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Ischia, Armeno: la contestazione? Ci farà bene

L’ultima sconfitta contro il Matera ha colpito tutta la squadra gialloblù ed in particolar modo chi, con questa maglia, ha scritto pagine importanti di storia. Gennaro Armeno, con i suoi 21 anni, è un giovane leader dell’Ischia: capitano ma non solo, l’ultimo reduce da quella squadra dei miracoli che portò l’isola verde dal calcio dilettantistico alla Lega Pro. E quella contro il Matera, per chi come Armeno ha vissuto per ben quattro anni ad Ischia, è stata la peggiore delle sconfitte. “Sicuramente mi ha fatto male – ci ha dichiarato lo stesso Gennaro Armeno – come ha fatto male a tutta la squadra e ai tifosi. Fortunatamente abbiamo una partita prima di Natale per riscattarci, in modo tale da poter trascorrere con maggior tranquillità queste veste lavorando in vista della ripresa del campionato”. Poi ci sarà la sosta, e lì l’Ischia dovrà ricominciare tutto da capo recuperando forza e coraggio. “Magari più che per ricaricare le batterie, questa sosta è importante per recuperare i ragazzi che sono infortunati come Fall e Filosa. Anche perché Mancino sarà a disposizione già dalla prossima e contiamo anche di riavere il miglior Kanoute dopo i problemi avuti ultimamente”.
IL MOMENTO NEGATIVO – La sconfitta con il Matera è stato l’ultimo episodio di un momento negativo che l’Ischia sta vivendo ormai da qualche settimana. Già il pareggio di Pagani e il pareggio interno con il Benevento avevano suonato come un piccolo campanello d’allarme, poi il timore è aumentato dopo la sconfitta di Monopoli e i 10 gol subito tra Juve Stabia e Matera. E proprio in quest’ultima gara c’è stato un crollo vertiginoso dopo un primo tempo giocato alla pari con gli avversari. “Secondo me ci siamo un po’ abbattuti a causa degli episodi. Nel primo tempo abbiamo tenuto bene ed abbiamo preso questo gol nel finale. Poi dopo il 2-0 siamo crollati ed abbiamo commesso i soliti errori da palla inattiva”.
Proprio questo dato inizia a diventare preoccupante. Già in passato, in azioni sporadiche, l’Ischia era andata in difficoltà su queste palle inattive. Era successo in casa contro l’Akragas o a Lecce, due situazioni che hanno determinato altrettante sconfitte. Ed ora tra Castellammare e Matera ci sono stati più indizi a fare una prova. “Sicuramente c’è un pizzico di paura ed anche di disattenzione, non mettiamo la giusta concentrazione sulle palle inattive. Certamente incide anche l’assenza di Filosa che è un pilastro della difesa, soprattutto sulle palle inattive, così come Fall che portavamo dietro sui calci d’angolo. Per il resto siamo tutti piccoli. Più che altro un pizzico di concentrazione in meno c’è. Con altri giocatori dobbiamo fare lo stesso lavoro che abbiamo fatto nelle prime partite”.
Il motivo di questa crisi? E’ da ricercare “sempre nei troppi infortuni – assicura Gennaro Armeno – Abbiamo perso troppi giocatori importanti, tutti titolari. Sicuramente lavoriamo per migliorare e per tornare l’Ischia d’inizio stagione”.
Ed Armeno anche di un’altra cosa è certo: “Non è una questione atletica, io in campo sento che ce la faccio e che ho la gamba per fare certe giocate. Forse sono un po’ preoccupato, questo sì, perchè non mi sento sicuro avendo perso tanti amici che possono darmi sempre una grossa mano. Fisicamente ci sentiamo bene ma sicuramente lavoreremo anche per questo”.
IL RAPPORTO CON L’ISOLA – Ed Armeno, rispetto agli altri compagni di squadra, sa come vivere il rapporto con l’isola. Lui ad Ischia c’è stato per tre anni ed in questa quarta stagione vive dai Camaldoli il legame con la tifoseria. La stessa che domenica ha contestato la squadra dopo la sconfitta. “Questa contestazione mi ha fatto un piacere enorme perché in questo modo i tifosi ci hanno dimostrato ancora una volta quanto tengano all’Ischia. Non ci ha demoralizzato affatto. Anzi, ci hanno incoraggiato a dare di più per la maglia e per loro e li ringraziamo per questo”.
Qualche mugugno è partito dalla tribuna dopo che la squadra, al termine della partita, non è andata a salutare i tifosi. “Anche quando vinciamo salutiamo da lontano – spiega Armeno – C’è una nuova norma che purtroppo ci impedisce di andare a parlare con i tifosi. Dopo un brutto risultato magari si può pensare diversamente, ma i commissari di campo avrebbero potuto interpretare male la situazione. Certamente anche noi volevamo andare a salutarli, ci siamo consultati con il presidente ma alla fine abbiamo preferito non rischiare di prendere multe o punizioni di altro tipo che avrebbero danneggiato la società”.
E sull’eventuale ritorno sull’isola, Armeno non ha dubbi: “Per me sarebbe positivo, sono cresciuto per quattro anni sull’isola. Possiamo stare ad Ischia per due giorni, per un anno o per quattro anni, l’importante è che mi alleno e che gioco per l’Ischia Calcio. Con il calore dei tifosi è più bello fare calcio. Vivi il territorio, la tifoseria e vivi diversamente tutto. La concentrazione anche se sulla terraferma ce l’abbiamo, un professionista deve essere tale fino in fondo”.
[Mario Lubrano Lavadera]

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