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Marijuana: il 2016 l’anno della legalizzazione?

 

tumblr_nn4kejLYcy1utzc4bo1_500di Lujan Albano

ISCHIA – Per chi fa uso di droghe leggere, quello della legalizzazione è un sogno che non ha mai avuto un lieto fine. Eppure, di rendere la marijuana legale per scopo ricreativo, se ne parla già da tempo. Nel  2015 è giunta una proposta di legge alla Camera, ma il voto avverrà solo al termine di questo mese. Secondo il disegno di legge, i maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis (15 grammi a casa e 5 grammi fuori). La marijuana potrà essere coltivata anche per fini terapeutici, ma solo nelle quattro mura domestiche e fino a una quantità massima di cinque piantine e senza cessione a terzi. Proibizione assoluta, invece, per i minorenni. Rimane il divieto di guida in stato di alterazione, anche se c’è da dire che la presenza di THC nel sangue persiste ancora dopo qualche giorno dall’ultimo utilizzo. È inoltre assolutamente vietato fumare in luoghi pubblici. La vera novità è rappresentata dal fatto che dovrebbero arrivare anche i “Cannabis social club”, luoghi  in cui gli over 18 potranno coltivare le proprie piantine in gruppi costituiti da cinquanta membri, ma  senza perseguire fini di lucro. La vendita della sostanza stupefacente avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli di Stato. Il disegno di legge prevede che il 5% dei ricavi verranno impegati per  finanziare il progetto “Fondo Nazionale per la lotta alla droga”. Infine, l’esportazione e l’importazione della marijuana sarà severamente vietata.

Tumblr-weed-constrict-readyMa cos’è la Cannabis? E che rischi comporta?

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Marijuana, ganja, pot, kif, hemp: molti i nomi che vengono attribuiti alla pianta psicoattiva più antica del mondo. Originaria dell’Asia Centrale – sebbene al giorno d’oggi si tenda erroneamente a identificarla con la Jamaica – nel corso dei secoli si è diffusa dapprima in Europa e poi nel resto del mondo. Già nell’antichità il consumo di cannabis veniva vissuto come un momento di condivisione, dove il dolce aroma della sostanza era il protagonista degli incontri. Queste occasioni si trasformarono poi in vere e proprie cerimonie: dal culto dei morti ai sacrifici purificatori, fino ad arrivare ai riti mistici. Ancora oggi è usanza in Polonia consumare una zuppa a base di semi di marijuana. Tradizione natalizia, quest’ultima, che sembra aiuti a riportare sulla terra le anime dei parenti e degli amici defunti.

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Attenzione però agli effetti collaterali! I medici si dividono in due gruppi per quanto riguarda il fattore dipendenza. C’è chi dice che la marijuana non genere assuefazione e chi, invece, sostiene il contrario. Fatto sta che chi ne fa uso prolungato e ha poi intenzione di smettere, andrà incontro a problemi come ansia, insonnia, depressione e disturbi alimentari. Se ciò non bastasse, la combustione della ganja genera disfunzioni alle vie respiratorie. Non tutti i consumatori riescono, però, a uscire totalmente da questo tunnel. Infatti, meno della metà di essi ricasca quasi sempre nel “tranello” dopo circa sei mesi. Un enorme rischio è rappresentato anche nel fumare durante la gravidanza, in quanto può ridurre il peso del bambino alla sua nascita. D’altro canto, bisogna esaltarne anche le virtù e, soprattutto, quelle terapeutiche. La cannabis possiede qualità note fin dai tempi più antichi. La pianta è sempre stata impiegata in moltissime preparazioni e, negli ultimi cinquanta anni, è stata utilizzata con successo contro nausea, spasmi muscolari, sclerosi multipla, glaucoma, emicrania, vomito e, addirittura, per curare casi di AIDS e cancro.

Al giorno d’oggi per i giovani il consumo di cannabis potrebbe rappresentare un fattore di divertimento abbastanza innocuo. La marijuana non causa overdose e l’assunzione minima di essa genera solo brevi allucinazioni. È di vitale importanza il contesto in cui si assume questa sostanza, in quanto gli effetti possono variare a seconda delle circostanze.  In ogni caso, l’uso della cannabis sembra aver cambiato anche le abitudini degli isolani. Negli ultimi due anni, sono stati molti i casi di arresto per possesso di droga e tanti i ragazzi che, a causa dello spaccio, sono finiti in manette anche per pochi grammi. Sembrerebbe che la sostanza sia usata in prevalenza da alcuni adolescenti, che se prima erano la minoranza, oggi rappresentano uno degli stereotipi che vanno per la maggiore. In molti sono, inoltre, i gruppi formatisi sui social network come, ad esempio, “fatti segreti” o “fattanza in abbondanza”. Siti in cui i “fattoni” – termine utilizzato per indicare chi fa consumo di cannabis – raccontano le loro esperienze divertenti dopo aver assunto la sostanza. Sarebbe quindi il caso di legalizzare la marijuana una volta per tutte proprio come per l’alcol? O l’Italia rimarrà per sempre un paese proibizionista?

epa02310452 A worker tends to cannabis plants at a growing facility for the Tikun Olam company near the northern Israeli town of Safed on 31 August 2010. In conjunction with Israel's Health Ministry, the company currently distributes cannabis or Marijuana for medicinal purposes to over 1,800 people to help relieve pain caused by various health conditions. EPA/ABIR SULTAN ISRAEL OUT

La cannabis in Italia

L’Italia è stata per molti secoli uno dei principali coltivatori di cannabis, tanto da essere  classificabile addirittura come la seconda produttrice mondiale! Quello che molti non sanno è che non fu Mussolini a rendere la marijuana illegale. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, la produzione di questa sostanza aumentò notevolmente. Solo in seguito si decise di bandire la canapa, che secondo alcuni faceva diventare le persone violente portandole alla pazzia o, addirittura, alla morte.

Fino al 2014 era in vigore in Italia la legge Fini – Giovanardi, emanata il 9 ottobre 1990. Essa stabiliva una sanzione pari a quella prevista per l’uso e il possesso di droghe pesanti, quali eroina o cocaina. Con questa norma, quindi, non veniva fatta un’opportuna distinzione tra droghe leggere e pesanti, e la marijuana era severamente vietata anche per usi terapeutici. Alla fine dell’aprile del 2014, le cose sembrano però cambiare: la Camera vota l’aggiornamento del decreto nella versione proposta dal governo Renzi, in cui viene reintrodotta la differenza tra droghe pesanti e leggere. Le pene per i possessori e i consumatori di cannabis vengono drasticamente ridotte.

Lo sai che…?

La marijuana in Jamaica è illegale, ma viene ampiamente tollerata. Il 70% della popolazione ne fa uso dal momento che essa rappresenta un pilastro fondamentale del Rastafarianesimo, la religione più diffusa nel paese. L’uso della cannabis è stato depenalizzato solo nel 2015!

 

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