CULTURA & SOCIETA'

“Mangiasano” e l’isola che deve ritrovare le sue origini

A Serrara Fontana si è svolto il convegno promosso dal circolo napoletano dei VAS-Verdi Ambiente, le parole di Irene Iacono: “Persi artigiani e contadini in nome della massificazione globale”

Col patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Ministero della transizione ecologica e della Regione Campania, si è tenuta nella sala consiliare di Serrara Fontana, la XXVII edizione di “Mangiasano”, promossa dal Circolo napoletano dei VAS-Verdi Ambiente e Società,coordinato da Ermete Ferraro, che ha organizzato il convegno dal titolo “L’isola che vogliamo”.

Nicola Lamonica, del circolo isolano dei VAS, ha introdotto i lavori insieme al presidente nazionale StefanoZuppello. Coordinatore del convegno il giornalista Gianni Vuoso. Nicola Lamonica ha aperto il dibattito stigmatizzando le varie assenze, colpevoli e ingiustificate ed ha ricordato scempi eclatanti che certi sindaci non vogliono vedere, come quello di Rio Corbore. Apprezzato ed appassionato l’intervento della sindaca Iacono, secondo cui abbiamo perso il contadino, l’artigiano in nome di una massificazione globale. Ha detto che siamo tutti fontanesi e ognuno si è dedicato alla terra, agli animali ed al rispetto dell’animale che non deve essere allevato in modo atroce e brutale. Per la Sindaca la violenza è anche mangiare contronatura. Ma anche cancellare certe tradizioni, che sono i nostri beni.

Quando poi sono state rivolte le prime accuse agli amministratori, vergognosamente assenti all’incontro, l’ex europarlamentare Franco Iacono ha detto che lui non se la prende con gli eletti ma le responsabilità sono di tutti e ha invitato poi a lavorare molto di più nelle scuole.

Analoga sollecitazione è giunta dal presidente nazionale Zuppello che ha parlato delle varie battaglie nazionali dei VAS.

Per l’agronomo Franco Mattera, l’Italia è uno scrigno di cose buone, poi ha precisato il rapporto fra scienza e agricoltura e infine si è augurato che l’opera di chi diffonde l’agricoltura biologica non diventi qualcosa di museale.

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Filippo Florio ha sostenuto che l’agricoltura biologica crea lavoro ma ci sono molte difficoltà a condurla. Per sostenerla, ha detto, lui s’è inventato le degustazioni, ha promosso la partecipazione di giovani, il dialogo nelle scuole ma se non ci sono investimenti seri, molti progetti restano sogni, perchèil mangiasano, ha precisato, si rivolge soprattutto al territorio.

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Per l’urbanista Sebastiano Conte l’agricoltura biologica, pur necessaria, oggi rischia di diventare un reperto di archeologia.

Dello stesso tenore, ancheAnniria Punzo, secondo cui dobbiamo andare insieme per terre isolane, per dialogare con i nostri contadini, i ristoratori, gli chef, gli appassionati.L’obiettivo, ha aggiunto, deve essere quello di sostenere un processo di amore per la terra che non sia museale, ma di consapevolezza che questa è la nostra risorsa più grande da rispettare e da alimentare.

In conclusione, per Nicola Lamonica, c’è bisogno di un piano condiviso di programmazione  e dipianificazione istituzionale isolana,per creare un’economia agricola virtuosa, saldamente  associata a quella turistica.

L’esigenza di un piano di sviluppo interisolano èemersa dall’intervento di Gianni Vuoso a nome del PMLI, il cui documento ha indicato le battaglie che saranno condotte per costringere le amministrazioni a varare i Piani di Insediamento Produttivi indispensabili per gli agricoltori, ma anche per eliminare gli scarichi di Rio Corbore; per destinare gli spazi dello Stabilimento Termale Militare a secondo ospedale; per creare anche sull’isola un forno crematorio.

Tematiche che sono infine confluite in un documento conclusivo che gli organizzatori hanno presentato alla sindaca Iacono affinchè lo trasmetta agli altri sindaci,per capire insieme, come proteggere il nostro patrimonio agricolo, come recuperare i nostri terreni abbandonati, come lavorare perché il cibo che mangiamo torni ad essere materia di primaria importanza per il nostro benessere fisico e psicologico e per una nuova offerta turistica.

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