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Maltempo, Ischia in ginocchio a causa delle forti piogge

di Francesco Castaldi

ISCHIA – In questi giorni la nostra isola è stata interessata da fenomeni temporaleschi che hanno condizionato e non poco la quotidianità degli ischitani, che per raggiungere le scuole e i posti di lavoro hanno dovuto fare i conti non soltanto con le piogge, ma anche con le strade che improvvisamente si sono trasformate in veri e propri fiumi. Una circostanza che ha creato enormi disagi alla circolazione e agli utenti della strada, la cui pazienza è stata messa a dura prova dalle acque che hanno letteralmente allagato diversi tratti viari dell’isola verde, rendendoli sostanzialmente impraticabili ai più.

Una situazione assolutamente paradossale, soprattutto se consideriamo che diversi amministratori locali – tra i quali spiccano il sindaco e il vicesindaco del Comune capofila – nelle interviste rilasciate al nostro quotidiano avevano assicurato che erano stati eseguiti tutti i lavori necessari per evitare che le strade di Ischia si trasformassero in vere e proprie piscine a cielo aperto. Le promesse, tuttavia, non sono servite ad evitare che le arterie viarie dell’isola mutassero d’aspetto tramutandosi, nel giro di poche ore, negli affluenti del Mississippi, come d’altronde testimoniano gli scatti fotografici contenuti nei servizi di Sara Mattera e di Francesco Ferrandino.

Paragoni d’oltreoceano a parte, bisogna ammettere che alla nostra isola occorre appena un’ora di piogge intense per andare completamente in tilt. È mai possibile che il nostro territorio continui ad essere messo in ginocchio da quattro gocce d’acqua? Perché le amministrazioni locali non verificano che i lavori di adeguamento delle sedi stradali vengano eseguiti secondo i termini previsti dai capitolati d’appalto? Queste sono solo alcune delle domande che giriamo a chi di dovere, nella speranza che qualcosa si muova realmente.

Intanto le strade dell’isola continuano a trasformarsi in pericolose trappole dopo poche ore di pioggia. E se i rovesci si abbattessero per più giorni di fila, cosa ne sarebbe di Ischia? Sprofonderebbe negli abissi? Facendo i debiti scongiuri – e augurandoci che ciò non accada mai – esortiamo i sei Comuni ad assumersi le proprie responsabilità e, di concerto tra loro, a predisporre un piano unico per il fattivo ripristino delle strade dell’isola che, come denunciato più volte sulle colonne di questo quotidiano, versano in condizioni a dir poco deprecabili, che mal si conciliano con una località turistica come Ischia. Siamo agli albori della campagna elettorale, e ci rendiamo conto che ai politici di casa nostra piace sbandierare gli obiettivi raggiunti (?). Ma in questa specifica congiuntura temporale, riteniamo che sia maggiormente opportuno – nell’interesse esclusivo della collettività – che coloro che ci amministrano preferiscano alle parole i fatti. Altrimenti, nostro malgrado, saremo costretti a suicidarci a causa della nostra atavica indolenza.

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