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Maltrattamenti in famiglia, ordine di dimora per un baranese

di Gaetano Ferrandino

BARANO – Un fenomeno sempre più diffuso ovunque e che per la verità ha preso piede anche sulla nostra isola. Dove, forse, appare in una misura meno grave di quella reale soltanto perché in molti non denunciano i soprusi patiti alle forze dell’ordine per timore, vergogna e qualche volta anche per non dover minare un rapporto coniugale o di convivenza comunque abbastanza compromesso. Quella dei maltrattamenti in famiglia, dunque, è diventata una vera e propria “malattia”, dinanzi alla quale molti soggetti fanno fatica a mettere un freno anche quando ci sono delle disposizioni precise da parte dell’autorità giudiziaria, che adottano provvedimenti tesi a fare in modo che persone con poco senno e mani sempre “calde” possano creare danni al prossimo.

L’ultima dimostrazione in ordine di tempo arriva da Barano. Nella mattinata di ieri i carabinieri della locale Stazione, guidati dal cap. Andrea Centrella e coordinati dal maresciallo Gennaro Bonavoglia, hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di dimora sul territorio comunale emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli a carico del baranese D.G. Quello che preoccupa, relativamente alla misura applicata a carico del trentottenne residente nel Comune collinare, è la recidività di atti decisamente sconsiderati che continuano a vederlo “protagonista”. Il provvedimento, infatti, rappresenta di fatto l’aggravamento di un precedente dispositivo consistente nell’allontanamento dalla casa familiare e dai luoghi frequentati dalla parte offesa. Insomma, D.G. non avrebbe potuto frequentare le mura domestiche ne avvicinarsi a moglie e figli, ma questo evidentemente non gli ha impedito – violando le disposizioni impartite dalla magistratura – di continuare a molestare e creare problemi.

Una circostanza, questa, confermata dal fatto che la decisione dell’autorità giudiziaria scaturisce dall’inottemperanza alle precedenti determinazioni del gip, già statuite a seguito di denuncia presentata dalla parte offesa che aveva lamentato per l’appunto maltrattamenti in famiglia.  Un esposto circostanziato, quello spedito in Procura, che è stato “condito” anche da una serie di riscontri acquisiti dai carabinieri della Stazione di Barano e di fronte al quale chi di competenza ha deciso di adottare un provvedimento più drastico. Lontano dall’isola, infatti, D.G. non sarà in condizione di nuocere. Pensare di non rispettare l’obbligo impostogli, tra l’altro, potrebbe causargli guai ben più seri fino a condurlo dietro le sbarre del carcere di Poggioreale.

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