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Marconi: aule senza riscaldamenti, protestano i genitori

Di Sara Mattera

Procedono a passo lento i lavori presso l’istituto Guglielmo Marconi di Ischia, dove lo scorso Maggio è stata avviata un’opera di ristrutturazione dell’edifico nell’ambito del progetto “Scuole Belle”, finanziato con i fondi europei Por 2007/2013. Lavori che, come era stato annunciato tempo addietro, sarebbero dovuti finire entro il 30 di Novembre, ma che, di fatto, arrivati ormai a Dicembre sono ancora in pieno svolgimento. La chiusura dei cantieri è quindi stata posticipata e per le prossime settimane  il personale scolastico e gli alunni dovranno ancora fare i conti con la polvere e con uno spazio ristretto per lo studio a causa della mancanza di aule. A destare, però, ora il disappunto di chi è costretto a frequentare quotidianamente la scuola è il freddo. Ebbene si, perché arrivati ormai alle soglie della stagione invernale, al Marconi i termosifoni sono ancora spenti e docenti e alunni sono costretti a trascorrere le ore scolastiche con i giubbotti indosso. L’unico rimedio, a quanto pare, per poter fronteggiare le basse temperature che vanno ad irrigidirsi ogni giorno che passa.  E c’è chi, addirittura, si porta la borsa elettrica da casa, da riscaldare in caso di evenienza. Una situazione questa, che sta diventando ogni giorno sempre più intollerabile,fomentando le proteste di chi, specie gli insegnanti, si ritrova, spesso e volentieri, a stare nell’istituto anche fino a pomeriggio tardi a causa di assemblee o riunioni di programmazione, e che, purtroppo, non ha avuto ancora nessuno riscontro positivo.  A causa delle piogge, infatti, la caldaia della scuola- almeno stando alle risposte fornite dagli organi competenti in materia del Comune di Ischia- si sarebbe riempita di acqua e, quindi, prima di poter accendere i termosifoni si dovrà provvedere allo svuotamento. Fin qui nulla di anomalo, se non fosse che questa situazione rappresenta per insegnanti, ma anche genitori dei bambini del Marconi, una sorta di de ja vu.  Da quattro anni a questa parte, infatti, la problematica della mancata accensione dei termosifoni si ripresenta puntuale, vuoi per un motivo o per un altro, e, puntualmente, i riscaldamenti vengono accesi solo dopo le proteste e sempre dopo l’otto Dicembre e anche oltre. Una situazione che lascia sempre più perplessi tanti insegnanti e collaboratori non solo del Marconi, ma anche gli altri plessi del Primo Circolo, che non possono fare a meno di sottolineare come, il Comune di Ischia sia lento, ogni volta, nel provvede ad un servizio indispensabile, come quello dei riscaldamenti, che dovrebbe essere garantito di norma. Ed infatti, già lo scorso febbraio il personale scolastico e i bambini furono costretti a passare un’intera giornata di lezione con i cappotti indosso, perché il Comune non aveva provveduto in tempo al rifornimento dei termosifoni. Le critiche mosse all’amministrazione, però, non si fermano solo alla questione dei riscaldamenti. Al primo piano dell’edificio, infatti, dove sono situate le classi delle primarie ci sono alcune finestre i cui infissi non funzionano da svariato tempo, già dallo scorso anno per la precisione, quando perfino alcuni genitori si mobilitarono per richiedere agli uffici comunali di provvedere alla manutenzione, essendo queste presenti in un’aula adibita ad uso esclusivo dei bambini diversamente abili.  Dopo un anno, però, e nonostante la presenza degli operai in sede, la situazione delle finestre è rimasta pressocchè invariata.  Senza contare, poi, che in questi ultimi due mesi l’ascensore del plesso, a causa dei lavori in corso, è rimasto senza luce ed è stato sistemato solo qualche giorno fa.  Ascensore, tra l’altro, molto utilizzato da chi si deve muovere in carrozzella o da chi, magari con problemi di altra natura, lo preferisce alle scale. Insomma, in questa situazione poco confortante con cui hanno dovuto confrontarsi il personale scolastico e gli alunni fin dall’inizio dell’anno, la mancata accensione dei riscaldamenti è stata proprio la ciliegina sulla torta, soprattutto considerato che, gli enti competenti dovrebbero quanto meno garantire i  servizi indispensabili per chi lavora a o studia nell’ambiente scolastico. Ecco perché ora ci si chiede quanto tempo si dovrà attendere prima che verranno accesi i termosifoni e se, effettivamente i lavori di ristrutturazione saranno terminati davvero entro questo mese. Una lecita domanda, quest’ultima, dato che sembrerebbe, almeno apparentemente, che ci sia ancora molto lavoro da fare e che gli operai impiegati nella ristrutturazione sono pochissimi. E in tutta questa situazione, non  mancano poi neppure le lamentale delle insegnanti e genitori della scuola materna, le cui classi sono state spostate, nei mesi scorsi, provvisoriamente presso l’asilo delle suore di san Ciro, ove lo spazio, però, è davvero poco per poter far stare i bambini più piccoli e  le stesse insegnanti in tutta tranquillità.

 

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