Marianna Sasso, “personaggio” in prima linea su tutti i fronti Una guerriera che lancia messaggi solidali ma anche frecciate
UNA COMBATTENTE DA…“GUERRA SANTA” - “Volevo ringraziare chiunque ci ha sostenuto al Polifunzionale nel la nostra lotta per Lavoratori Stagionali Uniti...il Vescovo Lagnese che ci fa sentire figli di Dio anche nella disperazione,i sindaci da cui abbiamo sentito un calore paterno..e i lavoratori...non potevamo essere tanti nel rispetto delle regole..per questo ci sono stati inviti mirati..molti non sarebbero comunque potuti venire ma per la prima volta credo che si stia muovendo qualcosa...grazie a un gruppo di ragazzi che ci crede..litiga..urla..si arrabbia..si scoraggia ma ci crede...e lotterà anche per chi non vuole..per chi non può...vi aspettiamo martedì 23 giugno a Piazza Santa Lucia alle ore 10 sotto la Regione...I lavoratori di Ischia hanno bisogno di un’unica voce”

Lei non lo sa. Non l’abbiamo nemmeno contattata. Nel giorno in cui entra ufficialmente l’estate, è una “sorpresa” quella di questa “vetrina” inserita nella nostra “Nota della Domenica” di oggi dedicata a Lei, Marianna Sasso, personaggio che più personaggio di così non si può. Non è stato necessario nemmeno mettersi sulle sue tracce per…cercarla. Ella è lì al suo posto di lavoro alla Mandra, in questo giugno incerto dal lato meteorologico, tornatavi dopo le varie “quarantene” autoimpostesi a causa del Coronavirus che non l’ha nemmeno sfiorata. Fresca, solare, abbigliata con capi vaporosi e colorati, circondata da amiche ed amici che se la coccolano, Marianna Sasso è orgogliosa del suo aspetto…abbondante e non si offende se l’accosti un poco alle simpatiche modelle di Botero.
Si sente a proprio agio in tutte le circostanze della sua esistenza quotidiana dove quasi sempre è protagonista in tutto quello che fa, dal momento che oltre al suo lavoro apprezzato di personaggio-icona della nota azienda alberghiera Miramare e Castello e Mare Blu alla Mandra, è intensamente impegnata nel sociale dove impiega le sue migliori energie. L’abbiamo vista nelle quattro recenti manifestazioni di protesta e di lotta per la difesa ed il diritto al lavoro per i lavoratori stagionali dell’isola d’ischia in prima fila per essere stata una delle coodinatrici. Espone i suoi punti di vista senza tanti complimenti, e schietta com’è, non le manda a dire. Ogni tanto ci scappa qualche parolina o espressione fuori dalle righe sia che quando scrive che quando parla. Ma è folklore, tanto che chi le sta vicino e le ascolta, le dice:”E vaiiii…”. Il suo “pulpito”, la sua “tribuna” è Facebook da dove si “confessa” mattina e sera, al risveglio e prima di andare a dormire.
Dà il buon giorno e la buona notte in nome del Signore, lei che viene dalla pastorale giovanile del defunto indimenticabile Vescovo Strofaldi a cui mostra ancora riconoscenza per averla riportata all’ovile e fra l’altro, inclusa fra i designati a baciare l’anello papale del Pontefice Giovanni Paolo II la mattina di quel fausto giorno del 5 maggio del 2002 sul Piazzale aragonese in festa ad Ischia Ponte. Marianna è vicina e spesso operativa in prima persona, a tutti i movimenti solidali, di azione, di lotta, di promozione sociale, turistica, culturale e religiosa che agiscono nella sua orbita e quando i suoi obiettivi appaiono lontani, fa di tutto per vederli riavvicinati. E’ nata con questi stimoli, queste motivazioni, aspirazioni, con qualche cedimento lungo la strada percorsa fino ad aggi, ma ravvedutasi subito per ciò che la coscienza le suggeriva. Sulla breccia più che mai, Marianna Sasso non ha mai smesso di sognare.
Abbandonarsi alla bellezza di alcuni sogni diventati realtà, primo fra tutti, quello di essere protagonista di se stessa fra le persone che le vogliono bene, con le idee e i buoni propositi messi in campo. “Fin da bambina, dichiara Marianna, volevo cambiare il mondo e che questo si dovesse fare dall’alto..col tempo ho capito invece che le cose si cambiano partendo da me stessa,dalle persone intorno a me…scuotendo le coscienze della gente,aiutando chi ha bisogno,dando dignità a chi la perde,denunciando i soprusi, rendendo più bella la terra in cui siamo nati..oggi parto da me…con la stessa convinzione che il mondo lo cambierò…ma non da sola”.
