LE OPINIONI

IL COMMENTO C’era una volta il natale

Le novene continuano ad essere celebrate nelle diverse Chiese, anche affollate, della nostra Isola, nel segno e nel rispetto di antiche tradizioni, le luminarie sono forse anche meno brutte che in passato e gli zampognari continuano a suonare come sempre per le nostre strade. Ma è lo stesso Natale, è il Natale di una volta? Spero sia solo un mio stato d’animo, ma sembra che quelle Novene non risveglino più le coscienze e le luminarie, per quanto costano,sembrano meno luminose ed il suono degli zampognari sembra soffocato dal silenzio rumoroso ed assordante di persone distratte ed indifferenti. Il nostro cuore, i nostri occhi e le nostre orecchia contaminate, offuscate, sorde al dimenticato spirito Natalizio. Eppure, purtroppo, la nostra Isola offre tante, forse troppe, occasioni per testimoniare e vivere al meglio il Natale. C’è, anzi ci sarebbe, tanto bisogno di amore, solidarietà, carità sulla nostra Isola. Troppa gente che vive nel disagio, nella indigenza, nella povertà, nella emarginazione, nel dolore, nella solitudine di famiglie, di un tessuto sociale devastato da divisioni, prevaricazioni, violenze, indifferenza. Non solo i terremotati, non solo gli immigrati, non solo i senza tetto, tanti giovani, donne, uomini, anziani, disabili che vivono con grande frustrazione, con poche certezze e senza speranza. Il Natale, una volta, era la occasione ed il momento per dimenticare, almeno per qualche giorno, problemi e paure, era la occasione in cui le famiglie si riunivano intorno al presepio al caldo di case magari più piccole e povere, ma sicuramente più accoglienti. Quando ho sentito in questi giorni gli Zampognari ho ricordato la nostra infanzia quando di primissima mattina bussavano al portone di casa e facevamo la corsa a chi arrivasse prima ad aprire ed accendere le candele davanti all’altarino preparato da Mamma. Ecco, ricordi, nostalgia, un velo di tristezza, qualche brivido. Ma solo nei ricordi.

Le stesse occasioni di solidarietà e di carità sembrano più una esibizione, una passerella che il momento per vivere al meglio il Natale, insieme, per riscaldare i nostri cuori e scuotere le nostre coscienze. Ripeto spero sia solo il mio stato di animo.Magari non è vero che intorno a me vedo un mondo distratto da altro, anche a Natale, che non è vero che non riusciamo a ricordarci dei meno fortunati almeno a Natale. Saranno anche i nuovi mezzi di comunicazione che mi fanno vivere un Natale da disadattato, che mi fanno vedere le persone più lontane anche a Natale. Una volta era anche la occasione per sentire gli amici ed i parenti lontani, sentire la loro voce e dalla voce vivere e provare emozioni. Oggi il tutto si risolve con un messaggio WA, magari utilizzando una lista broadcast per evitare di inviare più volte lo stesso messaggio.Penso ci siano le condizioni per “ricostruire” un’Isola dove buon Natale vuol dire veramente buon Natale per i nostri bambini, per le future generazioni, per noi, per riprovare emozioni forti e belle, nel rispetto di una eredità ricca di valori lasciata dai nostri nonni e della quale non ne siamo stati degni.

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