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Manzi: «L’appello ai sindaci? Su fascismo e antifascismo non prendono posizione»

Ischia – Sull’isola non esiste un’emergenza di ordine pubblico, eppure nei giorni scorsi Ischia Antifascista ha rivolto ai sindaci un appello in difesa della Costituzione. Perché?
La cultura politica fascista non è solo una minaccia all’ordine pubblico, è la negazione dei principi che fondano lo stato di diritto e il vivere civile. I cittadini hanno il compito di vigilare e isolare, ma le istituzioni – anche locali – non possono continuare ad ignorare il proprio ruolo.
Che risposta è arrivata dai nostri amministratori?
Stiamo cercando interlocuzione con amministratori del Comune di Ischia, ma insisteremo anche con gli altri. Non ci nascondiamo che si tratta purtroppo di un tema divisivo, quando non dovrebbe essere così, in un contesto di classe dirigente spesso non all’altezza e che non prende posizione, in nome del consenso personale.
Come sono i vostri rapporti con gli attivisti locali di Casa Pound? Esiste un grado di conflittualità?
Gli scontri sono dialettici. Da parte nostra prevalgono analisi di realtà e senso di responsabilità.
Potere al Popolo condanna la violenza di Palermo a opera dei centro sociali verso un esponente, pur di non specchiata moralità, di Forza Nuova?
I fatti di Palermo, a distanza di pochi giorni, si sono rivelati molto diversi da quanto riportato in prima battuta. Dal “brutale pestaggio” alla prognosi di cinque giorni di riposo e indagati rilasciati. Resta un episodio molto dubbio per tempistica e modalità di esecuzione. Detto questo, sono fatti che non aiutano a discutere, perché si prestano a semplificazioni. Ma nessuna solidarietà a picchiatori, squadristi e a chi fa dell’odio la proprio cifra umana e politica.
Il sindaco di Palermo Orlando sostiene che la risposta repressiva non serve. Il fascismo si combatte con la cultura, l’educazione e la resistenza.
La risposta ai rigurgiti vetero e neofascisti non può ovviamente essere solo repressiva, la nostra proposta politica si muove su altri binari. C’è bisogno di togliere spazio a livello sociale a chi sguazza nella guerra tra poveri, e vogliamo farlo offrendo altri valori e altre pratiche, improntate su solidarietà, giustizia sociale e conoscenza. Per costruire un tessuto civile in grado di individuare e respingere in autonomia proposte antisociali. Le istituzioni però hanno l’obbligo di far rispettare il dettato costituzionale, finché è in vigore, altrimenti si può pensare che queste forme di discorso politico deviato siano funzionali. (Gia.Ca – photo: A. De Rosa)

 

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