“Mi sono sempre piaciuti gli uomini che si scopavano mezzo mondo… continua Maria Sasso,e io ovviamente facevo parte puntualmente dell’altra metà…ho sempre difeso comportamenti ingiustificabili..a casa,a lavoro,tra gli amici,in chiesa,in politica…mi sono sempre buttata a capo fitto in imprese per me insormontabili..e da persona estremamente timida e riservata (anche se non si direbbe)ho vissuto esperienze magiche in ambienti diversissimi dal cinema allo sport,dalla medicina al sociale,dalla cultura allo spettacolo, sempre ad alti livelli.. questo non perché credo o inseguo le cause perse…ma perché cerco di vedere il potenziale in ogni cosa,in ogni azione…e specialmente ora che tutto sembra estremamente difficile,voglio ritrovare il mio entusiasmo per trasformare in realta tutti i sogni che custodisco nel mio cuore”.
Marianna Sasso ha affrontato il lungo periodo del Coronavirus, da coraggiosa e brava cittadina rispettosa delle regole, rimanendo rintanata in casa, uscendo solo in caso di necessità domestiche, indossando naturalmente la mascherina che per lei fino ad oggi non ha mai rappresentato un fastidio. Anzi al contrario, e ne spiega il perche: “A me, afferma Marianna, l’uso della mascherina piace per tantissimi motivi: 1 mi protegge, 2 protegge gli altri da me, 3 mi copre le oscenità del mio volto tipo i baffi e i peli del mento, 4 puoi uscire senza trucco, 5 puoi far finta di non riconoscere chi ti sta sui coglioni, 6 può diventare un accessorio fashion , 7 può essere un dono gradito come quello che mi è stato fatto dalla mia amica Annamaria Chiariello, 8 puoi dire sottovoce le parolacce, 9 è’ uno strumento di civiltà, 10 nella costrizione mi fa sentire libera”.

LA MASCHERINA
Rimanere in casa per non rischiare il contagio dal virus sempre in agguato ed in ogni luogo, è stato per Marianna Sasso un grosso sacrificio, lei l’indomabile Martianna dallo spirito libero e circondata come è sempre stata da amiche ed amici, sul lavoro, alle manifestazioni pubbliche di cui era coordinatrice, collaboratrice, ispiratrice, sostenitrice, a seconda del tipo di evento in cui nel modo e in un altro era protagonista , in politica come candidata prima e assessora dopo, mai ferma.Ha contato i giorni della “prigionia” forzata nella sua casa con un commosso e irritato pensiero a chi moriva ed a chi si difendeva dalla virulenza del morbo cattivo. Ha gestito le quarantene con la speranza viva di poter riprendere il volo al più presto. Ha scritto molto, buttando giù dolcezze ed arrabbiature.
Al quattordicesimo giorno di quaantena si è sfogata così: “Mi porto nel cuore, ha scritto sulla sua pagina fb Marianna Sasso,la gara di amore della mia terra e il fatto che non mi perdo più tra i numeri e i bollettini vari perché la mia forza è’ la speranza…mi porto nel cuore il fatto che a mio modesto parere la quarantena,gli isolamenti forzati e chicchessia vengono gestiti male senza criterio e con superficialità di controlli..ma non possiamo dirlo altrimenti si offendono…non possiamo consigliarlo ai sindaci perché si offendono (per fortuna ci sta ancora qualche illuminato),non possiamo dirlo all’asl che si offendono,non possiamo dirlo agli altri operatori che si offendono…è’ ancora tempo di offendersi?
Mi porto nel cuore la solidarietà e l’amore per tutti i contagiati..molti dei quali amici a cui auspichiamo una guarigione veloce…mi porto nel cuore anche una forte solidarietà per tutti i miei concittadini che vengono definiti inquisitori per la caccia agli untori…mentre credo che la stragrande maggioranza di loro è’ animata solo da forte spirito di protezione nei confronti delle proprie famiglie…e mi porto nel cuore i gruppi whatsapp specialmente delle mamme che disperate e con artigli affilati fanno un baffo ai migliori inviati di guerra perché riescono ad avere notizie certe e non tendenziose in tempo reale spesso anche giorni prima dei migliori giornalisti investigatori e bollettini ufficiali…e non lo fanno per spettegolare o per razzismo ma per senso di protezione! Chapeau!!!!
