CULTURA & SOCIETA'

Global 2022, Richiardson rivelazione dell’anno

“A 12 anni ho capito che non potevo diventare un giocatore di football professionista. Ho sempre vissuto circondato da artisti di valore e quella energia che ho respirato è diventata rispetto per la mia famiglia e poi entusiasmo, orgoglio. Ma la scelta finale è stata mia, non ho avuto pressioni”. Nell’arte la sua è una dinastia regale, non responsabilità da poco chiamarsi Micheál Richardson se sei un giovane attore, con la passione della sceneggiatura e il sogno della regia. Classe ’95, bellezza e carisma nel dna, con naturalezza si racconta all’Ischia Global festival che lo elegge attore emergente dell’anno: i suoi genitori sono Liam Neeson e la compianta Natasha Richardson, della quale ha voluto prendere il cognome.
“Un omaggio a lei ed anche la possibilità di potermi affermare senza un confronto così diretto con mio padre”, spiega. E’ anche il nipote di Vanessa Redgrave (“nonna straordinaria, è ancora sulle scene!”) e del regista Tony Richardson, “discendiamo da artisti itineranti del 17/o secolo”, ricorda, insomma il destino era segnato. E’ a Ischia con l’anteprima di un film indipendente del quale è protagonista, “On Our Way” sui demoni di un aspirante filmmaker, diretto dalla giovane Sophie Lane Curtis. “E’ una compagna di scuola. Sono occorsi più di quattro anni per realizzare questo progetto, con una troupe di ventenni. Ci abbiamo faticato, non tutto è semplice come si crede”, dice raccontando i tanti provini dopo la formazione alla scuola di Lee Strasberg.

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