ISCHIA. Si è finalmente aperta la fase delle deposizioni testimoniali nel processo a 25 imputati, sui quali pendono accuse legate a presunte irregolarità edilizie risalenti a quasi un decennio, perpetrate tra Barano e Casamicciola. Tuttavia, dinanzi la quarta sezione del Tribunale di Napoli, è stato ascoltato soltanto un testimone, il Carabiniere Flavio Trani, la cui deposizione è soltanto iniziata e dovrà continuare nella prossima udienza fissata a fine novembre. Problemi di orario, ma anche di condizioni meteorologiche avverse, col mare agitato che minacciava di isolare testimoni e avvocati isolani, hanno imposto un’attività dibattimentale relativamente ridotta rispetto a quanto programmato. Tuttavia ieri il Tribunale ha ufficialmente dichiarato la prescrizione, per molte delle accuse di falso ideologico e falso materiale, su alcuni episodi di abuso d’ufficio e di reati edilizi, prevalentemente riguardanti il ramo casamicciolese dell’inchiesta. Restano in piedi altre accuse, tra cui alcune di peculato e di omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale. La vicenda è basata su una serie di episodi risalenti del tempo: parliamo addirittura del 2009-2010, quando presunti favoritismi sarebbero stati diretti a evitare l’abbattimento di costruzioni abusive, come risulta nella parte del processo che riguarda Barano, dove alcuni imputati sono chiamati a rispondere anche di abuso d’ufficio e voto di scambio. Le accuse coinvolgono anche diversi esponenti del Comando della locale Polizia municipale. Sul ramo casamicciolese, le accuse della Procura riguardano essenzialmente due episodi, uno incentrato su un immobile al Cretaio, per il quale gli inquirenti accusano tecnici e amministratori del comune termale di falso ideologico e abuso d’ufficio per occultare alcuni lavori abusivi compiuti sull’edificio, e l’altro su un fabbricato per il quale sarebbe stata illecitamente modificata la destinazione d’uso oltre ad aver effettuato alcune sostanziali modifiche architettoniche, senza le dovute autorizzazioni.
