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Forio, la Provinciale Panza si rifà il look: e gli haters parlano di “asfalto elettorale”

FORIO – È senza alcun dubbio una delle strade più percorse e trafficate del Comune di Forio e dell’intera isola verde. E proprio per questo motivo avrebbe bisogno di maggiori cure, non fosse altro per salvaguardare l’incolumità di coloro che – a piedi o a bordo di un mezzo di locomozione – hanno l’abitudine di percorrerla quotidianamente. Ci stiamo riferendo, per chi non lo avesse ancora capito, a via Provinciale Panza. La strada che, tanto per intenderci, collega il centro del Comune di Forio (e il quartiere Monterone) alla popolosa frazione della cittadina turrita. Un’arteria che, pertanto, è fortemente strategica. Sono tantissimi, infatti, i cittadini che la percorrono in ambo i sensi di marcia per raggiungere i propri posti di lavoro e accompagnare i figli nelle scuole dislocate su tutto il territorio comunale.

Nonostante rappresenti un’infrastruttura essenziale – se non vitale – per il Comune di Forio e i suoi abitanti, la Provinciale Panza (come più volte denunciato sulle colonne del nostro quotidiano) versa in condizioni a dir poco allucinanti, che ben poco si addicono ad un paese a forte vocazione turistica, e che proprio in virtù di questa mission dovrebbe presentarsi ai nostri graditi ospiti in ottima salute. Che la direzione che stiamo purtroppo prendendo sia opposta a quella che dovremmo perseguire lo abbiamo capito da tempo. E testimonianze come quella che abbiamo raccolto meno di un mese fa spezzano il cuore, ma invitano ad una seria riflessione sul tema. Un cittadino, lamentandosi e denunciando lo stato di profondo degrado in cui versava da tempo la Provinciale Panza (e nello specifico il tratto viario subito dopo Monterone), dichiarò a “Il Golfo”: «Quando i lavori si fanno con i piedi: è mai possibile che ogni volta che piove le strade si riducono in questo stato? Il perché è sempre lo stesso: ogni volta si mettono due centimetri di asfalto. E non ci vuole un ingegnere aerospaziale per capire che là dove si pone la toppa o i due centimetri di asfalto la fine è sempre la stessa. Ma il cervello lo usate? Non vi capita di pensare? Non è meglio “buttare” i soldi una sola volta e basta?».

Le giuste rimostranze del cittadino, che sposiamo in toto, sono state ascoltate dall’amministrazione Del Deo, che in questi giorni ha disposto di riasfaltare il famigerato fondo stradale di via Provinciale Panza. L’iniziativa intrapresa dall’ex democristiano, per quanto lodevole, non ha convinto proprio tutti. Tra i “deldeoscettici” figura, tra gli altri, il caustico Augusto Coppola, che sul punto ha affermato: «Forio, asfalto pre-elettorale, in perfetta tradizione locale. Penso che a nessuno in transito a Forio, su via provinciale Panza, sia sfuggito che stanno facendo la “solita grattatina”, prima della “solita leccatina” di asfalto. In questo caso, tardivo asfalto pre-elettorale. Spero che stendano almeno tre centimetri (dopo la compattazione) di asfalto di buona qualità, dopo aver applicato a spruzzo, ovunque, la giusta quantità di emulsione bituminosa. Sarebbe il minimo, considerato il traffico pesante e il fatto che le acque meteoriche scorrono a forte velocità sulla sede stradale. Altrimenti, durerà poco».

«Le fasi di lavorazione – ha spiegato Coppola – dovrebbero essere le seguenti: fresatura del vecchio conglomerato per una profondità di minimo tre centimetri; spazzolatura e raccolta del fresato di risulta; spruzzatura sul fondo stradale a caldo o a freddo di emulsione bituminosa che facilita l’adesione del nuovo asfalto; stesura del conglomerato bituminoso (spessore dopo la compattazione minimo tre centimetri); compattazione del conglomerato bituminoso. La fase tre – si è domandato Coppola – che fine ha fatto? C’è nel capitolato? Già ieri (venerdì per chi legge, ndr) avevo scritto in proposito (azzeccando in pieno). Lo spiego ancora: per garantire l’ancoraggio tra piano di posa e conglomerato bituminoso deve essere spruzzata con macchina spargitrice, o altro, un’emulsione bituminosa, di regola al 60%. Dopo che lo strato di ancoraggio si è ossidato (10-60 minuti) si può procedere con la stesa del conglomerato mediante macchina vibrofinitrice e successiva compattazione effettuata con rullo compressore. Macché! Nelle foto – ha concluso Coppola – il fondo non preparato con emulsione, immediatamente prima della posa».

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