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Majo, arriva il dissequestro per la rimozione dell’amianto

Comincia l’opera di riapertura delle strade del Majo. Ieri mattina il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna, l’architetto Agnese Cianciarelli e il geometra Antonio Piro si sono recati nella zona rossa insieme a un tecnico della Procura di Napoli. Il sopralluogo era stato preceduto dalla consegna, da parte dei Carabinieri, del decreto di dissequestro emanato dalla stessa Procura per l’area contrassegnata come “sito 17”. Si tratta in pratica dell’area dove giacciono le macerie dell’abitazione crollata durante il sisma del 21 agosto, tra via Casa Mennella e via Casa Capezza. Il dissequestro è stato rilasciato nell’ottica di consentire le operazioni di bonifica del sito, in quanto l’edificio comprendeva alcune lastre di Eternit, il famigerato cemento/amianto che dal 1992 è stato messo fuorilegge per l’altissimo potere cancerogeno delle sue polveri. Il sopralluogo segue di pochi giorni l’incontro in Prefettura tra il sindaco Castagna e i tecnici della Procura, volto appunto a pianificare le operazioni di sgombero delle macerie nelle strade della zona più colpita dal terremoto: via Serrato, via Casa Mennella e via D’Aloisio. In prospettiva si vuole anche consentire la ripresa della circolazione veicolare.  Via Serrato è la strada dove sorgeva la casa crollata in cui furono miracolosamente salvati i tre bambini. La liberazione delle strade dalle macerie e la loro messa in sicurezza (come appunto la rimozione e il corretto smaltimento dell’eternit rinvenuto) è inoltre funzionale ai movimenti dei tecnici della Procura, che dovranno eseguire tutte le  operazioni peritali indispensabili per relazionare in modo adeguato su quanto accadde la notte del terremoto e con quali modalità.

Nella zona sono infatti situati molti degli edifici sottoposti a sequestro nel settembre scorso, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, in collaborazione con i militari della Compagnia di Ischia, apposero i sigilli ad alcuni immobili ubicati proprio nella zona Rossa della parte alta della cittadina termale. Il sindaco chiese infatti con una apposita istanza di permettere la rimozione delle macerie della casa crollata perché molti cittadini sono tuttora impossibilitati a raggiungere le proprie abitazioni, raggiungibili esclusivamente da via Casa Mennella e via Casa Capezza, abitazioni dichiarate paradossalmente agibili, e costringendo il Comune a ospitare tali cittadini in albergo, con inutile dispendio di risorse per l’erario. Sarà l’ufficio tecnico, guidato dall’architetto Cianciarelli, a prendere in carico le operazioni di bonifica dell’amianto, tramite ditta autorizzata che provvederà al piano di sicurezza e al relativo smaltimento. Il resto delle macerie invece dovrà essere comunque posto in luogo custodito per consentire il prosieguo delle indagini della Procura, cosa del resto era già stata concordata lo scorso settembre tra i magistrati e l’amministrazione, quando si diede inizio alle operazioni di puntellamento e messa in sicurezza.

Francesco Ferrandino

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