CRONACAPRIMO PIANO

Lo sfogo di Della Gatta: «Devono lavorare i camorristi e noi andare a casa»

L’imprenditore finito ai domiciliari nell’ambito dell’indagine sull’autocarro bruciato a Ischia esprimeva il suo rammarico in una telefonata con Antonio Marigliano

Come leggete a pagina 5 del giornale, si è svolto ieri mattina l’interrogatorio di garanzia per Alberto Della Gatta e Vittorio Verde, arrestati perché ritenuti responsabili di aver dato alle fiamme il camion della ditta di Luigi Caterino, originario di Casal di Principe. Nel mirino, come ampiamente raccontato nell’edizione di ieri de Il Golfo, la concorrenza che veniva esercitata nei confronti dell’azienda di Della Gatta dal suo rivale casalese, “colpevole” secondo l’accusa di portargli via pian piano diversi lavori nel settore delle trivellazioni.

E l’indagine basa molto della sua “sostanza” proprio nelle intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero l’astio nutrito dall’imprenditore isolano verso il suo concorrente. Vi riportiamo quella intercorsa tra Alberto Della Gatta e Antonio Marigliano, pure imprenditore nel settore delle trivellazioni, che in passato ha svolto attività lavorativa sull’isola d’Ischia. Il monitoraggio della conversazione in oggetto, secondo il gip, evidenzia la forte concorrenza posta nel settore dal Caterino: “Non sto facendo niente, sì, sì e che vuoi fare, c’è Caterino che ci sta dando addosso, sta camminando torno torno che devono da fare, che devono fare”. “A me fa più piacere a tenere a te sull’isola che a tenere questi zozzosi, perché questi fanno cose da zozzosi, sono casalesi, sono zozzosi”.

Marigliano aggiungeva inoltre: “Tu lo sai, a me hanno incendiato due auto, mi hanno rubato un compressore, voglio dire queste non sono cose… quando le hanno fatte a noi zitti zitti nessuno ha detto nulla, ora che lo hanno fatto a loro sono andati addirittura al giornale”. Ma ecco il testo di una conversazione intercettata lo scorso 12 aprile:

MARIGLIANO – Pronto.

DELLA GATTA – Antonio.

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MARIGLIANO – Alberto, buongiorno.

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DELLA GATTA – Buongiorno, come stai?

MARIGLIANO – Mah, insomma, dimmi tutto.

DELLA GATTA – Senti un poco, a me servirebbe un sondatore per un paio di settimane, ci starebbe qualcuno che vorrebbe lavorare?

MARIGLIANO – A sire il vero non ti so dire, eventualmente ti posso fare sapere.

DELLA GATTA – Sì, io ho chiamato solo te, ho detto se lo sa Antonio prima che chiamo torno torno…

MARIGLIANO – No va bene, io adesso chiamo, faccio un paio di telefonate, ci stava una persona che eventualmente voleva lavorare.

DELLA GATTA – La cosa importante, tu lo sai Antonio, deve essere un bravo ragazzo.

MARIGLIANO – Sì, ma non ti preoccupare: io adesso faccio un paio di telefonate, ci stava un ragazzo, ma ragazzo una quarantina di anni fa.

DELLA GATTA – S’, basta che muove la manovella, hai capito…

MARIGLIANO – Padre di famiglia, va bene non ti preoccupare e stai tranquillo, ti faccio sapere io in data di domani. Dammi tempo.

DELLA GATTA – Sì, ma tu stai lavorando?

MARIGLIANO – No, io sto fermo Alberto, mi sono fermato

DELLA GATTA – Ti sei fermato, vero?

MARIGLIANO – Non sto facendo niente, sì sì e che vuoi fare, c’è Caterino che ci sta dando addosso, vanno camminando torno torno che devono da fare, che devono fare.

DELLA GATTA – Ma vedi un po’.

