Maltrattamenti dopo la condanna, dal Riesame via libera al ritorno sull’isola
Accolto il ricorso dell’avvocato Gianluca Maria Migliaccio: il Tribunale ha revocato l’aggravamento della misura cautelare per l’imputato, che in seguito alla denuncia dell’ex compagna era stato allontanato da tutti i comuni isolani
Non era affatto scontato che l’appello al Riesame venisse accolto, vista la difficoltà che in genere incontra tale tipo di ricorso, ma un isolano accusato di maltrattamenti in famiglia è riuscito a vedersi mitigata la misura cautelare applicata dal giudice. Merito dell’avvocato Gianluca Maria Migliaccio, subentrato in appello nella difesa dell’imputato Giuseppe Iovine, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia, che in primo grado lo scorso aprile si era visto infliggere una condanna a tre anni di reclusione dal giudice monocratico del settore penale presso la Sezione distaccata di Ischia.
Pochi mesi fa, a inizio estate, l’imputato aveva infranto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, stabilita dal giudice Pizzi, come denunciato dalla vittima al Commissariato di Polizia di Ischia, dichiarando di essere stata aggredita con schiaffi e pugni dall’imputato il 13 giugno scorso. Un episodi che appunto aveva indotto il giudice monocratico di Ischia ad aggravare la misura cautelare accogliendo le richieste del pubblico ministero dottoressa Giulia D’Alessandro. Tale aggravamento si era concretizzato nell’allontanamento dell’imputato dall’isola d’Ischia, col divieto di soggiorno nei sei comuni isolani.
L’avvocato Gianluca Maria Migliaccio, subentrato all’originario difensore, aveva quindi inoltrato appello al Riesame. Un’istanza molto articolata, nella quale il penalista ha dapprima sottolineato come la pubblica accusa e il giudice abbiano tralasciato gli elementi contenuti nella denuncia stessa utili a delineare meglio il quadro delle esigenze cautelari in un perimetro meno ampio. Infatti la persona offesa è domiciliata nel comune di Ischia, mentre i figli minori (di cui l’imputato è padre) frequentano un istituto scolastico di Casamicciola. L’imputato invece risiede ed è domiciliato a Barano: dati che secondo la difesa dimostrano la profonda sproporzione della misura, visto che le esigenze cautelari possono benissimo essere tutelate impedendo all’accusato di soggiornare in tutti gli altri comuni isolani tranne che quello di Barano dove egli risiede. Inoltre, vista la denuncia, non ci sono ancora elementi di riscontro per valutare con assoluta certezza l’avvenuta trasgressione, e dunque l’aggravamento della misura non avrebbe potuto essere disposto.
I giudici hanno stabilito per l’accusato il divieto di dimora nel solo Comune di Ischia, dove risiede la persona offesa. Il provvedimento consente all’imputato di mantenere la relazione coi due figli minori, i quali secondo il Tribunale dei minorenni possono trascorrere i fine-settimana in compagnia del padre
Un altro dato di grande rilievo è costituito dal fatto che il Tribunale dei minorenni ha concesso all’imputato di tenere con sé i due figli nel fine-settimana. L’avvocato Migliaccio ha inoltre rimarcato che le vicende giudiziarie legate alla verifica della dignità genitoriale impongono di fatto la perdita di efficacia anche del mero divieto di avvicinamento alla donna, e comunque in via subordinata il legale ha ribadito come le esigenze cautelari potrebbero benissimo essere tutelate tramite un divieto di dimora non esteso all’intera isola. Tra l’altro, dal contesto emerge come il mantenimento del rapporto tra lo Iovine e i figli rappresenti una condizione indispensabile per evitare che essi finiscano in una struttura per i minori.
Il ricorso sottolinea come l’allontanamento dall’isola costringerebbe l’imputato a non poter adempiere al decreto del Tribunale per i minorenni, esponendolo senza colpa a una relazione di “incompetenza genitoriale”. Per questa serie di motivi l’avvocato aveva chiesto la revoca della misura o quantomeno di sostituirla con l’obbligo di dimora nel comune di Barano con autorizzazione a recarsi nei fine-settimana a Casamicciola per riabbracciare i figli.
Il ricorso è stato discusso lo scorso 20 settembre. L’ordinanza della Dodicesima sezione del Riesame, collegio C, del Tribunale di Napoli ha sostanzialmente accolto la richiesta dell’avvocato Gianluca Maria Migliaccio consentendo all’imputato di tornare sull’isola, con il solo divieto di soggiorno nel comune di Ischia, che come detto è il comune dove risiede la persona offesa. È stato dunque riformato il provvedimento del giudice monocratico emesso lo scorso 21 luglio, stabilendo che nell’ambito del procedimento penale in corso il divieto di dimora dell’imputato sia limitato al solo comune capofila. Resta fermo il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati da quest’ultima, come anche la prescrizione di mantenere una distanza di almeno trecento metri da tale persona. Il Riesame ha inoltre prescritto all’imputato di non entrare nel territorio del comune capofila senza l’autorizzazione del giudice procedente. Di fatto, la tesi difensiva è stata pienamente accolta, consentendo in tal modo all’imputato di mantenere la relazione con i due figli minori, e come detto in apertura, non era facile pronosticare tale esito quando ci si rivolge a un Tribunale, quale è quello del Riesame, che aveva già valutato la vicenda nei suoi contorni principali.