Maronti, continua la saga degli sversamenti in mare
di Sara Mattera
Barano. Ancora anomalie nel mare della Baia dei Maronti. A due settimane dalla segnalazione fatta dal cittadino isolano, Fabio Amitrano che aveva attenzionato la fuoriuscita di liquido giallognolo, proveniente da uno scarico fognario non identificato, nel tratto di mare compreso tra la zona delle Petrelle e quella di Sant’Angelo, arriva, infatti, un nuovo capitolo ad arricchire questa situazione a dir poco disdicevole. Anche nella giornata di ieri, infatti, nella baia marontina, nella zona già attenzionata nelle scorse settimana, era visibile della schiuma di colore giallognolo, chiaramente risultato di scarichi fognari. E non è tutto. Nei pressi delle scogliere a pennello, il mare si presentava di colore marrone, rendendo così impraticabile l’arenile. A segnalare la situazione è stato nuovamente Amitrano che ha documento il tutto sia con video che con foto. E meno male che i sindaci del Comune di Serrara- Fontana, Rosario Caruso e del Comune di Barano, Paolino Buono avevano detto di aver avviato delle indagini in merito al caso. Caruso, infatti, la scorsa settimana, aveva dichiarato di aver incaricato i vigili urbani del comune collinare di effettuare una ricognizione della condotta fognaria nella zona interessata dall sversamente, mentre Paolino Buono aveva assicurato che avrebbe provveduto a far analizzare la schiuma che aveva interessato l’intera baia marontina. A questo punto ci sorge spontaneo chiederci che tipo di indagini stiano effettuando i due primi cittadini visto ch,e dopo giorni dalle prime segnalazioni, la situazione pare che stia peggiorando e l’unico cambiamento in merito è stato il palese occultamento, con una busta di plastica, del tubo di scarico della zona interessata dallo sversamento, da parte di qualcuno che, evidentemente- sentitosi chiamato in causa ha cercato di porre “rimedio” a modo suo a questa situazione indecente. A questo punto, sarebbe quanto mai opportuno e urgente un soprallungo da parte delle autorità competenti prima che cittadini e turisti siano costretti a farsi il bagno tra i liquami piuttosto che in un mare pulito.