Mano pesante contro gli abusi
Non solo la Procura, anche gli enti locali si muovono per porre fine a fenomeni di illegalità diffusa sul territorio. Dal Comune di Ischia arrivano tre ordinanze di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, una riguarda un’accorsata struttura alberghiera ubicata nella suggestiva cornice del Lido di Ischia. E potrebbe non essere finita qui…

Non c’è soltanto la Procura della Repubblica ad avere avviato una campagna massiccia di demolizione degli abusi edilizi sull’isola d’Ischia, si muovono adesso anche gli enti locali. E particolarmente attivo, su questo fronte, sembra essere il Comune di Ischia che nei giorni scorsi ha emesso tre ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi per altrettanti immobili ubicati peraltro in zone diverse del territorio e nello specifico Sant’Alessandro, via Remigio Gianturco e via Arenella. Partiamo proprio dalla prima ordinanza firmata, al pari delle altre due, dal responsabile di settore Francesco Iacono. Nello specifico presso un fabbricato sono state riscontrate le seguenti opere abusive: «Manufatto baraccale in ferro di vecchia fattura, avente una superficie esterna di mq. 10,75 circa (mt. 4,30 x mt. 2,50), ed un’altezza variabile da mt. 2,00 a mt. 2,20 circa, poggiato su un massetto in celloblock e malta cementizia, avente uno spessore variabile da cm. 12 a cm. 30 circa».
Ben più marcati gli abusi commessi invece presso una struttura ricettiva ubicata in via Remigio Gianturco ed evidenziati da un rapporto tecnico stilato lo scorso 4 dicembre. Una relazione che ha poi portato ad emettere ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi per le seguenti irregolarità: «Ampliamento del terrazzo posto a nord della struttura “Lido” (piano rialzato–fronte mare), prospiciente su Lungomare C. Colombo. La superficie in ampliamento è di mq. 13,65 circa (m. 3,50 x m. 3,90), costituita da struttura portante in acciaio con sovrastante massetto e pavimentazione, che si uniforma con la restante parte del terrazzo. Nell’area sottostante l’ampliamento è stato ricavato uno spazio ad uso deposito con altezza all’intradosso di m. 1,30 circa, aperto su di un lato. Si riferisce inoltre che sul lato del terrazzo (versante mare), lungo ml. 24 circa, è stata installata una balaustra in vetro trasparente, alta cm. 90 circa; Ampliamento al primo e secondo livello di mq. 4,00 circa, per complessivi mq. 8,00 (struttura “Ischia”), mediante la realizzazione per ciascun piano, di solaio di calpestio, perimetrale in muratura, grezzo all’esterno, a chiusura dell’originaria rientranza posta nell’angolo della facciata ovest dell’immobile. La copertura dell’ampliamento al secondo piano è costituita da lamiera coibentata di colore verde. Internamente lo spazio, completamente rifinito, è utilizzato come corridoio di collegamento alle camere dell’hotel, l’altezza interna rilevata è di m. 2,90 circa; Sostituzione della struttura di collegamento tra le due strutture (“Lido” ed “Ischia”), costituita originariamente da telai in ferro, copertura ad arco in policarbonato e vetri di tompagnatura. Oggi invece la precedente struttura è stata completamente rimossa, ed in sostituzione è stata realizzata una struttura portante in ferro, con perimetrali in muratura e copertura piana in lamiera grecata munita di guaina d’asfalto all’estradosso, mentre all’intradosso risulta controsoffittata, con faretti incassati, l’altezza interna è di m. 2,70 circa. Intermente l’ambiente è rifinito e pavimentato, i vani porta e finestra sono dotati dei serramenti di chiusura, l’ambiente trasformato funge da collegamento alle due strutture “Ischia” e “Lido”, rendendole di fatto un unico complesso turistico-ricettivo. La superficie coperta impegnata è di mq. 106 circa; 4) Modifica sostanziale dei prospetti nord, ovest ed est della struttura “Lido”, mediante la sostituzione di tutte le originarie ringhiere in ferro dei terrazzi (lato mare e lato via R. Gianturco), con balaustre in vetro trasparente alte cm. 90 circa; Anche internamente, oltre ad opere di ordinaria manutenzione, si rileva in diversi ambienti, una diversa distribuzione interna, rispetto a quanto rappresentato sulle planimetrie delle Agibilità…». Di fatto gli abusi in questione fanno riferimento all’Hotel Ischia Lido, composto da due diversi corpi di fabbrica ma che sono riconducibili ad un’unica struttura alberghiera e ad un’unica gestione.


Infine, ci spostiamo a via Arenella per la terza ordinanza firmata da Francesco Iacono. Qui siamo davanti ad una situazione incancrenita nel tempo perché come si evidenzia nel documento firmato dal responsabile di settore (e da un rapporto tecnico datato ottobre 2023) «…le opere oggetto di RE.S.A. n.67/2005 non sono state demolite, gli immobili risultano ultimati e abitati. …Si rilevano le seguenti opere abusive: Manufatto (tettoia) con sovrastanti tegole, avente una superficie coperta di mq. 8,50 circa; Manufatto (tettoia) con sovrastanti tegole, avente una superficie coperta di mq. 14,50 circa; Manufatto (tettoia) con sovrastanti tegole, avente una superficie coperta di mq. 6,00 circa; Manufatto (tettoia) con sovrastanti tegole, avente una superficie coperta di mq. 4,00 circa; Tali opere venivano realizzate in assenza di titoli abilitativi, in assenza di Autorizzazione Paesaggistica ed in violazione delle norme per le costruzioni in zona sismica». In tutti e tre i casi il Comune di Ischia ha ordinato la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi a proprie cure e spese e nel termine di novanta giorni dalla notifica dell’ingiunzione a demolire. Le ordinanze dispongono ancora che «dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti necessari per la tutela della pubblica e privata incolumità e nel rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza; che se le opere sono oggetto di provvedimento di sequestro da parte dell’autorità penale, l’esecutato dovrà attivarsi immediatamente per l’ottenimento del provvedimento di dissequestro finalizzato al ripristino dello stati dei luoghi; che il materiale di risulta venga trasportato ad un sito autorizzato allo smaltimento; che in caso di accertata inottemperanza nel termine suddetto si provvederà ad adottare i provvedimenti consequenziali. Come da prassi, i destinatari dei provvedimenti potranno ricorrere al Tar entro 60 giorni o al presidente della Repubblica entro 120. Intanto però dal palazzo municipale arrivano una serie di spifferi che lasciano intendere come l’attività sanzionatoria sia appena agli inizi e non è da escludere che già nei prossimi giorni possano partire ulteriori “sfogliatelle”.
Pochi metri e i politici costruiscono case intere….fate ridere!