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De Siano, i guai non finiscono mai: a giudizio per abusivismo edilizio

di Marco Gaudini 

LACCO AMENO – Si tratta di un vero e proprio vortice giudiziario quello che ha investito il Senatore della Repubblica, nonché Coordinatore Regionale di Forza Italia, Domenico De Siano. Uno dei personaggi politici di maggiore rilievo della nostra isola, in questi giorni, infatti, è al centro di una doppia inchiesta giudiziaria. Da un lato la richiesta d’arresti per la vicenda delle mazzette e degli appalti truccati sulla gestione dei rifiuti, richiesta che attualmente pende dinanzi alla giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato, dall’altro a De Siano è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio al termine delle indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Insomma un altro, l’ennesimo duro colpo, che il Senatore ha dovuto incassare. La vicenda riguarda dei lavori effettuati nell’Hotel a cinque stelle della famiglia De Siano, il San Montano a Lacco Ameno. Con il Senatore De Siano è coinvolto anche il suo il suo tecnico di fiducia, il geometra Ernesto Silvio, indiziato dei reati di «falso materiale e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e abuso edile», entrambi sono difesi dall’avvocato Bruno Molinaro.  La posizione della Procura nel Decreto di fissazione dell’udienza preliminare è estremamente pesante per gli imputati. Secondo l’accusa, infatti,  il Senatore De Siano quale legale rappresentante della società San Montano srl e Silvio Ernesto nella qualità di progettista, in concorso tra loro e con un funzionario, allo stato non identificato, del Comune di Lacco Ameno, apponendo il numero di protocollo 5811 del 24.5.13, dell’Ufficio protocollo del Comune per i documenti relativi la denuncia di inizio attività per le opere edilizie nel San Montano e sul rilievo fotografico dello stato dei luoghi, protocollo che invece riguardava una corrispondenza diversa, intrattenuta da un altro soggetto, attestavano contrariamente al vero, che la documentazione era stata presentata e protocollata al Comune di Lacco Ameno, nella data appunto su indicata, il tutto al fine di munirsi di un titolo abilitativo per la realizzazione delle opere edilizie abusive. In pratica i titoli abilitativi secondo la Procura si basavano su atti illegittimi, realizzati grazie anche la “complicità” di un funzionario del Comune, che però al momento non è stato individuato, ma che potrebbe emergere da ulteriori risvolti, atti quindi prodotti proprio per consentire la realizzazione delle opere messe in atto. Opere, continua la Procura, abusive, in quanto realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale ed in assenza del permesso a costruire. Nel parco di pertinenza dell’albergo, infatti, sono state realizzate modificando lo stato dei luoghi ampi spazi spianati, con nuovi muri di contenimento, ed una serie di nuove rampe di collegamento nonché piani e vasche in cemento armato. Il tutto realizzato in una zona vincolata del Comune di Lacco Ameno, dichiarata di “notevole interesse pubblico”. Ma non solo la posizione degli imputati si aggrava in quanto le opere realizzate secondo la tesi dell’accusa abusivamente, sono state eseguite in cemento armato ed in una zona sismica, omettendo di depositare prima dell’inizio dei lavori, gli atti progettuali presso l’ufficio del Genio Civile. Inoltre mediante le opere poste in essere, gli imputati, in concorso tra loro, distruggevano ed alteravano le bellezze naturali dei luoghi soggetti a speciale protezione dell’autorità. Nel provvedimento, infatti, vengono individuate come persone offese, il Comune di Lacco Ameno, la Soprintendenza per i Beni Paesaggistici e ed il Genio Civile della Regione Campania. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 9 marzo dinanzi al Giudice Maria Luisa Miranda del Tribunale di Napoli. In pochi giorni, quindi, uno dei personaggi politici più in vista dell’isola, un’esponente nazionale di uno dei principali partiti italiani, un Senatore della Repubblica, si trova a dover rispondere di due procedimenti giudiziari diversi, ma che presentano entrambi dei pesanti risvolti pubblici. Ovviamente in ogni caso deve sempre prevalere la presunzione d’innocenza, e sarà quindi la giustizia a verificare i fatti e le circostanze delle vicende giudiziarie che vedono protagonista il Senatore. Ma certamente quest’ulteriore pesante tegola rende ancor più difficile la posizione di De Siano in questo momento. Dovrà infatti dimostrare la sua innocenza su due fronti diversi, e nel frattempo gestire le difficili fasi politiche che da qui a breve si andranno a determinare sia sull’isola che sulla terraferma.

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