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Massimo Ielasi ha ideato una mostra su san Giovan Giuseppe della Croce

Dal 12 agosto scorso al 15 settembre prossimo è in mostra a Ischia Ponte un itinerario storico artistico spirituale sulla vita di San Giovan Giuseppe della Croce ideato dal noto e lodevole cultore dr. Massimo Ielasi e la sua Galleria d’arte in Via Giovanni da Procida. I punti di visita sono, oltre alla Galleria Ielasi, la Biblioteca Antoniana; Chiesa di Sant’Antonio alla Mandra; Collegiata dello Spirito Santo; Cattedrale Santa Maria Assunta con l’arrivo dello storico Reliquiario di San Giovan Giuseppe; Casa natale del Santo: tutte le opere sono contenute in un articolato Catalogo dal titolo “San Giovan Giuseppe della Croce – Maertro spirituale e Frate delle Cento Pezze”. A parlare è l’ideatore: -“Molteplici sono i motivi che mi hanno spinto – scrive nella Prefazione del Catalogo il dinamico ed esemplare dottor Ielasi- a organizzare l’evento ‘San Giovan Giuseppe della Croce, Maestro spirituale e Frate delle Cento Pezze’. Il primo motivo è legato a una conferenza di Romeo De Maio, emerito studioso del santo, che presentò a un pubblico piacevolmente sorpreso un personaggio diverso dal clichè comunemente diffuso nella credenza popolare. Soprattutto mi colpì la cultura dell’uomo e la stima che riscuoteva presso i nobili napoletani. E naturalmente presso i ‘pezzenti’. Un altro motivo è la grande devozione verso il santo da parte degli ischitani; a Napoli addirittura è uno dei compatroni con San Gennaro”-.

La città di Napoli ha ufficialmente come prima Patrona e titolare del Duomo Santa Maria Assunta, ma in effetti il Patrono popolarmente riconosciuto, quindi compatrono, è San Gennaro Vescovo di Benevento e martire nel 305 d.C. con ben altri 52 compatroni, tra cui San Giovan Giuseppe della Croce e San Pasquale Baylon (francescani alcantarini) dal 1845. Sullo stesso bel Catalogo, curato con precisione da Serenaorsola Pilato, il grande Vescovo d’Ischia mons. Pietro Lagnese, che il prossimo 13 ottobre, Centenario di Maria NS di Fatima, consacrerà solennemente la Diocesi al Cuore Immacolato di Maria, ha svolto la profonda Premessa: -“Più volte nei suoi autorevoli interventi Papa Francesco, in questi anni, come nell’Enciclica ‘Evangelii Gaudium’, ci ha invitati a custodire la memoria, come ‘dimensione fondamentale della nostra fede’. E ciò a partire dall’evento dell’Incarnazione, con cui il Figlio di Dio, facendosi uomo, è entrato nella storia e l’ha redenta trasformandola in ‘historia salutis’. E questa storia è bene custodirla. Si assiste, infatti, oggi ad un pericoloso vuoto della memoria, che spesso rischia di farci dimenticare le nostre radici. Pertanto -scrive il grande Vescovo Pietro- auguro a tutti coloro che vorranno godere del suddetto percorso di sentire il bisogno di approfondire la conoscenza del nostro Santo, lievito per la costruzione di una nuova umanità”. Sullo stesso Catalogo Maria Italiano ha curato il profilo biografico del Santo e, per curiosità, il nonno materno dello scrivente Andrea Di Scala nacque e morì negli stessi giorni del nostro Santo Patrono.

 

DIES  DOMINICA – 20ESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

“L’Assunzione di Maria è un mistero grande che riguarda ciascuno di noi, riguarda il nostri futuro. La festa di oggi ci fa guardare al cielo, preannuncia i cieli nuovi e la terra nuova, con la vittoria di Cristo risorto sulla morte e la sconfitta definitiva del maligno”(Papa Francesco, Angelus 15 agosto 2016)

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Quando celebriamo l’Eucaristia riceviamo da Dio non tanto delle cose o dei beni esterni, quanto lui stesso personalmente, poiché l’Eucaristia è la presenza del Corpo e del Sangue di nostro Signore Gesù Cristo Dio e Uomo di Maria. Non c’è paragone tra quello che possiamo offrire noi -il pane e il vino-, che son pur sempre grazie divine- e quello che ci troviamo a ricevere in cambio. Dal libro del profeta Isaia (56, 1.6-7) Dio vuole salvare tutti i popoli: il suo disegno di redenzione ha un’estensione universale. Ciò che discrimina è l’adesione a Dio, la fedeltà a lui, la preghiera. Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani (11, 13-15. 29-32) il rifiuto del popolo d’Israele nei confronti di Gesù è il problema che angoscia Paolo; d’altra parte Dio è fedele e i suoi doni sono irreversibili, non si smentiscono più. Ecco la soluzione che l’apostolo progetta e che lo rasserena: tutti ugualmente hanno bisogno di misericordia. Dal Vangelo secondo San Matteo (15, 21-28) se è vero che personalmente Gesù è stato mandato solo “alle pecore perdute della casa di Israele”, tuttavia egli non è insensibile alla fede di una donna cananea, che si riconosce meschina, e tuttavia non cessa di avere “una grande fede!”, dopo essersi prostrata dinanzi a Lui, Cristo Signore Dio di Maria, Sposa Mistica dello Spirito Santo Dio.

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PRIMATO

 

Non sono appagati a durare d’umili origini

su terra feconda di pomici da cono colossale

e da mare e sole lucenti su sgabelli reali e servi.

 

Rada capitale a bellezze ferite di popolo e coloni,

Santa Maria Assunta Patrona di Napoli titolare:

da primi del Seicento affidò alla Regina dei Santi

cinquantadue Compatroni in busti argentei e d’oro

a San Gennaro “faccia ‘ngialluta” la gran gente fedele.

 

Eloquio devoto di Napoli si volse pago al suo fermo Cielo

al primo posto d’universale cattolicità esponenziale.

 

Grazie, Napoli mia, per patto d’unione sostenuto

d’epìgoni fissi a Madre Maria perenne pronostico!

 

A cura del professor Pasquale Baldino, responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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