali preghiere, devozioni, e la Festa della Mamma che, non a caso, cade proprio la seconda domenica di maggio. Affidarsi a Maria è scoprirla vicina, compagna di viaggio, sorella nel cammino. Avviandoci con lei per le strade della vita apprendiamo come essere con lei e come lei discepoli missionari sulle strade del mondo e sui sentieri della storia donando la gioia di Cristo ai nostri familiari, ai nostri compagni, agli amici, a tutti. Soprattutto Maria è il nostro modello della fede e attraverso la sua vita la nostra missione diventa la misura dell’amore «perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» ( Gv 15,16). Il suo è gesto ecclesiale, perché posto come Figlia di Sion, come Donna-popolo che rappresenta la Chiesa, anzi che è Chiesa nascente. Cosi Maria è la “prima missionaria” e fa compiere a Gesù, il suo “primo viaggio missionario”, anticipando anche quella che sarà la vocazione della prima comunità; camminare insieme, ed essere Chiesa di tutti, con tutti. Ogni parrocchia, movimento, associazione, piccola o grande che sia, può essere comunità e porre la sua attenzione sul camminare insieme, creando comunità nella diversità dei ruoli e dei carismi. Si tratta di lasciarsi guidare dallo Spirito Santo per esprimere la vocazione di ogni comunità cristiana che porta con sé la sfida dei rapporti umani che sono alla base di ogni cammino comunitario e mariano.

Giovedì, 8 maggio, si reciterà la Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei che fu scritta, nel 1883, dal Beato Bartolo Longo. Oggi recitata solennemente due volte l’anno, alle ore 12 dell’8 maggio e della prima domenica d’ottobre, richiama migliaia di pellegrini, provenienti da tutta Italia e dall’Estero, che in queste occasioni, si raccolgono davanti alla facciata del santuario per partecipare alla sua recita corale. La Supplica fu composta da Longo come adesione all’invito che, nella sua prima Enciclica sul Rosario, Papa Leone XIII aveva fatto ai cattolici, ad un impegno spirituale volto a fronteggiare i mali della società.

Il 1° settembre del 1883, infatti, era stata pubblicata l’Enciclica Supremi apostolatus officio, con la quale il Papa indicava nella preghiera del Rosario uno strumento sicuro per il conseguimento del bene spirituale della società e della Chiesa, travagliata da “gravi calamità”. Al beato Bartolo Longo, che in quel tempo era impegnato ad erigere il tempio alla Vergine del Rosario e a diffonderne la devozione nel mondo, sembrò che la parola del Pontefice costituisse una sorte d’imprimatur a tutta la sua attività. Il 23 settembre inviò un telegramma al Santo Padre per ringraziarlo di aver pubblicato l’Enciclica sul Rosario, che sarebbe stata d’incoraggiamento per celebrare la prossima festa di ottobre e proseguire con maggiore alacrità la costruzione del Santuario del Rosario, la cui opera la Vergine accompagnava con incessanti prodigi. La diffusione del culto mariano raggiunse in quegli anni il suo apice grazie anche alla Supplica. Preoccupazioni ed esortazioni espresse nell’enciclica di Leone XIII dello stesso anno e riflessioni personali del Beato trovarono, così, appropriata espressione nella “Supplica alla potente Regina del SS. Rosario”, che fu recitata la prima volta nel giorno della festa di ottobre, celebrata il 14 di quel mese. L’8 maggio 1915 la preghiera fece il suo ingresso in Vaticano: alle ore 12.00, Benedetto XV, entusiasta estimatore del Fondatore e dell’Opera pompeiana, e i dignitari vaticani la recitarono nella Cappella Paolina. Tradizione che continuò con i Pontefici successivi. La preghiera è stata tradotta in decine di lingue: dall’inglese al russo, dall’armeno al cinese, dall’urdu al maltese, al tamil, ecc. È una preghiera universale: il Beato aveva ragione a definirla Ora del mondo. Contemporaneamente, in diverse parti della terra, da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sidney, da Johannesburg a Caracas, infatti, milioni di fedeli si ritrovano insieme per recitarla.

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