CULTURA & SOCIETA'

Marilisa Ungaro in concerto a Ischia per presentare il suo primo brano “dal Cinese”

«Dopo la proiezione del video, in anteprima, suoneremo gli altri brani presenti nel disco che uscirà entro l’anno, magari a novembre. Se poi dovesse arrivare Sanremo, si rimanda!»

Ritorna nella sua isola Marilisa Ungaro e lo fa con un brano inedito e coinvolgente il cui video sarà presentato in anteprima nella Piazzetta di recente intitolata a Ugo Calise, adiacente il vecchio carcere, sabato 13 luglio. Abbandonato il vecchio pseudonimo Mari di Guai, Marilisa Ungaro cantautrice ischitana che nel 2015 approdò ad Area Sanremo, da sabato con il suo nuovo singolo intitolato DAL CINESE,  uscirà su tutte le piattaforme e store digitali, e in rotazione nelle radio.

Il brano arriva dopo un periodo in cui Marilisa ha scelto di limitare le esibizioni live per chiudersi in studio di registrazione e scrivere moltissime canzoni che andranno a confluire nel disco di prossima uscita. Dal cinese è un pezzo fresco e coinvolgente, dalle tonalità accese e dalla spiccata ironia che caratterizza l’interprete. “Dal cinese nasce in un periodo parecchio tormentato”, commenta la cantautrice, “Una storia finita. Tanta confusione. Una ricerca di serenità, di pace.Le avevo provate tutte, dallo yoga alle letture orientali. Inaspettatamente poi, una mattina ho trovato le risposte che cercavo in un luogo un po’ insolito: dal Cinese! Ero andata per comprare un barattolo, e invece sono tornata a casa con un quaderno e una penna e cominciato a scrivere il testo.”Il singolo è prodotto da Vittorio Giannelli, il mix e mastering è a cura di di Steve Lyon. “Siamo in piena estate e non potevamo non portare un brano fresco, orecchiabile, radiofonico, leggero.

Nel testo, tuttavia, ci sono cose dette in una chiave semplice e giocosa, ma per me cose importanti.  A dicembre scorso lo abbiamo portato alle selezioni di Sanremo giovani eravamo andati bene, tutti entusiasti, tanti complimenti, poi però non è andata. Ma tra i concorrenti e gli addetti ai lavori c’è stato un grande riscontro. Perché fare tappa a Ischia? Beh, non potevo che decidere per questa location – ci racconta Marilisa  – mi ricorda la mia infanzia e ancora oggi, quando torno sull’isola, passeggio per quelle zone, un piccolo borgo che mi rimette in linea, in pace con me stessa”.Quello del 13 luglio sarà un vero e proprio concerto, ad accompagnarla in questa tournee estiva una band di alto livello, composta da Matteo Di Francesco alla batteria ( Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Noemi, Ornella Vanoni, Francesco Baccini e altri); Attilio Costa alla chitarra (U2, Lucio Dalla, Teresa De Sio e altri); Fabio Greco alla chitarra ( Massimo Di Cataldo, Valerio Scanu, Eman e altri); Emanuele Ciampichetti al basso (Luca Barbarossa, Radio 2 Social Club, Stefano Di Battista, Simona Molinari, Giò Di Tonno, Geoff Warren e altri).