MARIGLIANO – Vanno da uno e dicono non lo chiamare quello non sta attrezzato, vanno da un altro… che vuoi fare, la vita è fatta così, sto facendo qualche servizio qua a Napoli oe basta, ogni tanto qualche pompa, qualcosa…

DELLA GATTA – Che schifo, dai…

MARIGLIANO – Eh, che schifo. Alberto, che posso fare io, non appartengo a nessuno.

DELLA GATTA: Mi hai fatto venire il freddo addosso.

MARIGLIANO – Come?

DELLA GATTA – Neanche io appartengo a nessuno.

MARIGLIANO – Io non appartengo a nessuno, non c’è nessuno che mi difende. Mio suocero si è tolto di mezzo, non vuole sapere più niente, sto solo io, stiamo dando addosso come a che.

DELLA GATTA – Allora come funziona Antonio, devono lavorare i camorristi e noi dobbiamo andare a casa.

MARIGLIANO. Sì, Alberto: scusa io e te non ci mettiamo d’accordo, quell’altro chiama gente torno torno e fa venire gente da fuori paese a lavorare lì sopra e una volta una macchina a fare i sondaggi, un’altra volta una macchina a fare i sondaggi io che devo fare, li posso fare… andare a sparare… a me hanno insegnato che la mattina devo scendere a lavorare, a lavorare non a fare i guai.

DELLA GATTA – Pure a me mi hanno insegnato così.

MARIGLIANO – E perciò dico, Alberto, poi questa gente che va camminando torno torno per dentro gli alberghi va dicendo no… non lo chiamare.

DELLA GATTA – Ma cosa ti devo dire, che un mese fa mi hanno buttato una macchina da sopra a giù a me, ti devo dire questo ora?

MARIGLIANO – Alberto, tu sai le cose tue, hai i tuoi problemi

DELLA GATTA – Hai capito.

MARIGLIANO – Io ho i problemi miei, alla fine diciamo così, due noci in un sacco se stanno insieme le due noci allora può darsi che si possono anche difendere ma se le due noci non stanno insieme prima o poi i pappeci la rosicano, funziona così e allora a dire il vero io devo andare a lavorare ad andare a regalare la fatica, devo regalare l’esperienza, devo andare a prendere i soldi tra un anno o un anno e mezzo se non due anni, ma a me che cazzo me ne fotte, onestamente io non la faccio la fatica.

DELLA GATTA – Hai ragione.

MARIGLIANO – Allora se devo fare un servizi etto, quello mi dà i soldi subito basta, mi dicono che me ne devo andare da sopra all’isola, ma qual è il problema, io vivo lo stesso.

DELLA GATTA – Tu hai i tuoi clienti.

MARIGLIANO – Ho capito Alberto, ma quelli mi danno addosso perché io non mi posso difendere cioè io non posso difendere non potendomi difendere automaticamente io non posso fare niente, hai capito cosa ti sto dicendo? Io non mi posso difendere perché prima c’era mio suocero appresso, ci stavano i fratelli di mio suocero, allora magari ci stava un po’ di rispetto: ora il rispetto è finito, si sono presentati con una trivella lì e si è fatta.

DELLA GATTA – Tra me e te da tanti anni abbiamo avuto qualche disguido, qualcosa? Diciamo…

MARIGLIANO – Alberto, ma io non mi sono mai permesso di venirti a dare fastidio sui lavori, e tu dall’altra parte hai fattola stessa cosa, però questo fatto che sto Nicola va camminando, va facendo e va dicendo, senti ma tu lo sai che cosa è andato a dire vicino ai Patanari? Mi ha chiamato don Salvatore…

DELLA GATTA .- Sì.

MARIGLIANO – Quello ha detto che praticamente lui la deve vedere lui, perché lui qui, lui là… scusa ma io cosa ho da vedere.

DELLA GATTA. A faccia del cazzo.

MARIGLIANO – Pure campo a Ischia, tengo la presidenza a Ischia, faccio le carte a Ischia.

DELLA GATTA – Pure lui fa il camorrista…

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