Mi porto nel cuore il fatto che ci avete obbligato a restare a casa?l’80% di noi lo sta facendo…senza lavoro…con le nostre paure le nostre difficoltà…siamo chiusi dentro…vi abbiamo dimostrato che noi abbiamo i coglioni di rispettare le regole…ora tocca al 20% che sta lì fuori a lavorare per noi (il piu’ delle volte pagato) di prendere la situazione in mano…con coraggio (chi ha paura vada a casa)senza superficialità…con caparbietà…lo dovete ai ruoli che ricoprire e ai cittadini che rappresentate! Mi porto nel cuore il fatto che oggi il mio post è’ meno sdolcinato del solito ma sicuramente non soffrirò mai di ulcera”. Rimanere in casa rispetto delle regole imposte dall0emergenza sanitaria, per Marianna Sasso non è cosa semplice, lei che ha tutto un mondo fuori che l’aspetta. Ma ha tempo in abbondanza per raccogliere le sue ide e scrivere sue confessioni. Al diciottesimo giorno di quarantena Marianna Sasso ha ancora da dire tento.
Ed infatti si comunuc a così: “ Oggi mi sono soffermata sul mio rapporto con la chiesa, scrive Marianna Sasso, da piccola ho avuto un’educazione cattolica come gran parte di noi…in età adolescenziale mi sono allontanata perché la mia continua curiosità e il desiderio di capire mi portavano a cercare nella cultura e nei libri risposte alle mie domande…poi l’incontro con un sacerdote che ha cambiato la mia vita…con ragazzi che ancora oggi sono i miei migliori amici anche se poi le nostre idee sulla fede sono cambiate:qualcuno si è allontanato..qualcuno si è sposato,qualcuno è’ diventato prete..abbiamo militato in pastorale giovanile quando questo significava che mentre i nostri coetanei andavano a ballare,noi cercavamo di aiutare gli ultimi…volevamo cambiare il mondo…e oggi il mondo vuole cambiare noi…poi l’incontro con un vescovo che è stato un padre per me..mi chiamava “piccere”…da allora la Fede è’ sempre stata un valore aggiunto nella mia vita…e tutti i momenti più belli della mia vita sono legati al mio rapporto con Dio…uno su tutti la visita del Papa ad Ischia…
una giornata di Grazia…mi sono poi allontanata di nuovo,con la consapevolezza e anche la presunzione che il mio essere cristiana non doveva essere racchiuso tra 4 mura..ma portato sul lavoro,in famiglia,tra gli amici,nei miei eventi patinati…da poco anche grazie alla perseveranza del mio vescovo attuale mi ero riavvicinata… gradatamente… silenziosamente.. non platealmente come sono abituata a fare nella mia vita…e mi ha fortificato in uno dei momenti più dolorosi quale la morte di mio padre…devo dire che mai come in questo periodo la Fede è’ l’unica cosa che mi da la forza di sorridere di andare avanti, di fare della mia fragilità la mia forza piuttosto che la mia dannazione. E oggi mi porto nel cuore l’immagine di un Papa..l’unico uomo al posto giusto al momento giusto a differenza di tanti politici,capi di stato,uomini di potere in ciascuna parte nel mondo…un uomo solo,stanco,affannato in una piazza deserta con una croce bagnata dalla pioggia battente…Dio non ci lascerà soli in balia della tempesta…faremo di questo tempo di prova un tempo di grazia…e nessuno si salva da solo…dobbiamo essere tutti uniti…non ho mai avuto paura…ce la faremo…insieme…non scoraggiamoci”.
In fine Marianna, liberatasi dalla condizione di “segregata” in casa ritorna all’ aperto e si ricala nelle reltà quotidiane a lei meglio congeniali e subito si domanda: “ Dove sono i turisti…dove sono i turisti? tutti a chiedere…ma per caso qualcuno si è ricordato che bisogna fare qualcosa per far scegliere la nostra isola come meta delle vacanze? e basta con i luoghi comuni come Ischia è’ bella si vende da sola…non è cosi…e specialmente non lo è dopo una pandemia…dopo una crisi sanitaria che ora sta diventando sociale…e occorrerebbe che mentre tutto sono intenti a riaprire in maniera approssimativa per il retaggio burocratico a cui siamo sottoposti..si costituisse un gruppo talentuoso…di buona volontà’…che rilanciasse l’immagine di Ischia…sappiamo solo piangerci addosso…ora è’ arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e riacquistare dignità”.
Foto Giovan Giuseppe Lubrano
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