Mare agitato
I residenti e gli appassionati temono per il futuro della spiaggetta dell’acquario, che potrebbe scomparire per favorire il prolungamento della Riva Destra con via Francesco Buonocore. Arriva una richiesta di accesso agli atti da alcuni cittadini preoccupati, ma c’è anche chi si dice fiducioso. Sullo sfondo, poi, i “fantasmi” del passato…
E’ un progetto importante, significativo, necessario, per certi versi anche ambizioso se non addirittura “visionario”. Parliamo del progetto della Riva Destra che non solo servirà a risolvere l’atavico problema dell’acqua alta ma anche a creare un collegamento tra la stessa area portuale di Ischia e via Francesco Buonocore. Insomma, obiettivo fare “rinascere” anche quelle aree e la vicina Piazza Croce, andando ad allungare di fatto la passeggiata della movida ischitana. Tutto molto bello, almeno sulla carta, perché c’è chi teme che questo progetto possa avere un effetto collaterale di non poco conto: quello, cioè, che possa scomparire la spiaggetta posta sotto la stazione zoologica Anton Dohrn. A lanciare il preoccupato sos, per primo, è stato Massimo Venia che per primo lo scorso 4 di agosto aveva espresso le sue perplessità con un post tanto breve quanto preoccupato nel quale si leggeva testualmente: “Siamo sulla cattiva… strada. La bella spiaggetta dell’acquario scomparirà per la costruzione della nuova strada? Ancora non è chiaro”. Una preoccupazione, quella dell’artista ischitano, che lo ha portato a protocollare via pec grazie al supporto di Gianluca Balestriere una richiesta di accesso agli atti per conoscere più precisamente i dettagli dei lavori che interesseranno il suggestivo tratto di arenile. Nel frattempo il sindaco Enzo Ferrandino getta acqua sul fuoco e spiega che la progettualità prevede l’installazione di un camminamento pedonale rimovibile che in nessun caso cancellerà mai l’arenile. In ogni caso chi ha chiesto di poter visionare le carte preferisce accertarsi con i propri occhi che non vi siano brutte sorprese all’orizzonte. Lo stesso Massimo Venia, pungolato sull’argomento dal cronista, è stato perentorio e lapidario: “Se il sindaco intende rassicurarci pubblicamente e ufficialmente che la spiaggia non sarà cancellata né tantomeno sottratta alla pubblica fruizione, è evidente che ci sentiremo tutti più tranquillo”. Alla San Tommaso, insomma, e allora vedremo se e come si regolerà il buon Enzo Ferrandino.
Ma per coloro che non lo sapessero, essere originari della zona di San Pietro è qualcosa di più di una semplice residenza, è quasi un senso di appartenenza. Non è un caso che da anni sia attivo un gruppo social denominato proprio “Quelli della Spiaggia di San Pietro” e sulla vicenda sono voluto intervenire anche gli amministratori Salvatore Manzi, MariaTeresa Barile e Sandra Malatesta che hanno voluto precisare agli iscritti che “questo gruppo è nato per stare insieme, fare post, raccontare, ricordare, condividere cose belle e brutte, non fa pubblicità, e non fa politica. Se qualcosa non ci sembra accettabile da parte di chiunque voglia alterare il nostro territorio, andremo direttamente a parlare con questo qualcuno chiunque esso sia. Abbiamo visto un progetto che risolverà sia il problema da Riva destra che è grave sia il collegamento tra due zone diverse in poco tempo e si vede chiaramente che la spiaggia e le case non saranno toccate. In questo caso ci sentiamo di affermare che questa spiaggia è cara al nostro Sindaco perché ci è nato e cresciuto il suo amico fraterno che purtroppo è morto alcuni anni fa. Alla fine del concerto di Alex Britti il Sindaco ha pensato a lui dicendo che il suo amico, sicuramente stava guardando felice la sua spiaggia. Vorremmo aspettare e fidarci perché poi ci sono modi per opporsi se così non fosse e magari chiedere di colloquiare con chi di dovere. Abbiamo sentito il bisogno di chiarire perché dobbiamo continuare a stare sereni e a dire di noi, dei nostri ricordi e postare foto e video. Sperando che in tanti capirete siamo fiduciosi che tutto andrà bene”. Insomma, arriva anche una voce distensiva a dimostrazione che non c’è unanimità nel vedere nero, che di questi tempi è già una gran bella cosa. Ma questa sorta di singolar tenzone racchiude anche altro, ci porta in teoria anche a fare un salto in un passato che forse in tanti hanno dimenticato. Un passato che racconta di come questa passeggiata alla Spiaggia di San Pietro avrebbe potuto essere realizzata già tanto e tanto tempo fa, eppure non se ne fece nulla per questioni che ancora oggi lasciano diverse zone d’ombra. Questioni sulle quali torneremo nei prossimi giorni con racconti e testimonianze in grado di aprire “coperchi” fin qui rimasti saldamente poggiati sulle pentole.