“Dopo la proiezione del video, in anteprima qui a Ischia, suoneremo gli altri brani presenti nel disco che uscirà entro l’anno, magari a novembre. Se poi dovesse arrivare Sanremo, si rimanda!” . Dopo aver tentato con il brano “tra l’orizzonte e lo sguardo” e uno pseudonimo che ora ha abbandonato, si ritenta ancora ad arrivare sul palcoscenico più famoso d’Italia, quello dell’Ariston, “proverò non da indipendente, ma con la casa discografica, un altro tipo di selezione, cambiamo strada”. Quella volta la sola selezione in area Sanremo appassionò tutti gli isolani pronti a fare il tifo per lei che sarebbe stata la prima ischitana a varcare le soglie del palco ligure.Durante l’adolescenza Marilisa si divertiva a cantare nei locali dell’isola, all’Anema ‘e core di Forio o all’Ecstasy dei fratelli Bondavalle. Dopo una breve parentesi universitaria, si era iscritta alla facoltà di lingue all’Orientale di Napoli, si è poi resa conto che quella non era la sua strada. Trasferitasi a Roma si è diplomata in canto alla “Saint Louis Accademy of Music”. Da piccola ha sempre pensato che avrebbe fatto la calciatrice e ci è andata molto vicina fino a quando, a 19 anni, si è trasferita a Roma in preda ad una crisi di identità. È qui che ha fatto il primo incontro con la musica con il sogno di diventare la Sarah Vaughan del South of Italy.“Lasciai la musica per lo sport, – ci raccontò Marilisa in una precedente intervista – giocavo a calcetto a livelli professionali ma poi mi sono resa  conto che la musica faceva parte di me e che dovevo coltivarla.  Da piccola ero un maschiaccio andavo con mio padre sul campo perché volevo fare la calciatrice e anche la musica è partita per mio padre. L’ho sempre visto come il primo idolo e per farlo contento ho iniziato a coltivare quella che era una sua passione per poi accorgermi  che era anche la mia”.  In breve tempo quel sogno cominciava ad avverarsi: tra le prove nelle aule del College e a casa dei colleghi, saggi musicali e jam session nei locali della capitale, calcava i suoi primi passi sul palcoscenico della musica. È così che è nato il celeberrimo “Mari di guai jazz trio”, con cui si esibiva nei club romani d’inverno e sul mare di Ischia d’estate. Marilisa scoprì in breve tempo che non le basta più cantare le canzoni degli altri e comincia a scriverne di sue e ad inserirle nel repertorio.Nel 2015 esce finalmente il suo primo singolo “Tra l’orizzonte e lo sguardo”, produzione di Maurizio Filardo e L’asino che vola, canzone che guadagna svariati riconoscimenti: la porta tra i vincitori di “Area Sanremo” sfiorando il palco dell’Ariston, tra i semifinalisti di “Musicultura” e del “premio De Andrè”, e arriva seconda al festival di Ghedi, vincendo anche il premio della sala stampa e quello delle radio.Negli ultimi due anni, Marilisa si è dedicata alla scrittura di tante nuove canzoni da inserire nel suo primo disco che uscirà a breve (una produzione “L’asino che vola”).

“Perché ho cambiato nome? Beh “Maridiguai” era il mio soprannome quando ero piccola, ho dovuto poi fare una retromarcia, non dico strategica, ma per sfinimento. Quando ci fu la finale di area Sanremo molti mi chiedevano perché mi chiamassi così, leggevano quel nome come qualcosa di negativo, qualcuno addirittura non ci vedeva nessuna ironia, anzi dicevano che poteva portare addirittura male in ambiente televisivo. Alla fine mi sono decisa”.Il legame con Ischia è forte, nonostante Marilisa vi passi pochi giorni l’anno, è qui che sono nate molte delle sue canzoni contenute nel prossimo album. “E’ incredibile, ci passo 20 giorni l’anno, ma la metà delle mie canzoni le ho scritte a Ischia. L’isola per la mia vena creativa, m’ispira molto. Stando in città, a parte i ritmi frenetici, non sempre hai voglia di sederti e pensare. Ischia, invece, con i tempi lenti, la calma, il silenzio, il cielo e le stelle che qui a Roma è impossibile vedere, giocano a favore della mia vena creativa”.Tra i brani che presenterà sabato al vecchio carcere della Mandra ce n’è uno in dialetto napoletano, “s’ intitola “ na conchiglia” e parla del mio legame con l’isola. Ricordo che mi trovavo a Ischia da diversi giorni, era un paio di anni fa. Venni qui per stare vicino a mia nonna quando venne a mancare mio nonno. In quella casa si parlava in napoletano, cosa che ormai mi capita davvero raramente, probabilmente quel fattore mi ha ispirato in quel modo”.Dal cinese sarà il primo singolo che rilancerà Marilisa Ungaro, nuovo volto originale del panorama musicale italiano, con Ischia nel sangue e nel cuore.

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