LE OPINIONI

E il Popolo Della Libertà gridò: “Silvio, sei tutti noi!”

Il ricordo di Silvio Berlusconi, venuto a Ischia per tre volte nel pieno della sua attività politica e imprenditoriale. In anteprima, nelle sue mani, Il libro-dossier “Sisma nell’Isola d’Ischia” :” Mi servirà -disse- per fare qualcosa per i terremotati, come all’Aquila”

Di tutto, di più! Un epitaffio post mortem che gli calza a pennello e che riassume -con una concisione fulminante- la vita intensa di un irriducibile visionario con l’ossessione di rendere possibile l’impossibile, anche a costo di sfidare le leggi di…gravità, che impediscono agli uomini di librarsi nell’aria e ammettere a se stessi che a tutto c’è un limite naturale; in particolare a quello dell’esistenza terrena, intesa come un passaggio fra i più inutili del sistema planetario! Silvio Berlusconi se n’è andato lunedi scorso mentre affermava con un pizzico di orgoglio che ce l’aveva fatta ancora volta a sconfiggere la nemica dell’uomo; quella falce inesorabile che non guarda in faccia a nessuno e che soltanto il messaggio evangelico del Cristianesimo è riuscito a cancellare dal fatale destino dell’umanità. All’ospedale San Raffaele hanno fatto miracoli negli scorsi mesi per curare al meglio Berlusconi, ma la malattia di cui soffriva da anni ha avuto il sopravvento infrangendo impietosamente quel mito dell’immortalità che spesso aleggia intorno a personaggi carismatici, amati e odiati in egual misura per tutto quello che rappresentano nel senso comune delle cose.

Vogliamo ricordare il “visionario di Arcore”, che dormiva con “L’elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam sotto il cuscino – Bibbia e Vangelo del suo credo fideistico- per un motivo di rispettosi sensi, quali la sua vicinanza all’Isola d’Ischia e per i legami affettivi che ha intrattenuti con i nostri conterranei Domenico De Siano e Salvatore Lauro, ambedue senatori di Forza Italia grazie ai Listini bloccati del Cavaliere che, sapeva ripagare con proverbiale munificenza la fedeltà dei suoi militanti. Nella torrida estate del 2004, il Presidente diede forfait, togliendosi la giacca a doppio petto e percorrendo a piedi tutto il Corso Vittoria Colonna di Ischia in maniche di camicia (fatto rarissimo!) fra un’ala di sostenitori e di curiosi che lo accolsero con il coro: Silvio, Silvio, sei tutti noi”! Berlusconi si era fatto precedere da una “Lettera agli Ischitani” in cui prometteva il suo interessamento per le sorti del Turismo dell’Isola Verde. La seconda venuta a Ischia avvenne nel mese di settembre del 2017, a un mese dal terremoto. Visitò il Maio e le macerie di via D’aloisio indossando un vistoso elmetto d’ordinanza della Protezione Civile. Fu accolto con entusiasmo e speranza dai terremotati, che esposero uno striscione di benvenuto e la richiesta di fare presto per la ricostruzione del paese! Non se ne fece nulla, perché Forza Italia non andò al governo! L’ultima visita di Berlusconi a Ischia avvenne l’anno dopo in occasione della Convention del partito tenuta a Lacco Ameno, nella sala delle Conferenze dell’Albergo Regina Isabella. Un’adunata delle grandi occasioni, con sala straripante di fedelissimi, autorità e un Domenico De Siano non ancora caduto in disgrazia in Forza Italia e al Comune di Lacco Ameno!

Mi si offrì l’occasione di consegnare a Berlusconi, in anteprima di stampa, il libro-dossier “Sisma nell’Isola d’Ischia”. Il “Presidente” mi ringraziò e con quella proverbiale prontezza che contraddistingue quelli che padroneggiano al volo situazioni inaspettate, mi disse: ”Mi servirà (il libro) per capire meglio ciò che è accaduto e provvedere di conseguenza”! Nella piazza Santa Restituta, stracolma all’inverosimile, Berlusconi salutò per l’ultima volta Ischia in un particolare momento della sua storia politica che si avviava fatalmente al tramonto. Berlusconi ha giocato negli ultimi trent’anni due partite in contemporanea: quella per il popolo e quella per gli interessi della sua Famiglia, che non coincidono, ma anzi divergono per conflitti di interessi e per modalità non sempre lecite e condivisibili. In u libro ancora inedito (“I Predoni della Longobardia”) ho dedicato a Silvio Berlusconi ben 60 pagine, riportando i vizi e le virtù di un personaggio che -nel bene e nel male- è entrato prepotentemente nella vita pubblica italiana e ha già occupato (come scrive nel “fondo” de Il Mattino Francesco Gaetano Caltagirone un posto che gli compete nella Storia contemporanea. Di intelligenza non comune, imprenditore sopraffino, comunicatore all’americana e politico sui generis, Silvio Berlusconi ha fatto tutto da sé, sempre sopra le righe e con una determinazione che lo ha indotto a infrangere spesso le leggi della Repubblica come, d’altra parte, tuti quei personaggi che si identificano nel mito di Edipo re. E un re, Berlusconi lo è stato davvero, con le sue ricchezze, le sue intemperanze , le amicizie con i grandi della Terra e la “riverenza” del suo Popolo che oggi lo piange con le lacrime di un amore sincero.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Controllare Anche
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex